La power pose aumenta l’autostima?

Può la posizione che si assume, specie nei casi di power pose, influire positivamente sulla propria autostima? Gli studi suggeriscono solo un aumento della percezione della propria autostima.

La power pose aumenta l’autostima?

È vero che la power pose è in grado di aumentare il livello di autostima? Non è ancora stato dimostrato.

Bastano due minuti, trascorsi in una “posa da supereroe”, per innescare un vero e proprio cambiamento nella propria autostima? Quello che gli studi suggeriscono è un cambiamento nella percezione di sé.

Per aumentare realmente la propria autostima servono impegno, consapevolezza, accettazione di sé e, se necessario, un percorso terapeutico adeguato.

Che cosa è la power pose?

Il termine power pose, traducibile in italiano con “posa da supereroe” è una postura intenzionale che mira a creare una sensazione di potere e sicurezza. Il termine è stato utilizzato per la prima volta dalla psicologa sociale Amy Cuddy e resa popolare tramite un discorso tenuto da lei durante un TED talk nel 2012. Durante il suo intervento, Cuddy ha affermato che assumere determinate posture può influenzare il nostro stato emotivo e comportamentale, migliorando la fiducia in sé stessi e l’efficacia nella comunicazione.

La teoria della power pose si basa sull’idea che il modo in cui ci si pone fisicamente può influenzare le emozioni, i comportamenti e addirittura influire sugli ormoni. Secondo Cuddy, assumere posture aperte e dominanti, come tenere il petto aperto e le mani sui fianchi, può aumentare i livelli di testosterone e diminuire quelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Ciò potrebbe portare a una maggiore fiducia in sé stessi e a un miglioramento delle performance in situazioni di stress o sfida.

Come fare la power pose?

Per assumere una power pose bisogna essere in piedi, facendo in modo che questi ultimi siano all’altezza delle spalle. Poi si deve aprire il petto, quindi bisogna rilassare le spalle e lasciarle cadere naturalmente, per evitare di trasmettere tensione o disagio

È importante mantenere la testa alta con uno sguardo diretto in avanti. Quindi le mani possono essere poste sui fianchi, o si possono stendere le braccia.

In quali contesti e perché viene adottata?

Si può utilizzare il power posing in diversi contesti, ad esempio:

  • contesti professionali, ad esempio prima di un colloquio di lavoro, di una riunione importante o di una presentazione
  • ambito accademico, da parte di studenti che si preparano per esami o presentazioni, o per conferenze
  • situazioni di leadership, poiché i manager potrebbero utilizzare il power posing durante le riunioni o le contrattazioni
  • situazioni sociali competitive o in cui è richiesta una certa autorevolezza
  • momenti di stress o di ansia, per promuovere una sensazione di calma e controllo.

Che relazione c’è tra postura e autostima?

La postura e l’autostima possono influenzarsi reciprocamente. Le persone con bassa autostima tendono spesso ad assumere una postura chiusa e rinunciataria, come a esprimere il proprio senso di insicurezza. Al contrario, chi ha alta autostima, conosce il proprio valore e ha una buona considerazione di sé, tende a mantenere una postura più aperta e sicura.

Il punto, come sarà approfondito nel paragrafo successivo, non è tanto da ritrovarsi in un supposto rapporto di causa ed effetto rispettivamente tra postura e autostima. Piuttosto, il cosiddetto power posing effect può essere ritrovato in un aumento di percezione della fiducia in sé e in un temporaneo abbassamento della percezione di stress e di ansia. Un fenomeno che, con i dovuti distinguo, può essere accostato all’effetto placebo.

La postura aumenta l’autostima?

Uno studio condotto da Körner e colleghi nel 2021, e pubblicato l’anno seguente, si è concentrato sull’effetto delle posture del corpo rispetto all’autostima. Gli autori ipotizzavano che:

  • l’assunzione di posture aperte ed espansive portasse ad un aumento dell’autostima
  • l’assunzione di posture chiuse e contratte causasse una diminuzione dell’autostima percepita.

I risultati hanno confermato che gli studenti che hanno assunto posture ad alta potenza hanno riportato un aumento dell’autostima rispetto al gruppo di controllo e al gruppo che ha assunto posture a bassa potenza. Questo aumento è stato osservato sia in un ambiente sperimentale che in un ambiente reale.

In modo interessante, non è comunque emerso alcun effetto significativo sull’autostima percepita nel gruppo che ha assunto posture a bassa potenza. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che una postura neutra è stata percepita in modo simile alla postura a bassa potenza, complicando la distinzione tra le due.

A differenza di altri studi, come quello condotto da Carney e colleghi nel 2010, lo studio di Körner ha dedicato più tempo all’assunzione delle posture, anche se non è ancora chiaro qual è la durata ottimale per ottenere gli effetti desiderati. È stata adottata una variazione nella scelta delle posture e nel numero di posture utilizzate, rendendo necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno l’impatto delle posture del corpo sull’autostima.

Come migliorare la propria autostima?

Al netto di quanto è possibile raccontare a sé, e agli altri, attraverso il linguaggio del corpo, è possibile migliorare la propria autostima? Sì. Ecco alcuni consigli:

  • accettare e amare sé stessi: imparare ad apprezzare i propri pregi e difetti, accettando anche le eventuali difficoltà e fallimenti che possono accadere
  • cercare l’armonia tra la mente e il corpo: prendersi cura di sé stesso fisicamente, mediante una sana alimentazione, l’attività fisica e un sonno regolare, per mantenere un corpo in salute. Il principio mens sana in corpore sano è del tutto valido
  • sviluppare le proprie abilità: identificate le passioni e gli interessi, ci si può dedicare a sviluppare le proprie abilità in questi campi
  • imparare a gestire il pensiero negativo: imparare quindi a identificare e a sostituire i pensieri negativi con altri positivi, per evitare un atteggiamento depressivo e di sentirsi insoddisfatti di sé
  • cercare il sostegno degli altri: cercare il supporto di persone che sanno essere presenti, così da essere considerati e sentirsi parte di un gruppo, trovando coraggio e spinta per affrontare le sfide.
  • riconoscere i propri successi: prendersi i meriti dei propri successi, anche quelli piccoli, per sentirsi soddisfatti e avere più fiducia in sé.

Nei casi in cui la mancanza di autostima arriva a minare le proprie capacità effettive e il proprio benessere psicologico, può essere presa in considerazione la psicoterapia, con indirizzo cognitivo comportamentale, ad esempio. Questo approccio, grazie al disputing, è in grado di scardinare i pensieri negativi che possono interferire con la propria realizzazione.