Nel mondo delle relazioni, “red flags” e “green flags” sono diventate espressioni per indicare la salute o la tossicità delle interazioni interpersonali. Ma cosa significano esattamente questi termini e come possiamo identificarli nelle nostre relazioni e in noi stessi?
Cosa si intende per red flag?
Il termine “red flag” si traduce letteralmente in “bandiera rossa”. In ambito relazionale, una “red flag” è un segnale d’allarme che indica la presenza di un potenziale problema all’interno di una relazione o nel comportamento di una persona.
L’origine del termine risale a tradizioni molto antiche in cui le bandiere rosse venivano utilizzate come segnali di pericolo o avviso. Analogamente, una “red flag” funge da avviso precoce che qualcosa nella dinamica relazionale potrebbe non essere sano o potrebbe evolvere in modo negativo. Il riconoscimento di queste bandiere rosse aiuta le persone a identificare ed evitare situazioni che potrebbero diventare dannose o tossiche.
Le red flags sono importanti nelle relazioni romantiche perché queste spesso comportano un alto grado di investimento emotivo e una stretta convivenza che rendono le persone particolarmente vulnerabili agli impatti negativi di comportamenti non sani. Identificarle permette quindi di prendere precauzioni per proteggere il proprio benessere emotivo e fisico.
Le red flags possono emergere in qualsiasi momento di una relazione. Alcune sono presenti fin dall’inizio, anche se non si sono notate subito, altre possono comparire più avanti. Questo rende estremamente difficile per chi subisce abusi parlarne. Possono subentrare sentimenti di imbarazzo e vergogna per non avere colto i segnali in tempo. Inoltre, spesso la persona abusata pensa che sia solo una fase e che le cose miglioreranno presto, il che può far trascorrere settimane, mesi o anche anni prima che chieda aiuto. E sfortunatamente, non sempre la persona abusata chiede aiuto.
Le red flags variano da mancanze apparentemente minori a comportamenti molto più gravi. Un esempio di red flag “leggera” potrebbe essere una mancanza di rispetto per gli interessi personali; ad esempio, se un partner regolarmente minimizza o deride i tuoi hobby. Questo può indicare una mancanza di rispetto per la tua individualità. Un altro segnale potrebbe essere la comunicazione non equilibrata, dove una persona si trova sempre a fare il primo passo per mantenere il contatto, suggerendo un possibile disinteresse o mancanza di impegno da parte dell’altra persona.
I segnali più gravi invece includono gelosia eccessiva, come un partner che esige di sapere ogni dettaglio su dove sei e con chi, o che controlla i tuoi messaggi, mostrando tendenze possessive e controllanti.
Al vertice della gravità – non più considerabili red flags, ma veri e propri abusi – vi sono insulti, minacce e gesti come spintoni e schiaffi.
Identificare presto i segnali di avvertimento aiuta a prevenire l’investimento emotivo in legami dannosi, proteggendo il benessere personale prima che le dinamiche negative diventino troppo radicate o difficili da risolvere.
Come capire se i tuoi comportamenti sono Red Flag?
Riconoscere di assumere in prima persona atteggiamenti o comportamenti assimilabili a una red flag può essere difficile poiché richiede onestà e autoanalisi. Il fatto di domandarselo però dimostra già una iniziale sensibilità e apertura verso il tema, un atto – quello di mettersi in discussione – che è molto utile al cambiamento.
In questo senso, è importante sapere che le red flags non identificano una persona come intrinsecamente negativa e impossibile da cambiare; piuttosto, si riferiscono a comportamenti e pensieri che spesso derivano da credenze culturali radicate. Ad esempio, ideologie maschiliste che restringono la libertà delle donne o che applicano doppi standard – come l’accettazione che gli uomini possano avere amicizie femminili mentre le donne vengono limitate o giudicate per lo stesso comportamento – sono esempi di red flags culturalmente derivate, che possono essere modificate con un lavoro sulle idee di base.
Questi comportamenti infatti non sono fissi e possono cambiare; essi riflettono le convinzioni personali che possono e devono essere messe in discussione e modificate per promuovere relazioni più sane e paritarie.
Riconoscere in sé stessi segni come reazioni eccessivamente emotive alle critiche, difficoltà nel rispettare i confini altrui o la tendenza a controllare o manipolare il partner è essenziale per questo processo di crescita personale. A volte, può essere necessario l’aiuto di uno psicologo per esplorare e lavorare sulle motivazioni profonde dietro queste credenze, facilitando così una trasformazione positiva e duratura del comportamento.
Cosa sono le Green Flags?
Al contrario delle red flags, le “green flags” sono indicatori di comportamenti positivi e salutari in una relazione.
Possiamo dire che una relazione sana è caratterizzata da un ambiente psicologico ed emotivo in cui si può essere pienamente se stessi, rispettando i confini personali e lasciando spazio per gli obiettivi e gli interessi individuali. Una connessione fisica ed emotiva reciproca è essenziale, così come la corrispondenza tra parole e azioni. È importante che ogni individuo si assuma le responsabilità per le proprie azioni e mostri comprensione verso le prospettive altrui, anche quando non c’è accordo. Rispettare i desideri e le necessità del partner, poter discutere apertamente di obiettivi, valori e necessità, e impegnarsi concretamente nella relazione, investendo tempo ed energia, sono tutti aspetti fondamentali. Inoltre, il rispetto reciproco e l’equilibrio, che permette di trarre energia sia dal tempo trascorso insieme sia da quello separati, sono cruciali per mantenere una dinamica di relazione gratificante.
Red flags e green flags in famiglia e nelle relazioni di amicizia
Anche al di fuori delle relazioni romantiche, i concetti di rispetto dei confini personali e del valore della persona si estendono a relazioni significative come quelle familiari e di amicizia. In questi contesti, le red flags e le green flags sono altrettanto rilevanti per identificare dinamiche sane o problematiche. Nelle relazioni familiari, ad esempio, una red flag potrebbe essere la mancanza di rispetto per le scelte personali o per la privacy di un individuo, come un genitore che continua a intervenire in modo invasivo negli affari personali di un figlio adulto. Nei rapporti di amicizia, una red flag può emergere quando un amico manifesta gelosia o possessività eccessiva, limitando le altre amicizie o criticando altre relazioni sociali importanti per la persona.
D’altra parte, le green flags in questi ambiti includono il supporto reciproco durante i momenti difficili, la capacità di ascolto attivo e un sincero interesse per il benessere dell’altro, elementi che rafforzano il legame e promuovono una crescita personale condivisa. Riconoscere queste dinamiche può aiutare a mantenere relazioni più sane e durature sia in famiglia sia tra amici.
Red flags e green flags sul lavoro
Anche nell’ambiente lavorativo, i concetti di red flags e green flags sono fondamentali per valutare la salute dell’ambiente e delle relazioni professionali. Le red flags in questo contesto possono includere comportamenti quali mancanza di comunicazione chiara, micromanagement eccessivo, mancanza di rispetto per l’equilibrio tra lavoro e vita privata, o anche discriminazioni sottili o manifeste. Ad esempio, se un capo assegna regolarmente carichi di lavoro irragionevoli o fa commenti inappropriati, questi sono segnali d’allarme che possono indicare un ambiente di lavoro tossico.
D’altra parte, le green flags nel contesto lavorativo includono la trasparenza nella comunicazione, il riconoscimento delle prestazioni, il supporto allo sviluppo professionale e una cultura aziendale che valorizza il benessere dei dipendenti. Un ambiente in cui i colleghi si supportano reciprocamente e dove ci si sente valorizzati e ascoltati non solo migliora la produttività, ma promuove anche la lealtà e la soddisfazione sul lavoro. Riconoscere queste dinamiche positive può contribuire a creare e mantenere un ambiente lavorativo stimolante e gratificante.
Cosa non perdonare in una relazione?
Nonostante la capacità di perdonare sia una qualità preziosa, ci sono comportamenti che non dovrebbero essere tollerati in nessun tipo di relazione, sia essa romantica, familiare o lavorativa.
Abuso fisico ed emotivo, disonestà cronica e qualsiasi forma di manipolazione o controllo sono esempi di comportamenti inaccettabili che possono minare profondamente il benessere e la dignità di una persona. Riconoscere questi comportamenti come inaccettabili è fondamentale per mantenere la propria salute mentale e fisica.
In tutte le relazioni significative e importanti sentirsi valorizzati, ascoltati e rispettati nei propri sentimenti e desideri è indispensabile. Le relazioni tossiche possono portare a conseguenze psicologiche gravi come ansia, depressione o attacchi di panico, reazioni emotive che è necessario riconoscere e per le quali è importante chiedere aiuto a un professionista. Parlare con un terapeuta può offrire supporto e strumenti per affrontare e modificare dinamiche disfunzionali. Migliorare le proprie relazioni, stabilire confini sani e ricercare ambienti rispettosi e supportivi, infatti, può migliorare drasticamente la qualità della vita.
Concludendo, comprendere e riconoscere le red flags e le green flags può servire a navigare meglio nel complesso mondo delle relazioni, aiutando a stabilire legami più sani e soddisfacenti. Imparare a identificare questi segnali in se stessi e negli altri è una parte essenziale della crescita personale e della costruzione di relazioni durature.
(3 Giugno 2024)