Gli expat e la speranza di una vita migliore

Il fenomeno degli expat: giovani e adulti che si trasferiscono all'estero in cerca di nuove opportunità e uno stile di vita più soddisfacente.

Gli expat e la speranza di una vita migliore

Vivere come expat sottolinea uno stile di vita definito dalla scelta di stabilirsi in un territorio straniero.

Ogni anno molti giovani lasciano la propria casa per cercare nuove esperienze personali e professionali, con l’obiettivo di migliorare la propria vita.

Insieme esploreremo l’identità degli expat, la loro quotidianità e le ragioni che li portano a trasferirsi all’estero. 

Cosa vuol dire expat?

Il termine expat deriva dall’inglese “expatriate”, che significa letteralmente “colui che vive all’estero”. 

In senso più ampio, gli expat vengono generalmente definiti come individui che si trasferiscono temporaneamente, o definitivamente, in un paese straniero.

A differenza dei migranti o dei rifugiati, che migrano per sfuggire a condizioni di vita precarie o persecuzioni, gli expat hanno una vita piuttosto stabile, dispongono di una buona istruzione, competenze professionali specifiche e risorse economiche adeguate

Gli expat non fuggono dal loro paese, ma scelgono di trasferirsi all’estero per costruire una vita migliore e più appagante.

Chi sono gli expat?

Gli expat costituiscono una comunità diversificata di individui che decidono di trasferirsi in un paese straniero

È interessante notare come il significato di “expat” vada oltre il mero concetto di immigrazione. Gli expat tendono a mantenere legami solidi con il proprio paese d’origine alimentando l’aspettativa di un ritorno, anche se temporaneo, nella loro terra natia.

Pur immergendosi nella cultura e nel tessuto sociale del paese in cui si trasferiscono, mantengono le proprie tradizioni e una connessione affettiva e culturale con il loro luogo di provenienza, creando così una fusione unica tra culture e influenze.

Il concetto di expat si è inoltre evoluto in relazione al contesto storico e alle dinamiche socio-economiche. Anni fa gli expat erano prevalentemente adulti con famiglie che si trasferivano all’estero per lavoro con contratti a lungo termine. 

Oggi questa tendenza si è trasformata notevolmente, con i Millennials e la Generazione Z che mostrano un maggiore interesse a viaggiare all’estero. Sono generazioni che dimostrano un’attitudine più propensa verso l’espatrio, spinte da una mentalità aperta e dalla ricerca di nuove sfide e opportunità.

Perché si decide di espatriare?

Le ragioni che spingono gli individui a lasciare la propria città natale e vivere all’estero sono molteplici.
Tra le
motivazioni principali troviamo:

  • Lavoro: ricerca di nuove opportunità lavorative, carriere internazionali, crescita professionale, stipendi più alti e culture lavorative che valorizzano il tempo libero e il benessere dei lavoratori
  • Crescita personale: il desiderio di ampliare i propri orizzonti, sperimentare nuove culture e imparare nuove lingue.
  • Qualità della vita: ricerca di un migliore tenore di vita, clima migliore e servizi di qualità (come istruzione e sanità).
  • Famiglia: riunirsi con i propri familiari o offrire ai figli un’educazione internazionale
  • Evasione: desiderio di allontanarsi da situazioni problematiche nel proprio paese d’origine. L’espatrio può rappresentare infatti un’opportunità per ricominciare una nuova vita, lasciandosi alle spalle una situazione spiacevole (come conflitti personali o familiari o difficoltà economiche).

Oltre alle motivazioni generali, la scelta di espatriare è influenzata da fattori individuali:

  • personalità: chi è più aperto al cambiamento ed è flessibile, è più predisposto a vivere un’esperienza all’estero
  • Competenze linguistiche: la padronanza di lingue straniere facilita l’adattamento a nuove culture e l’inserimento nel contesto lavorativo, sociale e culturale del paese ospitante.
  • Capacità di relazionarsi: l’abilità nel comunicare, una buona empatia e apertura mentale sono fondamentali per stabilire relazioni positive con persone di culture diverse.

Italiani all’estero

La presenza degli italiani all’estero è in costante crescita: negli ultimi 20 anni, quasi sei milioni di connazionali hanno scelto di vivere al di fuori dei confini del proprio Paese.

Secondo i dati dell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), aggiornati al 1° gennaio 2024, il numero di italiani residenti all’estero è pari a 6.026.112 unità.

La maggior parte degli expat italiani si colloca nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, ma questo movimento migratorio non riguarda esclusivamente i giovani. Sempre più persone mature, anche sopra i 65 anni, scelgono di trasferirsi all’estero

Una tendenza che coinvolge quindi varie categorie demografiche, delineando un quadro diversificato della comunità italiana oltre il territorio nazionale. 

Perché un expat guadagna tanto?

Esistono diverse ragioni per le quali gli expat possono percepire retribuzioni più elevate rispetto al loro paese d’origine.

Spesso gli expat si trasferiscono all’estero con un bagaglio di competenze specializzate e un livello di istruzione avanzato, rendendoli preziosi per le aziende internazionali. Le loro capacità professionali ricercate permettono loro di accedere a ruoli di responsabilità e a una maggiore retribuzione economica.

Le differenze nell’offerta e domanda di lavoro possono avere un ruolo determinante. Settori specifici possono infatti offrire migliori opportunità lavorative in determinate aree geografiche, influenzando significativamente il compenso degli expat.

Infine, alcuni paesi offrono politiche fiscali più vantaggiose per gli expat, riducendo le tasse sul reddito o fornendo incentivi fiscali per coloro che si trasferiscono per lavoro. 

Quali sono le principali difficoltà degli expat?

Sebbene espatriare possa portare a vantaggi professionali e finanziari, il vivere all’estero si presenta ricco di sfide e criticità che possono influenzare notevolmente il benessere psicologico degli expat.

L’adattamento a una nuova cultura può essere stimolante ma anche problematico: le differenze linguistiche, le consuetudini sociali e le norme culturali possono essere fonte di frustrazione, specialmente all’inizio.

La distanza dalla famiglia, dagli amici e dalla propria comunità può generare sentimenti di solitudine e isolamento, influenzando negativamente la salute mentale degli expat.

Lo stress derivante dall’adattamento a nuove condizioni di vita e di lavoro può incidere sulla salute emotiva e influire sulle dinamiche relazionali, sia a livello personale che professionale.