Disfunzione erettile: e se la causa fosse psicologica?

Le cause di una disfunzione erettile, una volta esclusi i fattori fisici, possono essere ricercate nella psiche dell'uomo, o nella relazione con la persona che si ha accanto. Con l'aiuto professionale di uno psicologo.

Disfunzione erettile: e se la causa fosse psicologica?

E se la disfunzione erettile avesse una causa psicologica? Spesso si pensa, a torto, che a determinare la disfunzione erettile siano soltanto cause organiche. Eppure anche il disagio psichico può rendere difficile, per un uomo, avere un rapporto sessuale.

Quando entrano in ballo le cause psicologiche, in che modo può essere affrontata la disfunzione erettile?

Per chi soffre di disfunzione erettile, quindi, quali possono essere le strategie per riallineare corpo e mente? Risponde per noi la dottoressa Georgia Accattato, psicologa e psicoterapeuta del Santagostino.

Come può essere definita la disfunzione erettile psicogena?

La disfunzione erettile (o impotenza) è un disturbo sessuale che può colpire gli uomini di tutte le età.

Si verifica quando l’uomo non è in grado di raggiungere o mantenere l’erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente.

Molti uomini pensano che sia causata solo da problemi fisici, come malattie cardiache, diabete o problemi vascolari. Tuttavia, spesso, la causa della disfunzione erettile è psicologica.

Inoltre, è possibile che una difficoltà di erezione si manifesti:

  • in modo permanente, ovvero da quando la persona è sessualmente attiva
  • come acquisita, in seguito a dinamiche sessuali comunque nella norma.

È un disturbo che può manifestarsi inoltre in modo generalizzato o in una data situazione, a seconda del partner, del tipo di stimolazione o della circostanza in cui ci si ritrova.

In che modo si manifesta l’impotenza psicologica?

In termini pratici, un deficit erettile si manifesta con una mancanza di erezione anche quando c’è eccitazione, o la persona sperimenta una erezione particolarmente debole quando sta avvenendo la penetrazione. Un terzo elemento è dato dalla scomparsa di erezione mentre si sta consumando il rapporto.

Per distinguere l’impotenza psicologia da un deficit erettile di natura organica, a volte aiuta notare se la persona ha una erezione durante la notte o quando si sta per svegliare. Se si verifica una erezione in queste due circostanze, è abbastanza possibile che la causa della disfunzione erettile sia di tipo psicologico.

La disfunzione erettile secondo il DSM-5

Nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), la disfunzione erettile viene descritta secondo uno, o più, tra i sintomi che seguono. Sintomi che, possiamo specificare:

  • difficoltà nell’ottenere una erezione durante un rapporto sessuale
  • difficoltà nel mantenimento di una erezione fino al completare un rapporto sessuale
  • rigidità erettile contraddistinta da un forte decremento.

Come capire se la disfunzione erettile è psicologica?

Prima di tutto vanno effettuate delle visite mediche specialistiche per escludere possibili cause fisico-somatiche. Questo perché la disfunzione erettile non è una patologia di per sé, ma può essere la manifestazione di un’altra patologia sottostante. Patologia, ad esempio, aterosclerotica, ormonale, neurologica, psichiatrica, tumorale.

Qualora le cause fossero di ordine organico, è fondamentale identificarle per il benessere della persona, oltre che per il suo funzionamento sessuale. Lo psicoterapeuta entra in gioco sugli aspetti cognitivi, emotivi e relazionali, ed esplora con il paziente il suo modo di vivere la sessualità, le sue aspettative e i suoi desideri.

Componenti psicosociali

Dal punto di vista psicologico è possibile dividere in due le categorie di fattori che possono incidere sulla disfunzione erettile:

  • fattori immediati, tra i quali possono esserci problematiche legate alla coppia, una stimolazione inadeguata, la paura del fallimento, una bassa autostima, o l’ansia da prestazione, sessuale in questo caso
  • fattori passati, che possono essere riconducibili a traumi vissuti nell’infanzia, possono essere legati alla identità sessuale, un attaccamento problematico nei confronti del partner o dei propri genitori. Non vanno dimenticati eventuali tabù di ordine culturale o religioso.

Sessualità maschile ed emozioni

Ci sono diversi fattori di ordine emotivo che potrebbero incidere negativamente su una erezione. Basti pensare a condizioni quali lo stress oppure l’ansia, determinati dal lavoro, ad esempio, o da realtà che nulla hanno a che vedere con la sessualità dell’individuo o della coppia.

Si pensi anche alla tristezza, soprattutto quando diventa cronica, che sfocia nella depressione vera e propria. Anche in questa circostanza la sessualità ne risente, a partire da un calo del desiderio sessuale.

Le conseguenze di queste emozioni negative dovrebbero comunque essere caratterizzate da brevità, e in ogni caso dovrebbero essere passeggere. Nei casi in cui la disfunzione dovesse protrarsi nel tempo, risulta necessario approfondire in modo deciso le cause. Tanto organiche quanto psicologiche.

In che modo i conflitti di coppia influenzano la disfunzione erettile?

Spesso un deficit erettile è segnale di problemi che interessano la coppia, problemi quali:

  • difficoltà comunicative: possono manifestarsi come scarsa qualità o totale assenza di comunicazione tra i partner, ed entrambe queste condizioni possono essere causa di sensazione di solitudine, isolamento, frustrazione o rabbia
  • assenza di intimità: la riduzione o la vera e propria mancanza di intimità sono a volte conseguenze di conflitti non emersi e, per questo, non affrontati. E come ulteriore effetto, possono emergere insicurezza, ansia o ansia da prestazione
  • scarsa autostima: può derivare o essere amplificata da rifiuti subiti in alcuni frangenti della vita di coppia
  • paura di essere abbandonati: un partner che soffre di impotenza psicologica può alimentare una paura abbandonica, temendo quindi di perdere l’altra metà per i propri problemi di erezione, innescando un circolo vizioso difficile da gestire
  • diminuzione dell’intimità: una diminuzione dell’intimità, sia in termini quantitativi che qualitativi, può verificarsi nelle coppie, specie se di lungo corso.

Come comportarsi con chi soffre di disfunzione erettile?

È importante, come prima indicazione, cercare di avere un atteggiamento empatico e comprensivo nei confronti della persona che soffre di disfunzione erettile di natura psicologica. Accogliere e saper ascoltare devono essere sempre presenti. Allo stesso tempo si dovrebbe evitare un’attitudine aggressiva. Una parte della soluzione, infatti, passa proprio all’interno della coppia e, se il partner non vuole accettare questa problematica, lo si può consigliare di avere fiducia e di rivolgersi ad una figura professionale.

Se il proprio partner soffre di impotenza psicologica, dovrebbe essere esortato a svolgere le dovute analisi, dal momento che una simile problematica può essere spia di patologie che richiedono trattamento; patologie di natura cardiovascolare per fare un esempio. La persona dovrebbe essere invitata ad avere uno stile di vita sano, che contempli la limitazione di zuccheri e grassi, e preveda una giusta quantità di attività fisica.

Nel caso in cui la persona dimostri di avere difficoltà nell’accettare aiuto, va ricordato che la tempestività con cui si affronta una questione di salute è essenziale per la riuscita della terapia. Spesso, infine, è possibile che la persona provi vergogna nell’assunzione eventuale di farmaci per la risoluzione. In questa evenienza, è opportuno rimanere al suo fianco, confermando il proprio supporto. E quello professionale.

Come superare la disfunzione erettile psicologica?

Tutte le patologie psichiatriche possono interferire con la vita sessuale del paziente, sia nella sua dimensione individuale che di coppia.

Il primo passo per trovare una soluzione è aprirsi con uno specialista: andrologo, urologo, sessuologo o psicoterapeuta, rispetto alla sfera sessuale. Quindi descrivere i sintomi, dire da quanto sono presenti e come si sono evoluti nel tempo, poi raccontare in che modo i sintomi ostacolano la vita sessuale e che tipo di soluzioni sono state trovate dalla persona e dalla coppia.

Si tratta di un vero e proprio mettersi a nudo, possibile fonte di imbarazzo e vergogna, uno scoglio che per alcune persone è insormontabile. Ma una volta che è stato superato, è possibile strutturare, per lo psicologo, un percorso che permetta di affrontare le cause psicologiche e lavorare su:

  • riduzione dell’ansia
  • ristrutturazione di tipo cognitivo
  • costruzione, o ricostruzione, della comunicazione di coppia.

A partire da questi primi tre passaggi sarà possibile, in presenza di una iniziale diagnosi di disfunzione erettile, creare un percorso di consapevolezza e di dialogo, interno e con il proprio partner, che permetta una risoluzione a lungo termine. Anche un percorso di terapia di coppia, con focus sul benessere sessuale, è una eventualità di cui tenere conto.