Si parla di entomofobia per descrivere il sentimento di ansia e disagio provato da chi ha paura degli insetti.
Si tratta di un tipo di fobia piuttosto comune che si manifesta in modo diverso da persona a persona.
Ma quali sono i sintomi di questa condizione e come può essere affrontata?
Perché ho paura degli insetti?
Dagli scarafaggi alle vespe, dalle cavallette alle formiche, gli insetti possono suscitare spesso una sensazione di disgusto. Se alcuni individui provano semplicemente ribrezzo per l’aspetto fisico dell’animale, per altri la presenza di certi insetti può scatenare un stato d’ansia difficile da gestire. Nei casi più complessi, paura e angoscia possono avere un impatto significativo sulla vita della persona, limitandola nelle sue attività quotidiane.
Ma perché gli insetti fanno questo effetto?
Nonostante sia ancora difficile comprendere le ragioni per cui alcune persone sviluppano questa fobia, sembrano emergere tre possibili cause scatenanti:
- Trauma: le persone che hanno vissuto in passato un’esperienza negativa con gli insetti, possono sviluppare un disturbo che genera ansia e che, con il tempo, può radicarsi e diventare difficile da superare
- Paura dell’ignoto: una forma di paura che si sviluppa quando ci si trova di fronte a qualcosa di sconosciuto e incontrollabile. Gli insetti sono creature difficili da dominare e spesso l’incapacità di controllarli genera nell’individuo l’idea che possano essere pericolosi, suscitando così il bisogno di evitarli.
Questa paura si origina spesso in età pediatrica se i bambini non hanno l’opportunità di familiarizzare con gli insetti: ciò può accadere quando i genitori sono eccessivamente apprensivi e vedono gli insetti come una minaccia. A causa di questo allarmismo da parte degli adulti, i bambini sviluppano una certa apprensione nei confronti di questi piccoli animali che, in età adulta, può trasformarsi in fobia. - Paura delle malattie: Molte persone tendono ad associare l’aspetto disgustoso degli insetti a qualcosa di sporco. Di conseguenza, si sviluppa l’idea che la sporcizia possa causare malattie. In questo contesto l’entomofobia può essere collegata all’ipocondria, che è la preoccupazione eccessiva (spesso infondata) per la propria salute.
Insetti specifici e relative fobie
Il termine “entomofobia” ha una serie di declinazioni che definiscono la paura specifica verso un particolare tipo di insetto. Pertanto, una persona può sperimentare:
- apifobia: paura delle api, vespe o calabroni
- cimefobia: paura delle cimici
- papiliofobia: la fobia delle farfalle
- blatofobia: la fobia degli scarafaggi
- Aracnofobia: paura dei ragni
- Vermifobia: paura dei vermi
A questi si aggiungono la fobia per alcune specie di insetti volanti o per gli insetti che saltano, come cavallette e grilli. In alcuni casi, la paura può manifestarsi solo quando l’insetto è di dimensioni particolarmente grandi, mentre insetti di dimensioni più piccole non provocano ansia.
Come riconoscere i sintomi dell’entomofobia
Chi soffre di questa patologia si trova a sperimentare una serie di emozioni incontrollate che possono influire negativamente sul comportamento e sulla qualità della vita.
I sintomi psicologici principali includono nervosismo, attacchi di panico e l’incapacità di gestire l’angoscia. Inoltre, un livello eccessivo di ansia porta allo sviluppo di sintomi fisici piuttosto invalidanti quali sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, sensazione di oppressione al petto e vertigini.
Nonostante le persone siano razionalmente consapevoli che l’insetto non rappresenta una minaccia reale per la propria sicurezza, la paura risulta essere sempre più forte e incontenibile. Un individuo affetto da fobia degli insetti può essere condizionato in ogni sua decisione, dalla scelta di dove trascorrere il tempo libero all’aria aperta, fino a decidere dove andare in vacanza.
Come curare la paura degli insetti?
La strategia giusta per superare la paura degli insetti dipende in gran parte dall’intensità della fobia stessa.
Nei casi meno intensi potrebbe essere sufficiente praticare tecniche di respirazione, meditazione o rilassamento muscolare per ridurre la tensione e allontanare i pensieri negativi che provocano angustia.
Anche l’attività fisica può essere un’ottima tattica per rilassare mente e corpo. Sentirsi forti e in forma può aiutare l’individuo a ridurre i sintomi quando si trova di fronte a un insetto che suscita timore.
Tuttavia, nei casi più estremi, è consigliabile intraprendere un percorso di terapia psicologica.
L’esposizione graduata è la tecnica di psicoterapia più utilizzata, che consiste nell’esporre gradualmente il paziente alla situazione che causa paura e disagio, in questo caso, l’incontro con l’insetto. Attraverso una serie di fasi di avvicinamento e l’uso di diverse tecniche, come disegni, foto o video, il paziente affronta in modo progressivo la propria paura fino a raggiungere il momento in cui sente di averla superata.
Un’altra pratica comune utilizzata dai terapisti è la tecnica cognitiva, in cui il paziente analizza le situazioni e i pensieri che causano emozioni opprimenti, imparando a metterli in discussione. Questo aiuta a sostituire sensazioni irrazionali con pensieri realistici che permettono all’individuo di valutare in modo razionale il reale (e quindi, inesistente) pericolo rappresentato dall’insetto considerato dannoso.
Come gestire l’entomofobia nei bambini
È fondamentale per i bambini poter entrare in contatto con gli insetti fin dai primi anni di vita, al fine di evitare che la paura per qualcosa di sconosciuto li conduca a reazioni difficili da fronteggiare, come il pianto incontrollato, il silenzio o un vero e proprio blocco emotivo.
I genitori hanno quindi il compito di aiutare i propri figli ad avvicinarsi al mondo degli insetti, consentendo loro di conoscere l’habitat naturale di questi animali e i loro comportamenti. Entrare in confidenza con situazioni che possono inizialmente sembrare sgradevoli aiuta i bambini a ridurre la paura e a trovare il coraggio necessario per affrontare circostanze che potrebbero spaventare.
(26 Luglio 2023)