Si dà sincronicità quando eventi che accadono, quasi per pura casualità e senza alcun nesso che li leghi, rivestono per noi estrema importanza. Tanto da essere dirimenti per il nostro presente e per decisioni che possono riguardare il nostro futuro.
La sincronicità, come principio, fu elaborata per la prima volta da Jung più di mezzo secolo fa.
E cosa vuol dire sincronicità? A quali aspetti della nostra vita può essere applicata? E quale significato profondo riveste?
Cosa si intende per sincronicità?
La sincronicità, in psicologia, è un concetto che si riferisce alla coincidenza di eventi che non hanno una relazione causale ovvia, o che addirittura non hanno alcun rapporto di natura causale, eppure si verificano contemporaneamente o in una strettissima successione.
Questi eventi possono essere apparentemente casuali ma sono percepiti come significativi dall’individuo che li vive. La sincronicità può essere vista come una sorta di segnale, quasi una guida che indica la direzione da seguire, o come una conferma dell’andamento della propria vita.
Una persona che sta pensando di cambiare lavoro, ad esempio, potrebbe ricevere una proposta inaspettata, per un colloquio di lavoro, proprio quando sta pensando a questo cambiamento. O potrebbe incontrare una persona che condivide la sua stessa passione e che la incoraggia a perseguire i suoi sogni.
Cosa può essere significativo per un individuo?
Quando si parla di significatività, o di coincidenze significative, dobbiamo tenere a mente che quest’ultima parola ha una connotazione fortemente soggettiva rispetto a chi vive un episodio si sincronicità. Un fatto del tutto casuale può essere significativo e cruciale per l’esistenza di un individuo e del tutto insignificante per una seconda persona.
Avvenimenti vissuti come sincronici possono, in ogni caso, interessare uno qualsiasi degli ambiti del nostro vissuto. Possono essere inerenti l’inizio o la fine di una relazione, possono essere relativi al sogno o a rapporti di amicizia.
Chi ha utilizzato questo termine in psicologia?
Il termine sincronicità è stato introdotto per la prima volta da Carl Gustav Jung nel 1950. Jung ha coniato questo termine per descrivere il fenomeno delle coincidenze significative che si verificano senza una relazione causale evidente tra di esse. Le parole esatte scelte da Jung per definirla sono: “principio di nessi acausali”.
Secondo Jung, la sincronicità rappresenta un principio di connessione che va oltre il rapporto di causa ed effetto, e che unisce gli eventi in modo significativo. Questo fenomeno è per Jung una manifestazione dell’inconscio collettivo, un livello di coscienza comune a tutti gli esseri umani che si esprime attraverso simboli universali e archetipici.
Jung ha dato estrema importanza alla sincronicità, sostenendo che essa potesse aiutare a comprendere il significato profondo degli eventi della vita e a orientarsi nella propria esistenza.
Quando due persone sono in sincronia?
La sincronicità tra due persone si può verificare quando tra di loro è presente un’armonia di fondo, che nella maggior parte dei casi è diretta conseguenza di una relazione basata su:
- empatia
- fiducia
- comunicazione e ascolto reciproco
- intimità di tipo emotivo e fisico.
Nelle relazioni amorose, la sincronia può essere intesa come capacità della coppia di bilanciare le proprie esigenze individuali con quelle dell’altro, creando un equilibrio che favorisce la crescita e lo sviluppo di entrambi. I partner in sincronia sono in grado di comprendere ed accogliere le esigenze emotive dell’altro, offrendo sostegno e conforto nei momenti di bisogno. La comunicazione tra innamorati sincronizzati è aperta e onesta, e permette loro di affrontare i conflitti e le sfide in modo costruttivo e collaborativo.
Nell’amicizia, la sincronia si manifesta attraverso la condivisione di interessi, valori e obiettivi comuni. Gli amici in sincronia si sostengono a vicenda, si incoraggiano nel raggiungimento dei loro obiettivi e si comprendono anche nei momenti di difficoltà. La comunicazione tra amici sincronizzati è spesso fluida e naturale, poiché entrambi si sentono a proprio agio nell’esprimere le proprie emozioni e pensieri senza timore di giudizio.
Questa profonda comprensione reciproca permette agli amici di anticipare le esigenze e i desideri dell’altro, contribuendo a rafforzare il legame.
Alcuni esempi di sincronicità
Come possiamo tradurre il concetto in sincronicità nella vita di tutti i giorni? Ecco alcuni esempi che ci permettono di comprendere, nella pratica, cosa siano gli eventi sincronici:
- stiamo pensando a qualcuno, un amico ad esempio o un collega, che non vede da tempo. E improvvisamente riceviamo una telefonata o un messaggio proprio da quella persona
- abbiamo un sogno che sembra avere una forte rilevanza per la nostra vita. E poi, durante la giornata successiva, ci imbattiamo in eventi che sembrano confermare il significato del sogno
- stiamo riflettendo a un problema difficile che dobbiamo affrontare, e inaspettatamente troviamo la soluzione adatta a risolverlo
- ci imbattiamo in una serie di circostanze fortunate, come perdere un treno oppure osservare lo stesso libro in una libreria, che sembrano facilitare il nostro cammino verso un obiettivo specifico. Come cambiare lavoro o incontrare un nuovo partner
- ci ritroviamo a vivere diverse esperienze che sembrano essere fortemente simboliche o significative. Come vedere ripetutamente un determinato animale o incontrare persone con lo stesso nome
- stiamo meditando o pregando, per trovare una risposta ad una questione per noi di vitale importanza, e ci ritroviamo senza capire perché di fronte ad un evento, o una persona, che ci aiuta a trovare una soluzione ed a raggiungere la felicità che cercavamo.
Perché accadono le coincidenze?
Secondo la psicologia le coincidenze possono essere spiegate da diversi fattori. In primo luogo, l’essere umano tende a notare le coincidenze che si verificano in modo casuale, mentre tende a ignorare le situazioni in cui gli eventi non sono correlati tra di loro. Questo fenomeno è noto come attenzione selettiva, e può portare a una percezione erronea della realtà.
È come se noi esseri umani fossimo inclini a cercare schemi e significati nei dati che riceviamo dalla realtà esterna. Questa tendenza, nota come riconoscimento di pattern, può portare a credere che le coincidenze siano frutto di una qualche forma di connessione o di causa ed effetto. Anche quando non esiste una relazione causale riscontrabile.
Possiamo infine spiegare le coincidenze in termini di fattori culturali e sociali. Ad esempio, alcune culture attribuiscono un significato simbolico a certi numeri, animali o oggetti. Quindi possono notare coincidenze che implicano tali simboli come particolarmente significative.
Possiamo tuttavia ammettere che le coincidenze possano rappresentare un fenomeno reale di sincronicità, fenomeno in cui gli eventi si connettono in modo significativo per noi, e solo per noi. In questo senso, le coincidenze possono rappresentare una via per comprendere il significato profondo degli eventi della nostra vita.
(18 Maggio 2023)