La sinestesia in psicologia: quando i sensi si intrecciano

La sinestesia è una condizione sensoriale in cui un'esperienza in un senso provoca automaticamente un'altra sensazione in un senso diverso. Ad esempio, vedere colori in risposta a suoni o associare numeri a forme.

La sinestesia in psicologia: quando i sensi si intrecciano

Il termine sinestesia (dal greco Syn, “insieme”, e Aisthànestai, “percepire”), si riferisce a un’esperienza di percezione sensoriale simultanea.

Sebbene sia più comunemente associata alla figura retorica che unisce parole di diverse sfere sensoriali, in ambito medico la sinestesia assume un significato differente: è una condizione in cui un singolo stimolo attiva uno o più sensi in modo atipico rispetto alla norma. In pratica, si tratta di percezioni simultanee involontarie, come associare numeri a colori o percepire sapori in relazione a suoni. 

Questo fenomeno può verificarsi principalmente sotto l’influsso di sostanze stupefacenti o a causa di condizioni neurologiche.  Secondo l’Associazione Americana di Psicologia, pare che ad oggi la sinestesia coinvolga circa una persona su 2.000, con una percentuale che va approssimativamente dallo 0,05% al 4%.

Cos’è la sinestesia?

La sinestesia è una condizione neurologica rara in cui la stimolazione di un senso provoca automaticamente un’esperienza in un senso diverso. In parole più semplici, le persone sinestetiche “sentono” i colori, “vedono” i suoni o “gustano” le forme.

Cosa provoca la sinestesia non è ancora del tutto chiaro, ma si ritiene che sia legata a una connettività insolita tra le diverse aree del cervello che elaborano le informazioni sensoriali. Invece di funzionare in modo indipendente, queste aree sarebbero connesse in modo più stretto, causando una “fusione” delle percezioni.

Cosa significa soffrire di sinestesia?

Il cervello umano è strutturato per processare stimoli sensoriali distinti in diverse aree specifiche. Ogni aspetto della percezione, come il colore, il movimento e il suono, è gestito in regioni del cervello altamente specializzate. Ad esempio, l’area V4 della corteccia visiva è responsabile della percezione cromatica, mentre l’elaborazione uditiva avviene in altre regioni cerebrali dedicate all’udito. 

Tuttavia, in alcuni casi, si verificano connessioni insolite tra stimoli sensoriali differenti, inducendo la percezione di un elemento che normalmente non è collegato a quello presente nella realtà. 

L’individuo che soffre di sinestesia, dunque, percepisce una sorta di fusione o collegamento tra sensi diversi, in modo che uno stimolo in un senso provochi automaticamente una risposta in un altro senso. Ad esempio, come accennato, una persona affetta da sinestesia può percepire i numeri come aventi colori specifici o associare determinati suoni a sapori particolari. 

Quanti tipi di sinestesia esistono?

I sinestetici percepiscono il mondo in modo unico e particolare rispetto alla maggior parte delle persone. Possono percepire connessioni multi-sensoriali tra stimoli che, per la maggior parte della popolazione, non sono collegati. 

Ogni persona sinestetica ha una propria mappatura sensoriale unica, che rende le loro percezioni soggettive e personali.
Per tale motivo esistono diverse forme di sinestesia.

Tipi di sinestesia (legati alla vista)

Grafema-colore Cromestesia o sinestesia
audio-visiva
Sinestesia (o specchio) tattile
La sinestesia grafema-colore è una particolare forma di sinestesia in cui la vista di lettere o numeri induce la percezione di colori associati in modo automatico e involontario. In questa condizione, la persona affetta potrebbe vedere o percepire specifici colori in relazione a numeri o lettere. La lettera “A”, ad esempio, potrebbe evocare un colore come il rosso, la lettera “B” il blu e così via. La cromestesia è una forma di sinestesia in cui i suoni, le parole o la musica evocano la percezione involontaria di colori. In pratica, quando una persona sente un suono, potrebbe anche “vedere” un colore specifico, anche se non c’è alcun colore reale intorno a loro. Questa connessione tra suono e colore è unica per ciascun individuo, creando associazioni soggettive tra i suoni e i colori percepiti. Si tratta di una forma di sinestesia molto rara, in cui un individuo sperimenta le stesse sensazioni fisiche provate da un’altra persona.

Altre sinestesie meno frequenti

Esistono altre forme di sinestesia, meno frequenti di quelle appena citate.
Attraverso la personificazione viene abbinata una determinata qualità a specifici simboli o numeri. Per fare un esempio pratico, il numero 6 viene associato ad una ragazza dalla personalità coraggiosa.

Con la sinestesia tra lessico e gusto si verificano associazioni tra colori o parole e il gusto. Vedere dei colori o leggere e ascoltare dei vocaboli può quindi fornire una sensazione di sapore al palato.
La sinestesia uditivo-tattile crea sensazioni tattili a partire dai suoni: il rumore delle unghie su una superficie può far percepire un graffio sulla pelle nella persona affetta.

Infine, la sinestesia tra numeri e forme associa figure geometriche e cifre. Non sempre l’abbinamento segue una struttura logica: al triangolo può non venire associato il numero 3, ma il 2, oppure si lega il 5 a un quadrato.

Chi soffre di sinestesia?

Si suppone che chi soffra di sinestesia esperimenti a livello cerebrale delle connessioni ridondanti, non eliminate durante il normale processo di “sfoltimento” delle sinapsi (meno utilizzate) che avviene durante lo sviluppo.

Le persone più predisposte a soffrire di sinestesia sono:

  • Individui nella cui famiglia la sinestesia è già presente. Circa un terzo delle persone sinestetiche ha parenti stretti con la stessa condizione.
  • Le persone mancine che, oltre ad avere una maggiore probabilità di sperimentare la sinestesia, possono soffrire di condizioni come l’allochiria (confusione della destra e della sinistra) o una scarsa percezione dell’orientamento.
  • Consumatori abituali di droghe allucinogene (come l’LSD, la mescalina e, in alcuni casi, la marijuana) o pazienti che assumono inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina per la cura della depressione.
  • Chi ha avuto un ictus, tumori cerebrali, epilessia del lobo temporale o chi ha subito lesioni delle strutture nervose periferiche.
  • Chi soffre di lesioni agli occhi, cataratta, degenerazione maculare, glaucoma o qualsiasi altra condizione oculare che possa distorcere la visione.

In condizioni normali, la sinestesia può essere anche indotta attraverso l’ipnosi o la meditazione.

È inoltre provato che tale condizione si verifichi più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini, oltre che in individui con un’intelligenza nei limiti della norma che non presentano anomalie neurologiche. 

Come capire se si è sinestetici?

Nonostante sia spesso considerata come una condizione neurologica, la sinestesia non è una malattia riconosciuta ufficialmente e per tale motivo non è categorizzata nei manuali diagnostici. 

Tuttavia, può essere riconosciuta da pazienti e medici curanti grazie ad alcuni sintomi e caratteristiche specifici:

  1. Involontarietà: le percezioni sinestetiche si manifestano spontaneamente, senza controllo volontario.
  2. Proiezione: le immagini o sensazioni sinestetiche si proiettano spesso nello spazio circostante al corpo.
  3. Coerenza: le esperienze sinestetiche sono costanti e generiche, ma unidirezionali.
  4. Memorabilità: le percezioni sinestetiche tendono a essere più facili da ricordare rispetto alle informazioni primarie.
  5. Componente emotiva: le esperienze sinestetiche possono suscitare reazioni emotive, ma spesso sono percepite come neutrali o vantaggiose, come la creatività.

Trattamento della sinestesia

Poiché non è considerata una malattia o un disturbo psicologico, e non interferisce con le normali attività quotidiane, tale condizione non richiede un trattamento. 

Le strategie di gestione, se necessarie, spaziano dalla consapevolezza e comprensione della propria condizione, attraverso il supporto psicologico, all’educazione sulla sinestesia per migliorare l’accettazione di questa peculiarità. 

Alcuni individui imparano a integrare e gestire le esperienze sinestetiche nell’ambito della loro vita quotidiana. Tuttavia, nel caso in cui la sinestesia comporti impatti negativi significativi sulla qualità della vita, un professionista della salute mentale può fornire supporto e consigli utili per affrontare eventuali sfide.