Si sa, bere tanta acqua fa bene al corpo perché lo mantiene idratato. Quello che finora non si conosceva è quanto sia determinante anche per il benessere psicologico. Uno studio ha dimostrato infatti che bere acqua aiuta a combattere stanchezza, nervosismo e stress.
L’acqua costituisce circa il 55-60 per cento del nostro corpo e addirittura il 75 per cento del nostro cervello. Nell’organismo umano l’acqua è indispensabile per numerose funzioni diverse: la regolazione della temperatura corporea, l’eliminazione di sostanze di rifiuto, la digestione, lubrifica le articolazioni e i tessuti e mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose. Negli ultimi anni però, l’interesse della ricerca si sta focalizzando sugli effetti psicologici della disidratazione lieve, verificando se e come questa condizione possa influenzare lo stato umorale, le capacità cognitive (vigilanza e memoria) e lo stato psicofisico degli esseri umani.
Ma districarsi tra i risultati non è facile: la maggior parte degli studi sono infatti stati condotti in condizioni estreme (disidratazione provocata da alte temperature o esercizio fisico intenso) o su specifiche categorie di individui (uomini, donne, anziani, atleti) e non possono essere applicati sull’intera popolazione.
Lo studio
Recentemente, uno studio condotto presso l’Università della California ha analizzato come la variazione della quantità d’acqua consumata giornalmente incida sullo stato d’animo e sul benessere psicofisico della popolazione.
I ricercatori dell’Università della California hanno confrontato persone normalmente ben idratate (con un apporto di acqua superiore ai 2 litri al giorno) con altre poco idratate (con un apporto di acqua inferiore a 1,2 litri d’acqua al giorno). Ai primi è stato chiesto di ridurre l’assunzione di acqua, mentre ai secondi di aumentarla. Per misurare la sensazione di sete, la sonnolenza, la stabilità emotiva, lo stato d’animo, il benessere e la calma, ai due gruppi sono stati sottoposti dei test da compilare ripetutamente nell’arco della giornata.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che l’aumento dell’apporto giornaliero di acqua porta a un significativo miglioramento dell’umore. Il gruppo composto da soggetti abitualmente ben idratati, ma costretti a ridurre la loro assunzione quotidiana di acqua, ha riscontrato un peggioramento dello stato d’animo: ha registrato una maggior sensazione di sete, irrequietezza e un peggioramento delle capacità cognitive. Al contrario, aumentando l’assunzione di acqua, i soggetti del secondo gruppo hanno registrato meno senso di fatica, di confusione e di sonnolenza.
Quanti litri al giorno?
Il fabbisogno minimo di acqua di un individuo, si definisce come la quantità di acqua che garantisce l’equilibrio con la perdita (sudore e urine), previene gli effetti negativi della disidratazione e allo stesso tempo garantisce l’eliminazione del carico renale. Bere tanto è importante e raccomandato non solo quando si fa sport o durante la stagione estiva. Se l’organismo non riceve il giusto apporto idrico, infatti, è penalizzato anche nel normale svolgimento delle attività quotidiane.
Lawrence E. Armstrong, professore di Fisiologia presso il Dipartimento di Kinesiologia UConn nella Neag School of Education raccomanda di bere circa due litri d’acqua al giorno per prevenire gli inconvenienti legati ad un deficit idrico e anche le linee guida italiane raccomandano un consumo di acqua pari a 2 litri al giorno per le donne sane adulte e 2 litri e mezzo per gli uomini sani adulti.
Come fare ad assumere più acqua?
Il nostro corpo si mantiene idratato prevalentemente attraverso l’assunzione di acqua, ma non bisogna dimenticare che anche gli alimenti ne contengono una percentuale:
- frutta fresca e la verdura fresca: sono gli alimenti con i contenuti più elevati di acqua, fino a oltre l’85 per cento;
- carne, pesce, uova e formaggi freschi: le percentuali sono variabili dal 50 all’80 per cento;
- cereali: i prodotti derivati trasformati e pronti al consumo come il pane e la pizza sono costituiti per il 20-40 per cento da acqua;
- pasta e riso: una volta cotti contengono il 60-65 per cento di acqua;
- biscotti, fette biscottate e grissini: sono composti per meno del 10 per cento da acqua;
- alimenti considerati “secchi” hanno un contenuto d’acqua che varia da un massimo di 25-40 per cento per la frutta zuccherina (mele, albicocche, castagne), a 5-10 per cento per la frutta secca oleosa (mandorle, nocciole, ecc), fino a un minimo del 3 per cento per gli alimenti liofilizzati.
Nel complesso, gli alimenti forniscono un apporto di acqua variabile (20-30 per cento del totale) che è maggiore se la dieta è ricca di verdure e frutta.
Per idratarsi correttamente è quindi opportuno bere acqua durante tutto l’arco della giornata, a piccoli sorsi, iniziando dalla mattina prima di fare colazione ed evitando le bevande zuccherate. Meglio evitare di di bere acqua troppo fredda, soprattutto in fase di digestione. Non bisogna attendere la sete per bere un bicchier d’acqua: questa sensazione infatti è già un segnale del fatto che il nostro corpo è in uno stato di disidratazione.
(21 Novembre 2016)