Il bias di ancoraggio è un tipo di bias cognitivo che si manifesta quando le persone tendono a fare troppo affidamento sulla prima informazione ricevuta (l’“ancora”) al momento di prendere una decisione. Questa prima informazione agisce come un punto di riferimento, influenzando le successive valutazioni e decisioni, anche se nuove informazioni contraddicono o dovrebbero far rivedere quella valutazione iniziale.
Cosa si intende per effetto ancoraggio?
L’effetto ancoraggio rientra nella più ampia categoria dei bias cognitivi, che sono tendenze sistematiche e inconsce della mente a commettere errori di giudizio. Questi bias emergono spesso come scorciatoie mentali utilizzate dal cervello per prendere decisioni rapide in situazioni di incertezza. Sebbene queste scorciatoie possano essere utili in alcune circostanze, spesso portano a errori prevedibili e sistematici.
Studi sul bias dell’ancoraggio
Il concetto di bias di ancoraggio è stato introdotto dagli psicologi Amos Tversky e Daniel Kahneman nei loro studi pionieristici sugli errori sistematici nel giudizio umano.
Nei loro esperimenti, Tversky e Kahneman dimostrarono come le persone fossero inclini a fare stime numeriche che gravitavano intorno a valori di riferimento arbitrari, anche quando questi erano chiaramente irrilevanti.
Ad esempio, in un famoso esperimento, ai partecipanti veniva chiesto di stimare la percentuale di nazioni africane appartenenti alle Nazioni Unite dopo aver visto un numero casuale generato da una ruota della fortuna. Le stime risultavano fortemente influenzate dal numero appena visto, mostrando come l’informazione iniziale potesse ancorare il giudizio successivo.
Da allora, il concetto di ancoraggio è stato studiato in diversi ambiti, tra cui l’economia comportamentale, la psicologia del consumatore e la medicina. Le ricerche attuali continuano a esplorare le implicazioni dell’effetto ancoraggio, cercando di sviluppare strategie per mitigare il suo impatto nelle decisioni quotidiane e professionali.
Che cos’è l’euristica dell’ancoraggio?
L’euristica dell’ancoraggio è una delle molte scorciatoie mentali che il nostro cervello utilizza per semplificare il processo decisionale. In sostanza, l’euristica dell’ancoraggio è il processo cognitivo che può portare al bias di ancoraggio.
Dal punto di vista psicologico, il meccanismo che sostiene l’euristica dell’ancoraggio è legato alla tendenza naturale del cervello a economizzare lo sforzo cognitivo affidandosi alla prima informazione disponibile per costruire giudizi e decisioni. Anche quando l’informazione iniziale è irrilevante o fuorviante, essa può avere un effetto sproporzionato sulle conclusioni finali, ed èqui che le euristiche, pur essendo utili nella maggior parte dei casi, possono portare a errori significativi: i bias.
Esempi di bias di ancoraggio
Il bias di ancoraggio si manifesta in vari ambiti della vita quotidiana, influenzando decisioni sia personali che professionali. Ecco alcuni esempi concreti:
- Ambito economico e finanziario: durante le negoziazioni salariali, il primo numero proposto spesso diventa l’ancora attorno a cui si sviluppano tutte le trattative successive. Ad esempio, se un candidato chiede inizialmente 50.000 euro come stipendio, è probabile che le offerte successive ruotino attorno a quel valore, anche se realisticamente la cifra potrebbe essere negoziata molto più in alto o in basso. Allo stesso modo, gli investitori possono essere influenzati dal prezzo di acquisto iniziale di un’azione, utilizzandolo come punto di riferimento per decidere se vendere o mantenere l’investimento, indipendentemente dalle condizioni di mercato attuali??.
- Ambito medico: I medici possono essere influenzati dal primo sintomo o dalla prima informazione che ricevono durante una visita e ciò può condurre a una diagnosi che non prende pienamente in considerazione altre informazioni successive. Ad esempio, se un paziente menziona come primo sintomo un dolore specifico, il medico potrebbe focalizzarsi troppo su quel dettaglio, trascurando altri sintomi importanti che potrebbero suggerire una diagnosi diversa?.
- Vita quotidiana: nella valutazione del prezzo di un prodotto, il primo prezzo visto spesso diventa l’ancora su cui si basano tutte le valutazioni successive. Questo può far sembrare un’offerta conveniente o meno rispetto all’ancora iniziale, anche se, in realtà, il prezzo potrebbe non essere così vantaggioso. Inoltre, il bias di ancoraggio può influenzare la percezione delle scadenze temporali: una stima iniziale del tempo necessario per completare un compito può portare a sottovalutare o sopravvalutare il tempo realmente necessario??.
Questi esempi illustrano come il bias di ancoraggio possa avere un impatto significativo sulle nostre decisioni, a volte portandoci a scelte meno razionali e più influenzate dall’informazione iniziale ricevuta. Essere consapevoli di questo bias e dei suoi effetti può aiutare a prendere decisioni più equilibrate e informate??.
Strategie per mitigare il bias di ancoraggio
Il bias di ancoraggio, come molti altri bias cognitivi, può essere difficile da evitare poiché fa parte dei processi mentali automatici. Tuttavia, alcune strategie possono aiutare a mitigarne l’effetto e a migliorare la qualità delle nostre decisioni.
- consapevolezza e riconoscimento del bias: il primo passo per mitigare il bias di ancoraggio è conoscerlo. Riconoscere che questo bias può influenzare le nostre decisioni è indispensabile per iniziare a contrastarlo. Essere consapevoli del fatto che il primo valore o informazione ricevuta potrebbe avere un impatto sproporzionato può aiutarci a correggere il nostro processo decisionale
- raccolta di informazioni aggiuntive: prima di prendere una decisione, è utile cercare di raccogliere il maggior numero possibile di dati rilevanti. Questo può diluire l’effetto dell’informazione iniziale e fornire una base più solida per fare una scelta informata
- prendersi del tempo: non affrettare le decisioni è un altro modo per ridurre l’influenza dell’ancora iniziale. Riflettere attentamente su tutte le opzioni disponibili prima di giungere a una conclusione permette di considerare meglio le alternative
- valutare diverse prospettive: tentare di vedere la situazione da angolazioni diverse può aiutare a sfidare l’effetto dell’ancoraggio. Cambiare il punto di vista o immaginare scenari alternativi può ridurre l’impatto dell’informazione iniziale
- chiedere seconde opinioni: consultare altre persone può fornire una visione esterna e meno influenzata dall’ancora iniziale. Un parere esterno può aiutare a vedere aspetti che potrebbero essere stati trascurati e a considerare altre possibilità
In alcuni casi, il supporto di un esperto di salute mentale può essere utile per superare i bias cognitivi, incluso il bias di ancoraggio. Psicologhe e psicologi possono offrire tecniche e strumenti per riconoscere e correggere questi errori sistematici di giudizio.
Questo tipo di intervento può essere particolarmente utile quando il bias di ancoraggio ha un impatto significativo sul benessere personale o professionale.
(13 Settembre 2024)