Problem solving: come affrontare sfide con efficacia e creatività

La capacità di risolvere i problemi è una competenza preziosa, non solo sul piano professionale

Problem solving: come affrontare sfide con efficacia e creatività

Quando ci troviamo di fronte a sfide e situazioni complesse, la capacità di trovare soluzioni rapide ed efficaci diventa fondamentale.

Quando si parla di problem solving ci si riferisce quindi a una competenza preziosa che permette di affrontare le sfide quotidiane con rapidità e creatività.

In questo articolo esploreremo le abilità chiave del problem solving, analizzando il significato del termine stesso, le metodologie coinvolte e i passi fondamentali per un piano di attuazione efficace.

Cos’è il problem solving?

Il problem solving, o risoluzione dei problemi, è un processo cognitivo che ci permette di affrontare e superare situazioni difficili o problematiche. 

Questo termine racchiude in sé una serie di concetti correlati, come “gestione delle sfide” o “capacità di affrontare le difficoltà”, tutti volti a descrivere l’approccio strutturato e metodico con cui affrontiamo gli ostacoli della vita, cercando soluzioni innovative efficaci e preservando al contempo la propria salute mentale.

Il processo di risoluzione dei problemi coinvolge una serie di fasi, dall’identificazione iniziale di un problema alla sua risoluzione finale. Questo percorso richiede il coinvolgimento di diverse abilità cognitive, tra cui il pensiero critico, la capacità di analisi e di sintesi, la valutazione e la creatività.

Questa competenza è fondamentale in ogni ambito della vita, dalla sfera personale a quella professionale, e riveste un ruolo cruciale anche in discipline come la psicologia.

Quali sono le 3 fasi di problem solving?

Come precedentemente indicato, il processo di problem solving è una procedura complessa che coinvolge diverse fasi, ognuna delle quali svolge un ruolo fondamentale.

Queste fasi sono comunemente note come “problem finding”, “problem shaping” e “problem solving”:

  1. Problem finding: la fase di individuazione del problema rappresenta il punto di partenza del processo di problem solving. In questa fase l’obiettivo è riconoscere e identificare con chiarezza la presenza di un problema o di una sfida, passo cruciale che influenzerà tutto il percorso di risoluzione. 
  2. Problem shaping: una volta individuato il problema, la fase successiva coinvolge la definizione accurata e dettagliata di ciò che il problema rappresenta. Qui si tratta di analizzare il problema da diverse prospettive, comprendendo le sue cause, gli effetti e i fattori influenti. Definire il problema in modo chiaro e conciso è fondamentale poiché aiuterà a stabilire obiettivi specifici e guiderà il processo di ricerca delle soluzioni adeguate. 
  3. Problem solving: la fase finale del processo è la risoluzione effettiva del problema. Questa fase richiede l’applicazione di strategie e metodologie per individuare tutte le possibili soluzioni, per poi valutare e selezionare la più appropriata. È importante considerare le possibili conseguenze di ogni opzione e valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi prima di scegliere il percorso migliore.

L’obiettivo è sempre quello di affrontare i problemi in modo efficace, prendere decisioni informate con serenità e trovare soluzioni che portino a risultati positivi e soddisfacenti.

Quali sono i 7 passi nella risoluzione dei problemi?

Volendo entrare più nel dettaglio, le tre abilità sopraelencate possono essere ulteriormente suddivise in sette passi fondamentali da seguire per affrontare un problema in modo organizzato e strategico. Ecco una panoramica:

  1. Identificazione del problema. Riconoscere chiaramente il problema significa fare un’attenta analisi dei sintomi e dei segnali che ne indicano la presenza.
  2. Analisi del problema. Dopo aver identificato il problema, è essenziale esaminare la sua natura, le cause possibili e gli effetti. Questa fase coinvolge una valutazione approfondita del contesto in cui si verifica il problema e di come influisce sulla situazione circostante.
  3. Generazione di alternative. Una volta compresa la natura del problema, è il momento di generare diverse opzioni di soluzione. Questo può richiedere l’esplorazione di diverse strategie, come il brainstorming o il mind mapping, per trovare la soluzione ottimale.
  4. Valutazione delle opzioni. Dopo aver generato le possibili alternative, è necessario valutare in maniera oggettiva ognuna di esse in base ai loro vantaggi, svantaggi e alla loro fattibilità.
  5. Selezione della soluzione. Analizzate le diverse opzioni, si può scegliere la soluzione più adatta per affrontare il problema. La decisione dovrebbe basarsi non solo sulla valutazione delle alternative, ma anche sulla coerenza della soluzione con gli obiettivi e le risorse disponibili.
  6. Attuazione della soluzione. È il momento di mettere in atto la soluzione scelta. Questo può implicare l’implementazione di azioni specifiche, l’assegnazione di compiti e l’avvio delle misure necessarie per risolvere il problema. L’attuazione richiede pianificazione e coordinamento.
  7. Valutazione dei risultati. Una volta implementata la soluzione, è importante monitorare i risultati per verificare se ha ottenuto l’effetto desiderato. Se il problema è risolto, il processo può considerarsi concluso; altrimenti, sarà necessario rivedere le opzioni e apportare eventuali correzioni.

Esempio pratico. Il problem solving in campo medico o psichiatrico

In medicina il problem solving è una competenza fondamentale. Medici e psicoterapeuti si trovano quotidianamente di fronte a situazioni complicate che richiedono un approccio sistematico e razionale articolato nelle seguenti fasi:

  • Diagnosi: identificare la causa della malattia o disfunzione. Lo specialista raccoglie i sintomi, analizza le possibili cause, effettua esami e formula una diagnosi.
  • Terapia: una volta stabilita la diagnosi, il medico deve scegliere la terapia più adatta.
  • Valutazione dell’efficacia del trattamento: lo specialista monitora l’evoluzione clinica del paziente e la risposta alla terapia. Se necessario, si modificano i trattamenti o si introducono nuove misure.

Come migliorare la propria capacità di problem solving

Potenziare le capacità di problem solving è fondamentale per affrontare sfide personali e professionali. Queste competenze, tra le soft skills più richieste nei colloqui di lavoro, possono essere migliorate con pratica e impegno costanti. Ecco alcuni suggerimenti per svilupparle al meglio:

  1. Sii aperto a nuove prospettive e soluzioni, evitando rigidità.
  2. Coltiva la creatività per idee innovative e soluzioni fuori dagli schemi.
  3. Analizza le situazioni in modo critico, valutando informazioni e logica.
  4. Identifica problemi in anticipo e agisci tempestivamente.
  5. Dedica il tempo necessario all’analisi e all’implementazione delle soluzioni.
  6. Studia diverse metodologie e trova quella adatta a te.
  7. Applica il problem solving ogni giorno, anche per situazioni che possono sembrare banali
  8. Coinvolgi altre persone per prospettive diverse e collaborazioni costruttive.
  9. Rifletti sulle esperienze passate per migliorare.
  10. Affronta le sfide con ottimismo e fiducia nelle tue capacità.

Per identificare le soluzioni creative migliori, è inoltre possibile ricorrere a specifici esercizi, tra cui:

  • Rompicapi e puzzle: fare sudoku e cruciverba stimola il pensiero laterale e la capacità di trovare soluzioni creative.
  • Giochi di ruolo: simulare situazioni problematiche in un contesto controllato permette di sperimentare diverse strategie risolutive e di ricevere feedback.
  • Studi di casi: analizzare casi reali di problem solving aiuta a comprendere come altri hanno affrontato situazioni simili.
  • Brainstorming individuale e di gruppo: esercitarsi a generare un gran numero di idee in poco tempo, sia da soli che in gruppo, stimola la creatività e la flessibilità mentale.
  • Mind mapping: Visualizzare i problemi e le loro possibili soluzioni attraverso mappe mentali aiuta a organizzare il pensiero e a identificare connessioni inaspettate.