Incoerenza: cosa c’è tra il dire e il fare secondo la psicologia?

L’incoerenza a volte non è una semplice, e del tutto innocua, distanza tra le proprie parole e le azioni che seguono. Può infatti anche essere il segnale di un disagio e un disallineamento interiore che andrebbe indagato.

Incoerenza: cosa c’è tra il dire e il fare secondo la psicologia?

L’incoerenza, specie quando si tratta dell’essere umano, è un fenomeno affascinante che invita a una riflessione più profonda.

In un mondo ideale le parole e le azioni di una persona si dovrebbero allineare perfettamente, ma nella realtà ciò non sempre accade.

In questo articolo esploreremo l’incoerenza nelle sue varie sfaccettature, illuminando il divario tra il dire e il fare da un punto di vista psicologico, esemplificando la distanza che spesso si crea tra le parole e le azioni. In seguito cercheremo di spiegare quali potrebbero esserne le cause e indicare, infine, perché la coerenza può essere un valore sano, e anche vantaggioso, da perseguire.

Che cosa si intende per incoerenza nella psicologia?

Nel contesto psicologico, l’incoerenza si riferisce a un disallineamento tra ciò che una persona dice e ciò che effettivamente fa. Può manifestarsi in molte forme. Si può avere una incoerenza:

  • delle persone, e riguarda la discrepanza tra le parole e le azioni di un individuo, come abbiamo appena indicato
  • patologica, e in questo secondo caso si riferisce a un grado estremo di incoerenza che può essere indicativo di problemi di salute mentale
  • del pensiero, e può essere riferita alle contraddizioni che si verificano all’interno dei processi cognitivi di un individuo.

Da cosa può essere determinata questa discordanza?

L’incoerenza può essere definita in modi diversi secondo i diversi approcci psicologici. Possiamo prendere come riferimento il pensiero di Freud, del suo allievo Jung e considerare come l’approcio cognitivo comportamentale legge e inquadra un comportamento incoerente.

Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, considerava l’incoerenza come un risultato di conflitti inconsci tra diverse parti della mente. Secondo la sua teoria, l’inconscio contiene desideri, impulsi e memorie repressi che possono emergere attraverso i lapsus verbali, i sogni e gli atti mancati. L’incoerenza potrebbe essere vista come un’indicazione di una lotta tra le forze inconsce e i meccanismi di difesa dell’io che cercano di sopprimerle.

Lo psicanalista svizzero Carl Gustav Jung, primo a parlare del fenomeno della sincronicità, aveva una prospettiva leggermente diversa. Egli considerava l’incoerenza come l’espressione di un disequilibrio tra le diverse parti della psiche. L’incoerenza potrebbe quindi derivare dalla mancanza di integrazione delle diverse funzioni psicologiche (pensiero, sentimento, intuizione e sensazione) o dalla mancata armonizzazione tra l’individuo e i suoi archetipi interiori.

L’approccio cognitivo-comportamentalesi concentra invece sui processi mentali consci, sulle percezioni e sul comportamento osservabile. L’incoerenza, secondo questo approccio, potrebbe essere vista come discrepanza tra i pensieri, le credenze e le azioni di una persona. Ad esempio, una persona potrebbe avere credenze irrazionali che portano a comportamenti incoerenti o autodistruttivi.

L’obiettivo dell’approccio cognitivo-comportamentale è spesso quello di identificare queste distorsioni cognitive e lavorare su di esse per promuovere una maggiore coerenza interna e comportamentale.

Cosa vuol dire quando una persona è incoerente?

Le ragioni per le quali una persona ha un chiaro atteggiamento incoerente possono essere di natura implicita o, al contrario, esplicita:

  • nella incoerenza inconsapevole le ragioni di questo stacco tra parole e azioni può dipendere da una vera e propria dissonanza cognitiva, da traumi rimossi di cui l’individuo non è consapevole, e pertanto non ancora affrontati e risolti. Anche bias cognitivi e le cosiddette euristiche possono essere all’origine di questa discrepanza
  • nella incoerenza consapevole, invece, si è di fronte a parole false a tutti gli effetti. Parole false che possono essere dettate dalla paura, dalla insicurezza, oppure dalla volontà di manipolare una persona, come accade ad esempio nel contesto di una relazione tossica.

Quali possono essere degli esempi di incoerenza?

Nella trama complessa delle relazioni, talvolta emergono tratti di incoerenza che possono sembrare piccoli rompicapi emotivi. L’amore può essere una fonte di incoerenza. Basti pensare ad una giovane coppia che si ama appassionatamente e che spesso si chiude in piccole liti su dettagli insignificanti. Sentire amore sincero ed esprimere negatività su questioni poco rilevanti è un caso di incoerenza, che potrebbe derivare da paure di abbandono o da passati conflitti irrisolti che si riflettono nei piccoli attriti.

Nell’ambiente lavorativo l’incoerenza può emergere nell’autorità. Un capo, ad esempio è rispettato per la sua competenza ma agisce in modo incoerente quando si tratta di ascoltare le opinioni dei dipendenti. Questa discrepanza può radicarsi nella mancanza di coerenza tra il ruolo di leadership e la capacità di ascolto. Tale incoerenza potrebbe erodere la fiducia e generare frustrazioni tra i membri del team.

Anche l’amicizia è un terreno fertile per l’incoerenza, questa volta legata alle aspettative. Due amici, ad esempio, vivono con ritmi di vita diversi: uno è sempre pronto per avventure e feste, mentre l’altro preferisce serate tranquille. Può emergere un contrasto tra l’aspettativa di condividere esperienze e il desiderio di restare fedeli a sé stessi. Questa incoerenza può sfociare in incomprensioni, litigi e persino nella rottura dell’amicizia stessa.

Perché essere coerenti?

La coerenza è un valore, di per sé, per una serie di ragioni. Nella sfera personale, la coerenza promuove un senso di integrità individuale. Quando le azioni e le parole sono allineate con i valori, credenze e obiettivi personali ci si sente in armonia con sé stessi. Questa congruenza interna genera una maggiore autostima e fiducia, poiché si sperimenta un senso di autenticità e veridicità.

Dal punto di vista delle relazioni interpersonali, la coerenza è fondamentale per costruire la fiducia e la comprensione reciproca. Gli individui tendono a sentirsi più a loro agio e sicuri nelle interazioni con chi dimostra coerenza, poiché possono prevedere le risposte e le reazioni in diverse situazioni.

La coerenza aiuta anche a ridurre lo stress derivante dalla confusione interna. Quando si agisce in modi che sono in linea con le proprie convinzioni, si evitano conflitti interni e indecisioni. L’integrità che ne deriva contribuisce a una maggiore stabilità emotiva e mentale, consentendo di affrontare le sfide quotidiane con maggiore calma e chiarezza.

Oltre a tutto questo, essere coerenti guida verso una presa di decisioni più consapevoli. Quando si è consapevoli di sé, dei propri valori e delle priorità, si è in grado di valutare le opzioni disponibili con maggiore nitidezza e di scegliere in base a ciò che è più allineato con i propri obiettivi.