L’arteterapia è una pratica terapeutica che sfrutta l’espressione artistica come veicolo per la comunicazione e il benessere psicofisico.
Attraverso l’uso di colori, materiali e specifiche attività può sostituire, affiancare o completare un lavoro psicoterapeutico che solitamente si muove solo sul piano verbale. I pazienti possono così esprimere un lato profondo e di difficile accesso da un punto di vista cognitivo in modo più facile.
In questo articolo esploreremo in dettaglio il mondo dell’arteterapia, scoprendo cosa fa, cosa la rende unica e come può portare beneficio alle persone di tutte le età.
Cos’è l’arteterapia?
L’arteterapia è una tecnica non verbale che favorisce la comunicazione attraverso l’arte. Questo approccio terapeutico si basa sull’idea che il processo creativo possa migliorare lo stato mentale di un individuo, consentendogli di esprimere pensieri ed emozioni in modo istintivo.
L’arteterapia offre diverse tecniche, come disegno, pittura, danza e teatro. Ogni persona può scegliere la forma espressiva che preferisce per il proprio percorso di guarigione.
L’arteterapia è uno strumento accessibile a tutti. Non servono competenze artistiche specifiche o un talento particolare: per provarla è sufficiente il desiderio di lasciarsi andare a una modalità espressiva alternativa.
Si rivolge quindi non solo a bambini e adolescenti, ma anche a tutti gli adulti che soffrono di deficit mentali e disturbi psicologici. In particolare, è indicata per coloro che soffrono di autismo o che hanno un vissuto traumatico, con conseguenti problemi come ansia e depressione.
Nel panorama complesso della demenza, l’arteterapia emerge inoltre come un’arma preziosa nella lotta contro l’Alzheimer e i suoi effetti, sia cognitivi che emotivi.
L’arteterapia non mira a curare la demenza, ma offre un’esperienza creativa che va oltre le parole. Aiuta le persone affette da questa condizione a esprimersi quando diventa difficile farlo verbalmente, migliorandone la qualità di vita.
Questo tipo di terapia può entrare a far parte integrante del processo di cura e diventare un esercizio che il paziente coltiva anche a casa tra una seduta e l’altra.
Ogni persona ha così l’opportunità di sviluppare la propria identità e ampliare la propria conoscenza di sé. Oltretutto, nelle sedute successive, può esplorare le tematiche emerse condividendo i risultati delle sue espressioni artistiche con lo psicoterapeuta.
Come nasce l’arteterapia?
L’arteterapia vanta origini antiche, intrecciate con la storia dell’uomo e la sua evoluzione.
Già nell’Antico Egitto si osservava l’utilizzo dell’arte a scopo terapeutico, con musicisti e danzatori che allietavano i malati. Nel Medioevo l’arte assumeva invece un ruolo spirituale, offrendo sollievo e introspezione.
La nascita ufficiale dell’arteterapia si colloca tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. intrecciandosi con le teorie di Sigmund Freud, che riconosceva il valore dell’arte come strumento per esplorare l’inconscio e i conflitti interiori, e Carl Gustav Jung, che enfatizzava l’importanza dell’arte come mezzo per esprimere la totalità della psiche.
Tra i pionieri dell’arteterapia ricordiamo:
- Margaret Naumburg: artista e psicoterapeuta americana, considerata la “madre” dell’arteterapia infantile.
- Edith Kramer: psicologa austriaca, tra le prime ad utilizzare l’arteterapia in contesti clinici con adulti.
- Adrian Hill: artista e terapista britannico, ideatore del metodo “Immaginazione guidata”.
Nel corso del XX secolo, l’arteterapia si è sviluppata in diverse correnti e metodologie, applicandosi a un’ampia gamma di contesti: clinici, educativi, riabilitativi e sociali.
Oggi l’arteterapia è una professione riconosciuta a livello internazionale, con solide basi scientifiche e rigorosi percorsi formativi
Le diverse tipologie di arteterapia
L’arteterapia è un trattamento incredibilmente versatile che incorpora una varietà di forme artistiche. La scelta di una forma specifica di arteterapia può dipendere dalle preferenze individuali e dagli obiettivi terapeutici.
Tra le diverse tipologie troviamo:
- arti visive: questa forma di arteterapia coinvolge disegno, pittura, scultura e lavori manuali. È un mezzo eccellente per esprimere emozioni e pensieri attraverso l’uso del colore, della forma e della struttura.
- Musicoterapia: la musica ha il potere di ispirare emozioni e connessioni profonde. Coinvolge l’ascolto e la creazione di musica per promuovere il rilassamento e l’attivazione psichica.
- Danzaterapia: Questa tipologia incoraggia la liberazione attraverso il movimento corporeo, consentendo al corpo di esprimere sensazioni e sentimenti attraverso la danza.
- Teatroterapia: coinvolge l’uso del corpo e della voce per comunicare con l’altro. Attraverso il teatro i partecipanti possono immedesimarsi in altre persone, esplorando così un’ampia gamma di emozioni.
- Gioco: questo approccio si basa su giochi e attività ludiche, particolarmente efficaci con i bambini. Il gioco non è però limitato all’infanzia: anche gli adulti possono sperimentare una profonda ricerca di sé e una maggiore consapevolezza dei propri bisogni attraverso queste attività.
Chi può insegnare arteterapia?
L’arteterapia è ufficialmente riconosciuta come una professione nel campo della salute mentale dall’American Art Therapy Association (AATA). L’arte-terapeuta è un professionista altamente qualificato, il cui insegnamento richiede una competenza e una formazione specializzata tramite corsi o master dedicati.
Per diventare un arte-terapeuta è necessario possedere una laurea triennale o un percorso equivalente in un campo artistico, sociale, educativo o sanitario. Ne sono un esempio la Laurea in Psicologia, Scienze dell’Educazione, Beni Culturali, Architettura o Lettere con un indirizzo artistico.
Essere guidati da un arte-terapeuta esperto, con una profonda comprensione delle espressioni artistiche, garantisce un trattamento efficace e sicuro per coloro che intraprendono questo processo terapeutico.
Come si svolge una seduta di arteterapia?
Durante una seduta di arteterapia il terapeuta qualificato guida il paziente in un percorso creativo personalizzato, adattandosi alle sue esigenze e capacità.
Nella fase iniziale il professionista stabilisce una connessione con il paziente, raccogliendo informazioni sulla sua storia personale, sulle sue problematiche e sugli obiettivi da raggiungere.
Insieme al paziente, l’arteterapeuta sceglie il tema della sessione e i materiali artistici da utilizzare (la scelta può essere libera o guidata dal professionista, in base agli obiettivi della terapia).
Segue la fase centrale in cui il paziente si esprime liberamente attraverso l’arte, creando un’opera che può essere un disegno, una scultura, un dipinto, una composizione musicale o una performance. Il professionista osserva e facilita il processo creativo, senza intervenire o giudicare.
Al termine della fase creativa, l’individuo è invitato a condividere la sua esperienza e a riflettere su ciò che è emerso dall’opera. Il professionista aiuta il paziente a comprendere i significati simbolici e le emozioni espresse nell’opera, favorendo l’auto-esplorazione e la crescita personale.
La seduta si conclude con un momento di feedback e pianificazione. Vengono riepilogati i progressi compiuti e, insieme al paziente, vengono definiti gli obiettivi per la sessione successiva.
La durata di una seduta di arteterapia varia in genere da 45 a 60 minuti. La frequenza delle sedute è stabilita in base alle esigenze del paziente e agli obiettivi della terapia.
È importante sottolineare che nell’arteterapia non esistono regole rigide, ma solo emozioni da liberare. Attraverso il processo creativo, l’individuo è invitato ad esplorare la propria interiorità e a dare voce alle proprie emozioni senza timori o restrizioni. L’arte diventa così uno strumento prezioso per la conoscenza di sé e per affrontare le proprie difficoltà.
(20 Giugno 2024)