Quante volte vi è capitato di rimanere bloccati in pensieri che sembrano ripetersi senza fine? Colpa della ruminazione
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Che cos’è la ruminazione mentale?
La ruminazione mentale è un processo fatto di pensieri ripetitivi. È un meccanismo comune e nasce con una funzione adattiva: focalizzarsi molto tempo su qualcosa, infatti, a volte consente di trovare soluzioni ai problemi. Tuttavia, è necessario anche imparare a capire quando riflettere non è più utile e finisce per divenire una trappola mentale.
Ruminazione mentale: cause
La ruminazione mentale può essere causata da:
- eventi stressanti
- lutti
- fine di una relazione
- feedback negativi su di sé
- decisioni difficili da prendere.
Le persone iniziano a ruminare quando sentono di dover risolvere un problema o analizzare una situazione difficile, oppure cercano rimedio a una situazione che hanno vissuto e che ha spinto a ragionare in modo quasi ossessivo su quell’argomento.
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Come combattere la ruminazione mentale?
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Ecco alcuni suggerimenti pratici per evitare o ridurre la ruminazione mentale:
- Identificare pensieri ed emozioni. Comportarsi un po’ come farebbe uno scienziato, curiosando, esplorando tutto ciò che avviene nel proprio mondo interiore.
- Abbandonare tutto ciò su cui non abbiamo il controllo. Allenarsi ad abbandonare e lasciare andare questi pensieri. Il nostro obiettivo deve essere quello di spostare le nostre risorse su ciò che possiamo controllare, riducendo il focus su ciò che non possiamo fare.
- Riportare la mente nella concretezza del quotidiano. Si può fare ad esempio fissando obiettivi o prendendo contatto con il proprio corpo e dunque con le percezioni che provengono dai cinque sensi nel momento in cui svolgiamo le varie attività.
- Riprendere contatto con i nostri valori e con le nostre risorse. Concentrandosi su ciò che funziona o ha funzionato in passato permettendoci di uscire da una situazione difficile.
- Allenarsi a “stare”, accettare e accogliere tutto ciò che arriva in termini di emozioni e pensieri in maniera non giudicante.
Se tutto questo non funziona, può essere utile rivolgersi a uno psicoterapeuta.
(11 Maggio 2020)