Interpretare i sogni è un’abilità ambita da molti. I sogni affascinano e ci spingono a interrogarci sul loro significato. Ma cosa vogliono comunicarci?
Da secoli, sogni e incubi hanno catturato l’interesse di filosofi, artisti e scienziati: alcuni hanno cercato di svelarne il significato e scorgere in essi messaggi e premonizioni, mentre altri hanno messo in dubbio l’idea che possano avere un significato preciso.
Oggi sappiamo che i sogni possono rivelare aspetti profondi della nostra psiche e dei nostri desideri, offrendo spunti utili per la risoluzione di problemi.
Scopriamo quindi cosa sono, a cosa servono e come interpretarli.
A cosa servono i sogni?
Per secoli i sogni sono stati avvolti da un alone di mistero e considerati portatori di messaggi nascosti. La scienza moderna, tuttavia, ha cercato di svelare i meccanismi che si celano dietro a queste esperienze oniriche.
Una delle teorie più influenti sulla loro origine è quella dell’attivazione-sintesi, proposta da Allan Hobson e Robert McCarley negli anni ’70. Secondo questa teoria, durante il sonno REM (Rapid Eye Movement), il nostro cervello produce una serie di impulsi elettrici casuali che attivano diverse aree cerebrali.
Il sogno, quindi, non ha in realtà alcun significato. Non sarebbe altro che il tentativo del nostro cervello di dare un senso a questi segnali, utilizzando le informazioni immagazzinate nella nostra memoria.
Tuttavia, questa ipotesi non spiegherebbe la sequenzialità delle storie sognate, né il motivo per cui facciamo sogni ricorrenti mentre dormiamo.
Interpretare i sogni: una teoria più complessa
Lo psicoanalista e ricercatore Ernest Hartmann ha studiato le alterazioni del sonno legate al trauma. Dalle sue ricerche ha concluso che il sogno non può essere riducibile a una serie di immagini prodotte in modo casuale.
Secondo l’autore, i sogni permettono di rielaborare preoccupazioni personali. Ciò avviene però utilizzando un linguaggio metaforico e per immagini, in cui ogni concetto e messaggio può essere trasmesso solo in modo indiretto.
Sono quindi le emozioni, non il pensiero logico, a orientare la scelta delle immagini adeguate alla rappresentazione onirica: persone, oggetti e luoghi si riferiscono a un altro significato, diverso da quello che rappresentano.
Il sogno, inoltre, favorisce la risoluzione di problemi su cui abbiamo riflettuto durante il giorno. In sostanza, dormire consente di elaborare emozioni e vissuti complessi, contribuendo a una comprensione più profonda dei nostri sentimenti e delle relazioni nella vita quotidiana.
Cosa dice la psicoanalisi?
Nel 1900, Sigmund Freud, il fondatore della psicoanalisi, pubblicò “L’Interpretazione dei Sogni“, definendo il sogno come la via privilegiata per conoscere i contenuti della psiche nascosti alla coscienza.
Questo libro segnò un cambiamento importante nella sua comprensione della mente. Da qui Freud sviluppò la distinzione tra Conscio, Preconscio e Inconscio, tre strutture della mente con funzioni e caratteristiche diverse.
Durante le analisi dei suoi pazienti, Freud aveva notato che il materiale prodotto dormendo sembrava emergere in modo più libero nella mente, rispetto a quanto accadeva nello stato di veglia.
A sostegno di questa tesi, è ormai noto che durante il sonno, la corteccia prefrontale, che funge da filtro logico, risulti meno attiva, mentre le aree cerebrali come l’amigdala e l’ippocampo, responsabili della gestione delle emozioni, siano più attive. In altre parole, i meccanismi di filtro e censura che controllano i pensieri coscienti durante la veglia sono meno rigidi mentre dormiamo.
Secondo gli psicoanalisti, inoltre, l’inconscio contiene desideri e contenuti proibiti, angosciosi, o inaccettabili. Questi non possono emergere nello stato di veglia, perché minacciano il nostro equilibrio psicologico. Tuttavia, quando si sogna, sarebbe possibile ottenere una gratificazione camuffata di desideri istintuali che sono stati rimossi perché sgradevoli.
Come si fa a interpretare un sogno?
I contenuti inconsci riescono ad accedere alla coscienza tramite il cosiddetto lavoro del sogno. La censura funziona come l’editing di un film: perché il sonno continui indisturbato, i contenuti poco accettabili devono essere comunicati in modo appropriato alla coscienza.
In psicoanalisi si fa una differenza tra contenuto latente (il vero contenuto del sogno) e contenuto manifesto (ciò che rimane dopo la “revisione”). L’editing del sogno procura al contenuto manifesto una facciata di logica e coerenza, e la censura continua a operare quando raccontiamo a qualcuno i nostri sogni.
Il lavoro del sogno opera quindi grazie a una deformazione, che si avvale di quattro meccanismi specifici:
|
|
|
|
Qual è il significato psicologico dei sogni?
Una volta compreso il meccanismo di formazione delle visioni oniriche nel sonno, viene da chiedersi quale sia il loro significato. Nella maggior parte dei casi, il significato dei sogni è determinato da:
- Esperienze personali
- Paure
- Desideri individuali
- Casualità
Carl Gustav Jung, inizialmente discepolo di Freud, poi dissidente, sosteneva che nei sogni si manifestasse un inconscio collettivo. La sua teoria sarebbe evidente grazie ad alcuni “personaggi” che rappresentano aspetti della vita interiore di ognuno di noi, come il giullare (ansia), la sposa (purezza) e l’anziano barbuto (saggezza).
Tuttavia i sogni non hanno un significato universale per tutti, e stabilire a priori cosa quel sogno “ci stia dicendo”, diventa molto difficile.
In una seduta di terapia, nonostante vi siano temi comuni come il sogno di cadere o venire rincorsi, la genitorialità o la morte, l’analista non sarà in grado di interpretare il sogno facilmente se non chiede al paziente quale significato abbiano per lui determinati oggetti e simboli.
Molti di questi, infatti, hanno un significato strettamente personale. I sogni sono racconti complessi, in cui la mente cerca di elaborare e presentare un concetto senza poter utilizzare le parole, ma avvalendosi solo di immagini.
Oggi gli psicoanalisti vedono i sogni come la volontà di capire qualcosa di più rispetto a se stessi, qualcun altro, o una determinata situazione della vita reale.
Chi controlla la nostra coscienza?
Se i sogni portano alla coscienza materiale nascosto, allora viene da chiedersi: chi controlla la nostra coscienza? Abbiamo la possibilità di controllare il nostro comportamento o siamo condannati a seguire l’inconscio?
Non abbiamo il controllo cosciente su tutto ciò che accade nella nostra mente. La nostra consapevolezza e attenzione sono limitate e non possono gestire ogni processo mentale.
Secondo Freud, la mente è simile a un iceberg, di cui vediamo solo la parte emersa. Ciò che è visibile rappresenta il preconscio, mentre la parte sommersa è l’inconscio, dove spesso nascondiamo ricordi dolorosi, emozioni sgradevoli e desideri inconfessabili.
L’obiettivo della psicoterapia è esplorare in profondità l’inconscio e farlo emergere, pur consapevoli che l’ombelico del sogno, la parte più nascosta dell’iceberg, rimarrà sempre incomprensibile.
(8 Ottobre 2024)