Psichiatria

Il crollo emotivo

Nella vita può capitare di sentirsi esausti emotivamente e fisicamente, senza più energie e prospettive, incapaci di affrontare la vita di tuti i giorni. È in questi casi che si sperimenta un crollo emotivo.

Il crollo emotivo

“Non ce la faccio più”: si potrebbe riassumere con queste parole la sensazione che porta con sé un crollo emotivo. 

Una condizione in cui si percepisce di aver superato il limite, di aver esaurito le risorse fisiche e mentali che consentono di mantenere un equilibrio psicofisico e di vivere normalmente la vita. 

Ma cosa significa nel dettaglio sperimentare un crollo emotivo? Quali condizioni possono causarlo e in che modo è possibile superarlo? Scopriamone di più.

Cosa vuol dire avere un crollo emotivo?

Il crollo emotivo, spesso definito anche tracollo, sovraccarico, crisi o esaurimento emotivo/nervoso, implica uno stato di sopraffazione e, insieme, di svuotamento in cui si sente di non avere più energie per affrontare l’esistenza quotidiana, di aver dato fondo a tutte le proprie capacità di coping.

Crollare emotivamente significa sentirsi schiacciati da una situazione negativa da cui non si vede via di uscita: avvertire un’insormontabile fatica fisica e psicologica e la sensazione di non avere più il controllo sulla propria vita. 

Quali possono essere le cause di un crollo emotivo?

L’esaurimento emotivo può emergere in risposta a una varietà di situazioni e fattori stressanti. Talvolta si manifesta in modo improvviso, a seguito di un evento destabilizzante che mina dal profondo l’equilibrio psicologico; talvolta è invece il risultato di un accumulo di stress e tensioni che lede progressivamente le risorse interiori di una persona.

Tra i fattori che possono produrre un crollo emotivo subitaneo possono esserci eventi traumatici o esperienze negative, come la perdita di una persona cara, la fine di una relazione, incidenti o altre situazioni emotivamente difficili. Accadimenti che hanno una portata tale da deteriorare in breve tempo la salute mentale del soggetto che si trova a viverli.

Tra i motivi che possono erodere gradualmente le difese emotive di un individuo fino a portarlo al limite della sopportazione e causargli un crollo possono invece rientrare:

  • eccessiva pressione sul lavoro: un ambiente lavorativo stressante, scadenze sempre più stringenti e l’aumento delle responsabilità professionali sono tutti aspetti che possono contribuire a un carico mentale insostenibile. Il crollo emotivo in questi casi può essere associato a un vero e proprio quadro di burnout
  • condizioni di salute negative, specialmente se croniche, cui segue un impoverimento della qualità di vita dell’individuo
  • dinamiche relazionali disfunzionali, che mettono a dura prova l’integrità psicologica della persona
  • problemi economici, tali da compromettere la serenità con cui si affrontano le giornate e le prospettive future.

Il crollo emotivo può anche essere un campanello d’allarme per la presenza di disturbi psicologici non ancora diagnosticati, come ansia o depressione.

Come riconoscere una crisi emotiva?

I sintomi di un crollo emotivo possono variare da persona a persona, poiché ciascuno può esternare il malessere interiore a modo proprio. Vi sono però alcuni indicatori comuni che possono aiutare a identificare questa condizione:

  • difficoltà a pensare o concentrarsi: la sensazione di nebbia a livello mentale è un sintomo comune durante una crisi emotiva. Si manifesta con scarsa capacità di prestare attenzione, confusione e perdita di memoria
  • sbalzi d’umore: lo stato psicologico dato da un esaurimento emotivo porta ad avere cambiamenti repentini nello stato d’animo e a sperimentare sempre più spesso sentimenti come tristezza, con inclinazione al pianto, ansia, apatia, frustrazione e rabbia, nervosismo, paura, pessimismo
  • ripercussioni sul lavoro e sulle relazioni: una crisi emotiva tende a riversarsi sulle relazioni personali e professionali, con cambiamenti nell’atteggiamento verso gli altri,  un calo dell’autostima e una diminuzione della capacità di socializzare e lavorare
  • cambiamenti a livello fisico: mal di testa, alterazioni dell’appetito, problemi digestivi, palpitazioni, vertigini, stanchezza e disturbi del sonno sono sintomi che spesso possono accompagnare il crollo emotivo

Quanto dura un crollo emotivo?

La durata di un crollo emotivo può variare in modo considerevole da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui la gravità della situazione scatenante, il supporto ricevuto dall’ambiente sociale circostante e le risorse personali per affrontare la crisi.

Non esiste una regola fissa. Alcune persone possono sperimentare una crisi psicologica che si risolve autonomamente nel giro di pochi giorni o settimane, altre potrebbero necessitare di un periodo più lungo per recuperare la propria stabilità emotiva e dell’aiuto di un professionista della salute mentale.

Affrontare un crollo emotivo è un’esperienza che può sconvolgere profondamente chi la prova. È importante tenere presente, però, che può essere risolta.

Come riprendersi da un crollo emotivo?

Cosa fare per superare un momento di esaurimento emotivo? Ecco alcuni passi che possono essere utili per favorire la risalita:

  • prendere consapevolezza della propria condizione: il primo passo verso la ripresa è riconoscere le proprie emozioni. L’accettazione è fondamentale per intraprendere un percorso di guarigione, poiché permette di mettere a fuoco le sensazioni di cui si desidera liberarsi
  • cercare supporto emotivo: il sostegno di familiari e amici è cruciale per andare oltre lo stallo di un esaurimento emotivo. Poter condividere con qualcuno i propri sentimenti può alleggerire il peso dei pensieri e delle emozioni angoscianti
  • rivolgersi a uno psicoterapeuta: grazie al supporto di un professionista può essere più semplice acquisire gli strumenti necessari per sciogliere i nodi in cui ci si trova ingarbugliati.

Nel concreto, per ritrovare un equilibrio emotivo è fondamentale mettere in pratica alcune misure: 

  • eliminare le cause all’origine della condizione di stress: una volta individuati gli ambiti della propria vita che hanno innescato la reazione, è importante fare di tutto per modificarli e impedire che prendano il sopravvento
  • praticare tecniche di rilassamento: attività come la meditazione, la mindfulness e la respirazione profonda possono aiutare a gestire in modo più efficace lo stress e prevenirne le derive
  • impegnarsi in attività che sono fonte di piacere: dedicare del tempo a attività che portano gioia e soddisfazione può servire a ripristinare l’equilibrio emotivo. Che si tratti di hobby, sport o momenti di svago, l’importante è concentrarsi su attività che influiscano positivamente sul proprio spirito
  • introdurre dei cambiamenti positivi nello stile di vita: quando il crollo emotivo è il risultato di uno stile di vita sbilanciato, è essenziale apportare delle modifiche. Avere un’adeguata routine del sonno, condurre un’alimentazione sana ed equilibrata, fare un esercizio fisico regolare ed evitare abitudini nocive sono tutti elementi chiave per sostenere la salute mentale.