La teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento di John Bowlby offre un quadro esaustivo su come la personalità si formi sin dai primi anni di vita. Si è rivelata, inoltre, particolarmente utile nello studio di traumi infantili e del loro impatto sullo sviluppo psicologico

La teoria dell’attaccamento

La teoria dell’attaccamento di John Bowlby offre un quadro esaustivo su come la personalità si sviluppi sin dai primi anni di vita.

Sviluppata in seguito a numerosi studi condotti dallo psicologo tra gli ‘50 e gli anni ‘70 del 1900, la teoria dell’attaccamento si è rivelata particolarmente utile nello studio di traumi infantili e del loro impatto sullo sviluppo psicologico, evidenziando la connessione tra abusi gravi, trascuratezza e l’emergere di diverse patologie, come disturbi di personalità, ansia, depressione e dipendenza da sostanze.

Approfondiamo l’argomento in questo articolo. 

Chi era John Bowlby?

John Bowlby, nato nel 1907 a Londra da un padre medico chirurgo, si è distinto come uno dei principali psicologi del XX secolo. Laureatosi in psicologia, entrò in contatto con i problemi dei bambini, alimentando il suo interesse per la psicoanalisi. Ha svolto un ruolo significativo presso la Child Guidance Clinic e l’esercito britannico durante la guerra. Successivamente, alla Tavistock Clinic, ha contribuito allo sviluppo del dipartimento infantile.

Nel 1950, su incarico dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha studiato la salute mentale dei bambini orfani. Autore di importanti lavori come Attaccamento e Separazione, ha ricevuto riconoscimenti internazionali. Ha continuato a contribuire alla psicologia fino alla morte nel 1990, lavorando su tematiche quali la costituzione dei legami affettivi e scrivendo la biografia di Darwin. I suoi studi hanno lasciato un’impronta duratura nel campo della psicologia.

Cosa intende Bowlby per attaccamento?

John Bowlby definisce l’attaccamento come un legame emotivo profondo e duraturo che si instaura tra un bambino e la sua figura di attaccamento primaria, di solito la madre. Questo legame è cruciale per il benessere emotivo e sociale del bambino e influenza il suo sviluppo futuro.

L’attaccamento si sviluppa inizialmente tramite il contatto fisico, la cura e la vicinanza costante tra il bambino e la figura di riferimento. Questo legame offre al bambino un senso di sicurezza e fiducia nelle relazioni future. L’attaccamento si costruisce attraverso diverse fasi, partendo da un attaccamento indiscriminato nei confronti delle figure di cura primarie (solitamente i genitori) e progressivamente evolvendo in attaccamenti più specifici e mirati.

L’idea chiave di Bowlby è che l’attaccamento sia un bisogno fondamentale per i neonati e i bambini, e l’assenza o la qualità insoddisfacente delle relazioni di attaccamento possano portare a problemi emotivi e comportamentali a lungo termine. 

La teoria dell’attaccamento di Bowlby ha avuto un’enorme influenza sulla psicologia dell’infanzia e ha contribuito a una maggiore comprensione dello sviluppo e del benessere dei bambini. Tuttavia, è bene ricordare che è stata fortemente influenzata dagli studi di due pensatori antecedenti, Sigmund Freud e Donald W. Winnicot.

Sebbene le teorie di Freud non trattassero esplicitamente dell’attaccamento, infatti, alcuni concetti come il rapporto madre-figlio, l’importanza degli eventi precoci nello sviluppo e la nozione di legame emozionale tra il bambino e la madre hanno contribuito a fornire un terreno fertile per la ricerca e lo sviluppo della teoria dell’attaccamento.

Allo stesso modo, le idee di D.W. Winnicot sull’ambiente di cura adattativo, sulle funzioni di base della madre nell’ambiente facilitante e sulle attese del bambino hanno enfatizzato l’importanza delle cure materne e dell’ambiente relazionale per la corretta crescita psicologica del bambino.

Cosa dice la teoria dell’attaccamento?

Come già detto, la teoria dell’attaccamento sottolinea l’importanza di un legame emotivo sicuro e continuativo tra il bambino e la figura di attaccamento per favorire uno sviluppo emotivo sano e una base consolidata per le future relazioni interpersonali.

L’intero impianto teorico ruota attorno a tre concetti chiave:

  1. la prossimità, cioè il desiderio innato del bambino di rimanere fisicamente vicino alla figura di attaccamento, solitamente la madre o la persona principale che se ne prende cura. La prossimità è cruciale per la sicurezza e il benessere emotivo del bambino
  2. la figura di attaccamento o caregiver, vale a dire quella persona (spesso la madre o il genitore principale) che fornisce sicurezza, conforto e supporto emotivo al bambino. Il legame con questa figura è essenziale per lo sviluppo sano dell’attaccamento
  3. il rifugio (fornito dalla figura di attaccamento) in cui cercare protezione e conforto quando si sente stressato, spaventato o insicuro. Stare con la figura di attaccamento aiuta il bambino a regolare le proprie emozioni e a maturare una base di sicurezza per esplorare il mondo circostante.

Quante sono le fasi di attaccamento secondo Bowlby?

Secondo John Bowlby, la formazione del legame di attaccamento avviene attraverso diverse fasi durante i primi anni di vita di un bambino:

Fase di Attaccamento Età Caratteristiche
Pre-attaccamento 0-6 settimane Il bambino inizia a sviluppare una preferenza per le figure umane e a rispondere a stimoli sociali. Sebbene non ci sia ancora un vero e proprio attaccamento, mostra consapevolezza sociale e può sorridere, piangere o emettere suoni per attirare l’attenzione.
Attaccamento indiscriminato 6 settimane-6/7 mesi Il bambino forma un attaccamento indiscriminato, mostrando preferenza per persone familiari come genitori o figure di cura ricorrenti. Non dimostra tuttavia una preferenza specifica per una figura.
Attaccamento specifico 7-9 mesi-18/24 mesi Il bambino sviluppa un attaccamento specifico verso una figura primaria, mostrando preferenza per quella persona e cercando la sua presenza per sicurezza e conforto.
Attaccamento consolidato Dopo i 2 anni Il bambino sviluppa una comprensione più sofisticata della figura di attaccamento, usando quella relazione come base sicura per esplorare il mondo. La figura di attaccamento diventa un punto di riferimento sicuro, fonte di supporto e sicurezza.

 

Queste fasi evidenziano il processo graduale mediante il quale il bambino crea un legame emotivo con la figura di attaccamento e come questo legame influenzi la sua esplorazione e il suo sviluppo emotivo.

I modelli operativi interni

Col passare del tempo, le interazioni legate all’attaccamento tendono a diventare più stabili e a essere interiorizzate dal bambino, formando i cosiddetti modelli operativi interni che influenzano la percezione delle relazioni di ciascun individuo.

Secondo Bowlby, la qualità dei modelli operativi interni influisce su come un individuo si rapporta agli altri, gestisce l’ansia, la fiducia, l’autostima e la sicurezza nei rapporti. 

Quali sono i quattro tipi di attaccamento?

Durante i suoi studi sulla teoria dell’attaccamento, Bowlby ricevette un importante aiuto da Mary Ainsworth, che grazie all’osservazione e lo studio dei comportamenti dei bambini, contribuì all’identificazione degli stili di attaccamento tramite la cosiddetta Strange Situation Procedure.

La Strange Situation Procedure era un esperimento progettato per valutare la qualità del legame tra un bambino e la sua figura di attaccamento, solitamente la madre. 

Consisteva in una serie di episodi in cui la madre e il bambino erano lasciati in una stanza con giocattoli e venivano esposti a situazioni di vario tipo al fine di valutare le reazioni emotive e comportamentali del bambino in assenza e presenza della figura materna e di uno sconosciuto. Gli episodi spaziavano da momenti di esplorazione libera a separazioni temporanee e riunioni per valutare la risposta emotiva e il comportamento del bambino di fronte a diverse situazioni.

Gli stili di attaccamento individuati furono:

  • stile di attaccamento sicuro. I bambini mostrano sicurezza ed esplorano l’ambiente circostante con la presenza di un caregiver. Quando separati, manifestano disagio, ma accolgono con piacere il ritorno del caregiver
  • stile ansioso-ambivalente. I bambini manifestano ansia eccessiva quando il caregiver è presente e non esplorano l’ambiente. La loro reazione alla separazione è di grande angoscia, e possono mostrare comportamenti contraddittori al ritorno del caregiver
  • stile insicuro evitante. I bambini evitano il caregiver e non cercano consolazione o supporto da lui/lei. Sono abituati a gestire le proprie emozioni e a evitare la dipendenza
  • stile di attaccamento disorganizzato. Questo tipo è caratterizzato da un comportamento irregolare e caotico. I bambini possono sembrare confusi e contraddittori nei loro legami con il caregiver.

Come influisce l’attaccamento sul ciclo di vita di una persona?

La teoria dell’attaccamento offre importanti implicazioni in diverse fasi del ciclo di vita umano. Suggerisce che la qualità dei legami formati nei primi anni di vita possa continuare a influenzare nel tempo le relazioni e il benessere emotivo, favorendo la comprensione di tali dinamiche.

Durante l’infanzia, l’attaccamento svolge un ruolo cruciale nello sviluppo emotivo e comportamentale del bambino, influenzando la sua capacità di creare relazioni significative e di regolare le emozioni. Il legame con il caregiver primario crea un modello interno che influenza le future relazioni.

Nelladolescenza, il legame di attaccamento può continuare a influire sulla formazione dell’identità e la gestione delle relazioni. L’adolescente potrebbe affrontare sfide nello sviluppo dell’autonomia, nel bilanciare la necessità di indipendenza con la ricerca di vicinanza emotiva.

Nella vita adulta, i modelli interni di attaccamento incidono sulle relazioni interpersonali, inclusi i legami romantici e le dinamiche familiari. Le persone con un attaccamento sicuro tendono ad avere relazioni più stabili e soddisfacenti, mentre chi ha un attaccamento insicuro può sperimentare difficoltà nel costruire e mantenere legami intimi.

Le applicazioni della teoria dell’attaccamento nella pratica clinica

La teoria dell’attaccamento ha numerose applicazioni pratiche in campo clinico. Si dimostra così uno strumento fondamentale per comprendere, valutare e affrontare una varietà di situazioni legate alle relazioni interpersonali e al benessere psicoemotivo. Ecco i suoi principali ambiti di utilizzo:

  • psicoterapia. Gli psicoterapeuti usano la teoria dell’attaccamento per comprendere le dinamiche interpersonali, specialmente quelle legate alle relazioni significative. Lavorano con i pazienti per migliorare la consapevolezza e l’elaborazione dei modelli di attaccamento per promuovere relazioni più sane e sicure
  • interventi precoci. Nell’infanzia, gli interventi basati sulla teoria dell’attaccamento sono cruciali per la costruzione di relazioni genitore-figlio più solide. Programmi di sostegno alle famiglie e interventi educativi mirano a promuovere una base sicura per lo sviluppo emotivo e relazionale del bambino
  • valutazione clinica. Il personale sanitario valuta i modelli di attaccamento durante le fasi di valutazione clinica, comprendendo come questi possano influenzare i comportamenti e le relazioni interpersonali. Questa valutazione aiuta a delineare piani terapeutici mirati
  • psicologia del trauma. La teoria dell’attaccamento aiuta a interpretare le risposte a eventi traumatici. I terapeuti utilizzano questa teoria per comprendere le reazioni dei pazienti e sviluppare strategie terapeutiche per rafforzare le risorse di attaccamento e affrontare i traumi
  • sviluppo delle competenze genitoriali. L’educazione basata sulla teoria dell’attaccamento aiuta i genitori a comprendere e rispondere ai bisogni emotivi dei loro figli. Migliorare le competenze genitoriali può creare legami più sicuri e duraturi con i figli.