Come affrontare lo stress da multitasking

Essere multitasking significa riuscire a fare più cose contemporaneamente e lo si può diventare attraverso l’organizzazione e il controllo dei propri pensieri e delle proprie emozioni

Come affrontare lo stress da multitasking

La capacità di multitasking, ossia riuscire a svolgere più compiti in contemporanea, è un’abilità che si può acquisire nel tempo, attraverso l’organizzazione e il controllo delle proprie azioni e dei propri pensieri.

Quando si parla della capacità di essere multitasking, la domanda è se tale abilità sia considerabile sempre positivamente oppure possa avere delle conseguenze sulla salute e il benessere psicologico dell’individuo nel medio-lungo termine.

In definitiva, dietro questa capacità si celano dei rischi? E, nel caso esistano effettivamente, è possibile disinnescarli o, quantomeno, limitarli con opportune strategie? E il multitasking è, effettivamente, una capacità che esiste davvero o è semplicemente lo svolgimento di più compiti in rapida successione?

In questo articolo parleremo di tali aspetti e di ulteriori approfondimenti con l’aiuto del dottor Riccardo Germani, Psicologo e responsabile dei contenuti editoriali di Santagostino Psiche.

Cosa vuol dire essere multitasking?

Nello specifico, multitasking significa svolgere più attività contemporaneamente.

Il multitasking è una capacità che si sviluppa grazie alle abilità di organizzazione e al controllo dei propri pensieri e emozioni. Essere multitasking, infatti, vuol dire saper gestire le proprie emozioni e i propri pensieri, in modo da dividere le risorse attentive su più di un’attività.

Quando si è in una situazione di multitasking, quindi, bisogna essere in grado di esercitare un’attenzione e una concentrazione costanti.

Ma come si fa a esercitare un’attenzione e una concentrazione costanti se si hanno una serie di cose da fare nello stesso momento?

Si può raggiungere questo obiettivo se si è in grado di gestirsi, ovvero di controllare i propri pensieri e le proprie emozioni. Tuttavia, quando le attività sono “onerose” dal punto di vista attentivo, il multitasking può comportare alcuni rischi.

Quali sono i rischi: gli effetti del multitasking

È difficile dire se il multitasking sia dannoso o meno, ma vi sono molte prove che mostrano come questo comportamento possa portare a un maggiore stress, una minore efficacia e persino incidenti.

Secondo diverse ricerche in ambito psicologico, la modalità multitasking, in realtà, non esisterebbe. In poche parole, è impossibile concentrarsi su più attività nello stesso momento. Quello che succede è che passiamo da un compito all’altro molto velocemente.

Tanto più siamo abili in un compito, tanto più saremo in grado di svolgerlo “in automatico” e maggiori saranno le risorse attentive liberate per portare a termine una seconda attività. Il problema è che, se da una parte il multitasking può essere utile in compiti di minore importanza (come parlare e camminare), dall’altra può risultare dannoso in caso di compiti complessi, come ad esempio guidare o mandare un messaggio.

Inoltre, nel passaggio da un’attività all’altra, perdiamo sempre una quota di efficienza, perché dobbiamo spostare l’attenzione su un nuovo compito. Si tratta, di solito, di millisecondi. Questi, però, se accumulati nel tempo, rischiano di generare una perdita di tempo e di produttività di portata notevole.

Come sviluppare capacità di multitasking limitando le conseguenze negative?

Molti studiosi sostengono che l’essere umano non sia fatto per il multitasking. Al contrario, la sua natura sarebbe portata a concentrarsi su una sola cosa alla volta.

Per sviluppare le capacità di multitasking limitando le conseguenze negative, può essere utile migliorare a fondo le singole attività che ci proponiamo di svolgere. Più diventiamo capaci, più saremo rapidi ed efficaci nel passare dall’una all’altra.

Le potenziali conseguenze negative del multitasking, però, esistono sempre. Per quanto possiamo diventare bravi, infatti, messaggiare mentre siamo alla guida non è mai una buona idea e sarebbe meglio non svolgere queste due attività nello stesso momento.

Il secondo rischio è quello del sovraccarico cognitivo. Svolgere più compiti in contemporanea rischia di aumentare ansia e stress. Le probabilità che ciò accada aumentano soprattutto nel caso in cui il multitasking sia una strategia che adottiamo spesso.

I raggi del sole bruciano una foglia solo se concentrati in un unico punto grazie a una lente. Allo stesso modo, noi dobbiamo diventare bravi a focalizzare la nostra attenzione su un singolo punto, in modo da “smarcare” più velocemente le cose da fare e, in questo modo, subire in misura minore lo stress.