Sonniferi e tranquillanti sono farmaci che vengono prescritti per trattare una vasta gamma di problematiche: dai disturbi del sonno fino all’ansia.
Per vedere i primi effetti delle terapie a base di questi farmaci sono necessarie alcune settimane. Per questa ragione, è fondamentale assumerli sotto stretto controllo medico, sia per individuare il giusto dosaggio sia per evitare di sviluppare, sul lungo termine, forme di dipendenza.
In questo articolo, cercheremo quindi di capire come funzionano sonniferi e tranquillanti, che effetto hanno sul nostro organismo e per quali tipologie di disturbi vengono normalmente impiegati.
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Come funzionano sonniferi e tranquillanti?
I farmaci che vengono utilizzati per trattare i disturbi del sonno o l’ansia sono numerosi e non tutti funzionano allo stesso modo. Oltra ai farmaci, inoltre, esiste anche una vasta gamma di prodotti naturali, che possono costituire un’alternativa più o meno valida, in base alla gravità della condizione del paziente e alle sue caratteristiche.
Generalmente, i farmaci prescritti per disturbi di questo tipo agiscono in maniera diretta sul sistema nervoso. E lo fanno riproducendo la fisiologica attività del GABA, l’acido gamma-amminobutirrico, un neurotrasmettitore coinvolto nel controllo dell’umore e, appunto, del sonno. Questi farmaci, in pratica, potenziano l’effetto del neurotrasmettitore e lo prolungano nel tempo, rispetto a quanto avviene naturalmente.
Per cosa vengono utilizzati?
Come abbiamo anticipato, il principale impiego dei sonniferi riguarda il trattamento dell’insonnia. Questo disturbo, che può essere più o meno severo, può riguardare sia la quantità sia la qualità del sonno. Può manifestarsi con difficoltà nell’addormentamento o ripetuti risvegli.
Agendo direttamente sul sistema nervoso, i sonniferi necessitano di prescrizione e vanno assunti sotto stretto controllo medico.
Oltre all’insonnia, sonniferi e tranquillanti vengono impiegati anche per altri tipi di disturbi. Vengono assunti, ad esempio, dai pazienti che soffrono di ansia acuta o di disturbi d’ansia, così come per gli attacchi di panico o per le sindromi depressive, allo scopo di regolarizzare l’equilibrio sonno-veglia.
Si possono sfruttare le proprietà sedative e tranquillanti di questi farmaci anche per ridurre la tensione dei pazienti che si devono sottoporre a interventi chirurgici o a esami di tipo invasivo, come la colonscopia o la gastroscopia.
Un altro utilizzo possibile dei tranquillanti è la somministrazione ai pazienti alcolisti cronici allo scopo di trattare i sintomi dell’astinenza.
Le proprietà miorilassanti, ovvero l’azione di rilassamento muscolare, di cui sono dotati alcuni tipi di sonnifero, sono state sfruttate anche nell’ambito della terapia del dolore, per pazienti affetti da disturbi muscolo-scheletrici o contratture.
Allo stesso tempo, sono state trattate con tranquillanti alcune forme di epilessia e le convulsioni da febbre nei bambini.
L’utilizzo di sonniferi e tranquillanti è, quindi, molto variegato e anche trasversale, in quanto tali farmaci possono essere somministrati a pazienti di ogni età per migliorare la loro qualità della vita.
Essendo farmaci, però, è necessario individuare la dose e la terapia meglio tollerata, che cambia da persona a persona in base alla caratteristiche individuali. Ecco perché la supervisione di un medico è fondamentale, anche e soprattutto in questo senso.
Tipologie di sonniferi
Come detto, ci sono diverse tipologie di sonniferi e non tutte hanno i medesimi effetti. Oltra ai farmaci, esistono poi anche tranquillanti naturali che sfruttano le proprietà rilassanti di alcune piante.
Sonniferi a base di benzodiazepina
I sonniferi a base di benzodiazepine, che hanno sostituito progressivamente gli ormai obsoleti barbiturici, vengono prescritti per una vasta gamma di disturbi quali:
- ansia
- convulsioni
- spasmi muscolari
Se assunti per un periodo di tempo troppo lungo, questi farmaci tendono a diminuire il loro effetto, per cui sono necessarie dosi sempre maggiori per ottenere gli stessi risultati. Tra gli effetti collaterali, inoltre, c’è lo sviluppo di forme di dipendenza, ma anche mal di testa, nausea, difficoltà di concentrazione e depressione.
I Farmaci Z
Nell’insieme delle cosiddette Z Drugs sono incluse varie tipologie di farmaci che hanno in comune la lettera iniziale della molecola principale:
- zolpidem
- zaleplon
- zopiclone
Anche questi sonniferi vanno assunti sotto stretto controllo medico perché possono comportare effetti collaterali anche gravi quali disturbi del comportamento, allucinazioni, incubi, perdita di memoria o amnesie e mal di testa.
Sedativi naturali
Un’alternativa ai farmaci, per chi ha difficoltà a dormire, è rappresentata dai prodotti naturali a base di piante che hanno proprietà rilassanti e sedative.
Per questi sonniferi non c’è bisogno di prescrizione medica e gli effetti collaterali sono praticamente assenti, a meno che la persona che li assume non sia allergico a qualche sostanza in essi contenuta.
Tra le piante con effetti sedativi possiamo citare:
- camomilla
- valeriana
- lavanda
- melissa
L’efficacia è ridotta rispetto ai prodotti di natura farmacologica, ma i sedativi naturali possono comunque essere d’aiuto, soprattutto se assunti con costanza.
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Quanto tempo ci mettono i sonniferi a fare effetto?
I pazienti con problemi di insonnia, nella maggior parte dei casi, iniziano a sentire i primi benefici della terapia nel giro di sette e dieci giorni dall’inizio dell’assunzione.
È importante seguire in maniera rigorosa le indicazioni del medico e non prolungare più di quanto prescritto la terapia, per evitare problemi di dipendenza o assuefazione.
(31 Marzo 2023)