Dipendenza morbosa dal sesso, perdita di ogni freno inibitorio, incapacità di avere una relazione intima. Sono tutte manifestazioni che possono avere un minimo comune denominatore: la ninfomania.
La ninfomania, che solo dall’alba degli anni Novanta è stata riconosciuta come una patologia dall’Oms, può essere affrontata e superata attraverso percorsi terapeutici individuali e di gruppo, abbinati eventualmente anche ad una terapia farmacologica.
In questo articolo cercheremo di capire esattamente in cosa consiste l’ipersessualità femminile, quali sono le possibile cause, le principali manifestazioni del disturbo e come affrontarla e provare a superarla.
Che cos’è la ninfomania
La ninfomania è un disturbo comportamentale femminile caratterizzato da una dipendenza morbosa dal sesso, che si manifesta con un desiderio irrefrenabile e insaziabile di avere rapporti o praticare autoerotismo.
Si può utilizzare a ragione il termine dipendenza in quanto, nei casi più gravi, la ninfomania assume le medesime caratteristiche di altre forme di dipendenza, come quella dalle droghe o dall’alcol. L’atto sessuale non viene più praticato per uno scopo – dal provare piacere al concepire un figlio – ma è solo un comportamento compulsivo praticato per placare la proprio ansia, un surrogato dell’amore sentimentale, che non prevede impegno o relazioni stabili e intime.
Dietro la ninfomania ci possono essere anche altri tipi di disturbi psicopatologici, come forme di depressione o disturbi borderline della personalità.
La dipendenza morbosa dal sesso comporta un aumento dell’attività sessuale, non solo in termini di frequenza, ma anche di intensità. Il desiderio, però, difficilmente viene appagato e la persona che soffre di ninfomania rimane intrappolata in un loop dal quale è difficile uscire.
Solo a partire dal 1992 la ninfomania o ipersessualità femminile, che fino ad allora veniva trattata come una perversione, è stata riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come una vera e propria patologia
Da che cosa può essere causato questo disturbo?
La ninfomania è una delle manifestazioni in cui si può tradurre un disturbo d’ansia, causato dalla paura di instaurare relazioni stabili, che il paziente giudica sempre con accezioni negative.
Le relazioni, di conseguenza, vengono ridotte alla sola sfera sessuale, per evitare un approfondimento del rapporto e legami più intimi che il soggetto non sarebbe in grado di gestire.
Capire cosa ci sia all’origine di questo disturbo è, nella maggior parte dei casi, particolarmente complesso. In alcuni casi, lo sviluppo della ninfomania potrebbe essere dovuto a traumi subiti nel proprio pregresso. Ne sono un esempio gli abusi di natura sessuale o la violenza fisica. In altri, come accennato, dietro la ninfomania potrebbero celarsi altri disturbi psicologici come i disturbi del comportamento o il disturbo bipolare.
Un’altra ipotesi è che il meccanismo alla base della ninfomania sia lo stesso di altre dipendenze. In pratica, il sesso – al pari di alcol e droghe – diventerebbe un mero strumento per affrontare lo stress e l’ansia, dando al paziente una falsa quanto velleitaria percezione di benessere e sollievo.
Per altri esperti, infine, l’ipersessualità femminile sarebbe l’espressione di un disturbo ossessivo-compulsivo, facendo leva sul bisogno morboso di avere continui rapporti sessuali per soddisfare un desiderio apparentemente insaziabile.
Quali sono le sue principali manifestazioni?
Come abbiamo detto, la manifestazione principale della ninfomania è rappresentata dall’impulso continuo ad avere rapporti sessuali. Lo stato di eccitazione è costante e risulta difficilmente appagabile.
Il sesso diventa un atto meccanico, assolutamente impersonale e incapace di soddisfare le proprie pulsioni. C’è un totale distacco e l’amplesso è depauperato di qualsiasi contenuto emozionale. La rilevanza del partner è ridotta ai minimi termini.
Altra manifestazione tipica della ninfomania è la perdita di qualsiasi tipo di freno inibitorio. Non ci sono né limiti temporali né spaziali per poter soddisfare i propri impulsi sessuali. La persona ninfomane è, quindi, alla continua ricerca di un partner con cui provare ad appagare i propri desideri.
Il rapporto con l’orgasmo, poi, può declinarsi in due forme differenti. Da una parte ci sono le donne che lo raggiungono facilmente e hanno l’esigenza di farlo il più spesso possibile. Dall’altra, invece, ci sono le donne che non riescono ad avere un orgasmo e si trovano bloccate nel tentativo spasmodico di raggiungerlo. L’atto sessuale viene praticato fino allo sfinimento e il proprio partner sessuale viene sostituito di frequente nell’errata convinzione che la propria insoddisfazione dipenda dal partner di turno. Non viene mai presa in considerazione l’idea che, invece, sia causata dal proprio disagio psicologico.
Come conseguenza di queste convinzioni, c’è il totale svilimento del partner di turno che viene trattato alla stregua di un mero oggetto sessuale.
Come può essere trattata la ninfomania?
I percorsi terapeutici per affrontare e provare a superare la ninfomania sono molteplici. Si può intervenire attraverso la psicoterapia, ma si può abbinare anche la terapia farmacologica che, però, deve sempre essere prescritta e valutata da un medico.
Vediamo di seguito in cosa consistono i due approcci.
Percorso psicoterapeutico
Per affrontare la ninfomania ci si può avvalere di sessione di psicoterapia sia individuali sia di gruppo. Lo scopo comune è quello di individuare la possibile origine del disturbo e lavorare su quella. Di conseguenza, una volta individuata la causa, si potrà affrontare un percorso che abbia come esito il recupero di una vita sessuale sana e della capacità di intraprendere relazioni sentimentali stabili e intime.
Attraverso la psicoterapia individuale, è possibile imparare a controllare i propri impulsi, adottando comportamenti alternativi a quelli patologici e spezzando il circolo vizioso che alimenta la ninfomania.
In gruppo, invece, si impara a contrastare i sensi di colpa determinati dal proprio comportamento ipersessuale.
Terapia farmacologica
In abbinamento o come supporto alla psicoterapia, può essere prescritta anche una terapia farmacologica. Questa è finalizzata ad attenuare la libido e ad alleviare i sintomi di eventuali altre psicopatologie associate. A tale scopo, possono essere prescritti farmaci come quelli che appartengono al gruppo degli SSRI, ossia gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Vengono solitamente utilizzati anche per la depressione e i disturbi d’ansia. Ci si può avvalere, infine, anche di antidepressivi e benzodiazepine, una categoria di farmaci con proprietà ansiolitiche.
(4 Marzo 2023)