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Codipendenza e dipendenza affettiva: come cambia il modo di amare

Il termine si è evoluto nel tempo per comprendere una vasta gamma di relazioni, caratterizzate da una condizione di forte bisogno di aiuto di uno dei partner

Codipendenza e dipendenza affettiva: come cambia il modo di amare

Nel vasto panorama delle dinamiche umane, le relazioni affettive occupano uno spazio centrale. Tra le sfumature di questi rapporti, emerge un termine intrigante e complesso: la codipendenza. Il concetto di dipendenza si è infatti evoluto nel corso del tempo, passando da una definizione legata all’abuso di sostanze a una rappresentazione più ampia delle dinamiche interpersonali. 

Nell’ambito della psicologia e delle relazioni, la codipendenza è oggetto di riflessione e studio, poiché incide profondamente sulla vita delle persone coinvolte. In questo articolo, esploreremo il significato, i sintomi e le sfumature della codipendenza, analizzando come si differenzia dalla dipendenza affettiva e come si può intraprendere un percorso verso una relazione più sana e appagante.

Cosa si intende per codipendenza?

Spesso associato a relazioni d’amore o familiari, questo tema suscita curiosità e domande. Ma cos’è esattamente e cosa implica nella vita di chi ne è coinvolto?

Il termine codipendenza è stato coniato nei primi anni ’50 negli Stati Uniti per descrivere le persone che scelgono partner con comportamenti di abuso o dipendenza da sostanze. Si è poi evoluto per comprendere una gamma più ampia di relazioni, identificando quelle in cui uno dei partner è in una condizione di forte bisogno d’aiuto. Questa dinamica diventa il collante e la base di stabilità per il rapporto stesso. 

Questo concetto può essere collegato alla “personalità moving toward” proposta da Karen Horney nel 1941 nella sua teoria delle personalità. La psicoanalista e psichiatra di origine tedesca fu infatti una delle prime a esplorare le dinamiche dei rapporti interpersonali. 

Contrapposta alle “personalità moving against” e “moving away from”, le personalità moving toward sono personalità inclini a cercare l’approvazione e l’affetto degli altri attraverso il soccorso e l’aiuto. In un certo senso, a causa di una profonda insicurezza e il desiderio di ridurre l’ansia attraverso il controllo delle situazioni, tali personalità diventano “salvatrici” dei bisogni altrui, svolgendo un ruolo di supporto e premura. 

Come si diventa codipendente?

La codipendenza spesso affonda le sue radici in svariate esperienze traumatiche e si sviluppa nel corso del tempo a causa di diversi fattori psicologici, sociali ed emotivi. Non esiste una singola causa che ne spieghi l’origine, ma una combinazione di elementi che possono contribuire a creare questa modalità relazionale. Ecco alcuni fattori che possono favorire lo sviluppo della codipendenza:

  1. Fondamenta familiari. Spesso, l’infanzia e l’adolescenza giocano un ruolo cruciale nello sviluppo della codipendenza. Crescere in un ambiente familiare disfunzionale, in cui c’è mancanza di sostegno emotivo, carenze affettive o presenza di abusi, può creare una predisposizione alla codipendenza. Anche genitori con problemi di dipendenza possono essere la causa di tale problema.
  2. Esperienze traumatiche. Eventi traumatici o difficili da affrontare, come il lutto, l’abbandono, l’abuso o il divorzio, possono portare a sviluppare strategie di coping disfunzionali, come la tendenza a cercare relazioni in cui ci si dedica completamente agli altri.
  3. Bassa autostima e/o predisposizione emotiva. Un’immagine di sé negativa o una bassa autostima possono portare una persona a cercare conferma e riconoscimento attraverso le relazioni con gli altri. Inoltre, alcune persone possono avere una predisposizione emotiva a essere più empatiche e sensibili alle esigenze degli altri. Questo può portarle ad avere difficoltà a riconoscere i propri bisogni, mettendoli da parte e concentradosi su quelli degli altri, dando origine a vere e proprie relazioni disfunzionali.

Sintomi della codipendenza

Riconoscere i sintomi della codipendenza può essere il primo passo per affrontare questa modalità relazionale e cercare supporto. Ecco alcuni dei sintomi tipici di questa forma di dipendenza:

  1. Bassa autostima. I codipendenti spesso hanno un’immagine di sé negativa e si vedono come non degni di amore e attenzione.
  2. Difficoltà a stabilire confini. Le persone codipendenti hanno difficoltà a definire confini sani nelle relazioni eccessivamente dediche agli altri.
  3. Preoccupazione eccessiva per gli altri. I codipendenti si concentrano in modo ossessivo sul prendersi cura dei bisogni altrui, spesso trascurando i propri.
  4. Negazione dei propri bisogni. Le persone codipendenti tendono a ignorare i propri bisogni e desideri, dando priorità a quelli degli altri.
  5. Tendenza al controllo. I codipendenti possono cercare di controllare le situazioni o le persone intorno a loro, nel tentativo di mantenere una condizione di stabilità e continuità.
  6. Paura dell’abbandono. Una paura intensa di essere abbandonati o respinti può spingere i codipendenti a fare tutto il possibile per mantenere relazioni spesso tossiche, con la speranza che il partner possa cambiare.
  7. Sacrifici eccessivi. I codipendenti possono sacrificare i propri interessi, il proprio tempo e le proprie energie per soddisfare gli altri.
  8. Difficoltà a prendersi cura di sé. Le persone codipendenti spesso trascurano il proprio benessere e si concentrano solo su quello dell’altra persona.
  9. Senso di responsabilità per gli altri. I codipendenti si sentono responsabili per la felicità e il benessere degli altri, anche a discapito dei propri sentimenti.

Riconoscere questi sintomi è un passo importante per affrontare la codipendenza e intraprendere un percorso di guarigione e crescita personale. La consapevolezza dei propri schemi relazionali può aiutare a creare relazioni più sane e bilanciate.

Come uscire dalla codipendenza?

Uscire dalla codipendenza richiede un impegno consapevole nell’esaminare se stessi e le proprie dinamiche relazionali. Spesso, chi è coinvolto in una relazione codipendente si trova intrappolato in un ciclo di bisogno reciproco, in cui il ruolo di “salvatore” può diventare un’illusione. 

Rivolgersi a un professionista per intraprendere un percorso di psicoterapia specializzato può fornire uno spazio sicuro per esplorare le origini della codipendenza e apprendere a stabilire confini sani nelle relazioni. Questo processo richiede un’auto-riflessione profonda e il coraggio di intraprendere cambiamenti significativi.

Come vive un dipendente affettivo?

La codipendenza è strettamente legata alla dipendenza affettiva. Quest’ultima è caratterizzata da un forte timore dell’abbandono e dalla tendenza a cercare costantemente conferme dall’esterno. I sintomi includono l’idealizzazione del partner e il senso di autosvalutazione. 

Un dipendente affettivo cerca spesso di colmare un vuoto interiore attraverso il rapporto con l’altro, rischiando di perdersi nell’identità dell’altro. La dipendenza affettiva può coesistere con la codipendenza, poiché entrambe riflettono una dinamica disfunzionale di relazione.

In cosa è diversa la codipendenza dalla dipendenza?

La distinzione cruciale tra codipendenza e dipendenza affettiva risiede nell’oggetto del bisogno. Mentre nella codipendenza un partner assume il ruolo di “salvatore” per un altro partner con una dipendenza patologica, come l‘alcolismo, la dipendenza affettiva si focalizza sul timore dell’abbandono e il bisogno costante di conferma dal partner, senza necessariamente coinvolgere una dipendenza da sostanze. Entrambi riflettono complessi schemi emotivi che richiedono consapevolezza e lavoro interiore per essere superati.

In sintesi, la codipendenza è un intricato gioco di dinamiche relazionali in cui l’aiuto apparente può in realtà perpetuare il problema. Attraverso la consapevolezza e il sostegno professionale, è possibile sganciarsi da queste trame emotive e costruire relazioni più sane e bilanciate. La comprensione della codipendenza e delle sue sottili sfumature è il primo passo verso la guarigione e la crescita personale.