Il nervo vago in psicologia: che funzioni ha?

Il nervo vago in psicologia svolge un ruolo centrale nelle risposte emotive allo stress e all'ambiente sociale. Vediamo in quali funzioni è implicato, cosa succede quando è infiammato e come mantenerlo in buona salute.

Il nervo vago in psicologia: che funzioni ha?

Il nervo vago in psicologia ha un ruolo essenziale nel modulare l’influenza della mente sul corpo, incidendo sulla nostra capacità di gestire lo stress, recuperare dai momenti di tensione e connetterci socialmente.

La sua importanza è legata, inoltre, al concetto di tono vagale, un indicatore della sua salute e flessibilità, associata a una maggiore capacità di adattamento alla tensione e al benessere emotivo.

Vediamo cos’è il nervo vago, quali sono le sue funzioni e come migliorare la sua salute. 

Cos’è il nervo vago e dove si trova?

Il nervo vago, noto anche come nervo pneumogastrico, è uno dei dodici nervi cranici e si caratterizza per la sua vasta estensione e importanza nel corpo umano.

Più precisamente, è il nervo più esteso del sistema nervoso. Inizia dal tronco encefalico, precisamente dal midollo allungato, e si estende verso il basso, innervando il collo e il torace, fino a raggiungere l’addome. 

Il suo percorso lo rende essenziale per molteplici funzioni corporee, agendo sia su organi sensoriali sia su organi motori, e influenzando varie funzioni come la digestione, la frequenza cardiaca e la risposta immunitaria.

In particolare, il nervo vago è implicato in numerosi processi fisiologici, per esempio:

  • è coinvolto nella modulazione della risposta infiammatoria, riducendo potenzialmente l’infiammazione
  • è coinvolto in vari riflessi, come quello del vomito o della tosse
  • stimola la motilità e la secrezione nel tratto gastrointestinale e influenza il processo della digestione, compresa la produzione di enzimi digestivi e l’assorbimento dei nutrienti
  • influisce sulla secrezione di alcuni ormoni, come quelli coinvolti nella regolazione della glicemia
  • regola la frequenza cardiaca, abbassandola se necessario
  • contribuisce alla regolazione della respirazione
  • trasporta informazioni sensoriali dalle viscere al cervello (ad esempio, le sensazioni di pienezza o di malessere)
  • partecipa nella modulazione della risposta allo stress tramite la sua azione sul sistema nervoso autonomo.

Mediante queste funzioni, il nervo vago è fondamentale nel mantenere l’omeostasi del corpo.

Quali sono le funzioni del nervo vago in psicologia?

Il nervo vago gioca un ruolo fondamentale non solo nella regolazione delle funzioni somatiche o fisiologiche ma anche nelle emozioni come ansia, calma, irritazione e benessere

Per comprendere meglio il suo funzionamento, è importante sapere che il sistema nervoso è diviso in due parti complementari che comunicano continuamente con il cervello:

  • il sistema nervoso simpatico, il quale regola lo stato di allerta e aumenta la produzione di ormoni come l’adrenalina e il cortisolo, accelerando quindi le funzioni corporee
  • il sistema nervoso parasimpatico, che favorisce invece stati di riposo e distensione. Questo sistema utilizza neurotrasmettitori come l’acetilcolina per ridurre il battito cardiaco e la pressione sanguigna, rallentando in questo modo l’operatività degli organi.

Il nervo vago è una componente essenziale del sistema parasimpatico. Ha il compito non solo di aiutare il corpo a rilassarsi dopo lo stress, ma anche di regolare attentamente le nostre risposte emotive. Il nervo vago, inoltre, interagisce anche con diverse parti del cervello, incluse:

  • la corteccia frontale: responsabile della pianificazione e del ragionamento complesso 
  • l’amigdala: coinvolta nel processamento delle emozioni, specialmente le risposte di paura e ansia. 

Queste interazioni sono essenziali, appunto, per:

  • la gestione delle emozioni
  • l’attivazione dei meccanismi di risposta allo stress, come l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e l’asse cervello-intestino.
  • la regolazione del comportamento generale, inclusi gli stili di vita.

Il nervo vago è anche il fulcro della teoria polivagale di Stephen Porges. Secondo questa teoria, il nervo contribuisce in modo significativo:

  • alla regolazione delle nostre risposte emotive e fisiologiche allo stress
  • alle interazioni sociali.

Essenzialmente, la teoria polivagale presenta il nervo vago come un componente biologico che ci connette ai nostri dispositivi evolutivi più antichi per la sopravvivenza, ma che è anche profondamente coinvolto nell’evoluzione delle nostre abilità sociali e comunicative.

Risposta allo stress 

Il nervo vago modula le risposte allo stress attraverso le sue connessioni con il tronco cerebrale grazie alle quali può influenzare/regolare diversi organi corporei, incluso il cuore e l’intestino. Quando percepiamo una situazione come sicura, la porzione ventrale del nervo vago promuove uno stato di calma e permette al corpo di rilassarsi e al sistema di “riparazione e crescita” di attivarsi. 

Al contrario, in situazioni di pericolo, il nervo vago può attivare o disattivare la risposta “lotta o fuga” più primitiva gestita dal sistema simpatico o innescare una risposta di freezing.

Situazioni di stress intenso o cronico possono sovraccaricare il sistema, impedendo al nervo vago di esercitare la sua funzione di calmare efficacemente il corpo. Di conseguenza, il sistema nervoso simpatico rimane attivo troppo a lungo, portando a uno stato di ansia e tensione prolungati.

Risposta all’ambiente sociale

Riguardo alle funzioni sociali, il sistema vagale supporta i comportamenti che facilitano l’ingaggio sociale sicuro e pacifico, ad esempio:

  • la capacità di regolare il tono della voce
  • il contatto visivo diretto
  • ascoltare con attenzione.

Quando il sistema vagale è attivo, siamo più propensi ad essere coinvolti in relazioni sociali che richiedono fiducia, comprensione ed empatia.

Quali disturbi dà il nervo vago infiammato?

L’infiammazione del nervo vago rappresenta una delle risposte dell’organismo a stress prolungato. Questa condizione ha un ruolo chiave nello sviluppo e nella persistenza di diverse patologie, sia fisiche che psicologiche, potendo condurre a dolori cronici limitanti. 

Più precisamente, in caso di nervo vago infiammato, si parla di crisi vagale o sindrome vagale. Questa può essere causata da:

I sintomi di una crisi vagale sono diversi e includono manifestazioni sia fisiche che mentali e psichiche. 

Sintomi fisici

Sintomi psicologici

Le manifestazioni mentali e psichiche includono:

La teoria polivagale ipotizza che disfunzioni del nervo vago possano essere correlate a difficoltà nel regolare le emozioni, specialmente nel modo in cui si manifestano durante la comunicazione e le interazioni sociali. In questo modo, condizioni come ansia, depressione, disturbo post traumatico da stress e altri disturbi, possono a volte essere compresi attraverso la teoria polivagale, suggerendo nuove vie per trattamenti omeopatici e psicoterapeutici.

La diagnosi di un’infiammazione del nervo vago viene posta dopo un approfondito esame clinico e ricorrendo, quando necessario, a esami strumentali come TAC e risonanza magnetica.

Come migliorare la salute del nervo vago?

Il trattamento dei problemi relativi al nervo vago richiede un approccio personalizzato, basato sulla specifica condizione e sulle cause.

Potrebbe essere consigliabile apportare modifiche allo stile di vita, come adottare una dieta equilibrata per aiutare il sistema digestivo, che è influenzato dal nervo vago, e praticare tecniche di respirazione profonda per stimolare lo stato di calma. In particolare, ci sono alcune pratiche e tecniche raccomandate che aumentano il tono vagale:

  • respirazione diaframmatica
  • meditazione e mindfulness
  • esercizio fisico regolare e moderato: che stimola il rilascio di sostanze chimiche benefiche per il cervello
  • alimentazione sana: un regime alimentare ricco di probiotici e alimenti antinfiammatori può favorire la salute gastrointestinale
  • esposizione graduale al freddo: ad esempio, la pratica di terminare la doccia con acqua fredda
  • terapie complementari, come l’agopuntura o il massaggio
  • socializzazione positiva: trascorrere tempo di qualità con amici e familiari può migliorare il tono vagale attraverso il rafforzamento delle relazioni sociali e il senso di connessione emotiva
  • risate e canto: sono attività che possono stimolare il nervo vago, grazie all’effetto delle vibrazioni nella gola e all’uso del diaframma
  • yoga e tai chi: si tratta di attività fisiche dolci che integrano movimento e respirazione
  • pratica del silenzio: passare del tempo in silenzio, ad esempio tramite ritiri di meditazione o periodi di quiete durante la giornata, può ridurre lo stress e favorire il benessere vagale.

In situazioni dove i problemi del nervo vago sono più severi, come in alcuni casi di depressione severa, la stimolazione diretta del nervo vago attraverso interventi medicali, come la vagal nerve stimulation (VNS), potrebbe essere raccomandata.

Quest’approccio può richiedere l’utilizzo di dispositivi che inviano impulsi elettrici al cervello attraverso il nervo vago per controllare le convulsioni o migliorare i sintomi della depressione.

In alcuni casi potrebbero essere prescritti anche farmaci, specialmente se i disturbi vagali riguardano funzioni gastrointestinali o se la causa è legata a condizioni che causano dolore e infiammazione direttamente a carico del nervo.