Piromania: quello che c’è da sapere

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali inserisce questa condizione psicologica nella sezione relativa ai disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta

Piromania: quello che c’è da sapere

La piromania è una condizione psicologica a causa della quale si prova un costante e ossessivo impulso ad appiccare incendi.

Si tratta di un disturbo patologico inserito e classificato all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) che ha a che fare, per l’appunto, con un deficit nel controllo degli impulsi.

In questo articolo cercheremo di entrare nel dettaglio rispetto al significato della piromania, evidenziando le principali manifestazioni sintomatologiche, le possibili cause e gli eventuali trattamenti per curarla.

Cosa vuol dire piromania: il significato

Una persona può essere definita piromane nel momento in cui, in più di un’occasione, si è resa responsabile dell’appiccamento intenzionale e premeditato del fuoco. 

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, in particolare, inserisce questa condizione psicologica nella sezione relativa ai disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta

La caratteristica tipica di questo disturbo è l’incapacità della persona che ne soffre di resistere ad un impulso, benché questo sia distruttivo.

Fanno parte di questo gruppo anche la cleptomania e la ludopatia o gioco d’azzardo patologico.

I criteri stabiliti dal DSM-5 per effettuare una diagnosi di piromania sono molto stringenti e, per questo, raramente questa condizione patologica viene diagnosticata.

Entrando nel merito, ci sono delle condizioni che devono verificarsi perché una persona possa essere definita piromane, ovvero:

  • deve aver appiccato volontariamente un incendio in più di un’occasione
  • deve aver provato un senso di tensione prima e di appagamento dopo aver appicato il fuoco
  • provare attrazione per il fuoco
  • provare piacere nel vedere e/o appiccare incendi
  • soffrire di sintomi che non siano spiegabili con altre condizioni psicologiche quali disturbi della condotta, disturbi antisociali di personalità o episodi di tipo maniacale in generale

Secondo il DSM-5, non si tratta di piromania se il soggetto appicca l’incendio per i seguenti motivi:

  • denaro
  • ideologia
  • vendetta
  • rabbia
  • per coprire un’altra azione criminosa
  • come conseguenza di allucinazioni
  • per vantaggio personale di vario genere (ragioni assicurative, ad esempio)
  • stato di ebbrezza

Come capire se si soffre di piromania: i sintomi

Come abbiamo anticipato parlando della definizione che il DSM-5 dà della piromania, l’atto dell’appiccare il fuoco è preceduto da un senso di eccitazione e tensione. Durante l’azione, invece, il piromane è affascinato dal fuoco, che desta in lui curiosità e interesse. Chi soffre di piromania prova questi sentimenti anche nei confronti delle attrezzature utilizzate per compiere il gesto e per le conseguenze che esso comporta. Dopo l’atto, infine, il piromane prova sollievo e gratificazione.

Alla luce di questi sintomi, il piromane non appicca un incendio per:

  • ragioni economiche
  • criminali
  • ideologiche
  • alterazione della salute mentale (ad esempio, a causa di droga o alcol) 

Allo stesso tempo, inoltre, non si può parlare di piromania quando il fuoco viene appiccato da pazienti che soffrono di altri disturbi della condotta o nel corso di episodi maniacali.

Come si diventa piromani: le cause

Le cause scatenanti della piromania possono essere molteplici e determinare varie tipologie di questo disturbo. Oltre ai fattori psicologici, possono contribuire all’insorgere del disturbo anche aspetti ambientali e sociali. Un’origine chiara di tale condizione, però, non è ancora stata identificata. I piromani, in particolare, vengono classificati in base alle motivazioni che innescano il desiderio morboso di appiccare il fuoco. 

Alcune indagini a campione, in particolare, hanno evidenziato il bisogno di riconoscimento alla base della piromania, interesse verso il fuoco, ma anche attitudine anti-sociale e rancore.

Altre ricerche, invece, si sono concentrate sul vissuto del paziente, sulla sua adolescenza e sulle origini della sua condizione patologica.

Come si cura la piromania?

Generalmente, la piromania viene trattata combinando la terapia farmacologica (solitamente gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) ai percorsi individuali di psicoterapia.

Per quanto riguarda l’approccio psicoterapeutico, la strada più battuta dagli specialisti è quella della terapia comportamentale. 

Il terapeuta può, altresì, concentrarsi sulle azioni del paziente, inquadrandole inizialmente, per poi analizzare nell’ottica di provare a eliminare il comportamento patologico. 

In molti casi, si segue una strategia psicodinamica che, partendo dalle emozioni negative che innescano i comportamenti scorretti, cerca di identificare i problemi che esse celano.

Alcuni studi, infine, hanno evidenziato l’efficacia di alcuni approcci alternativi, come il ricorso alla recitazione o simulazioni della mania in questione.