Il termine “locus of control” indica un atteggiamento mentale che determina quanto una persona crede di poter influenzare le proprie azioni e i risultati che ne derivano.
In parole semplici, le persone si differenziano per come vedono il controllo sulla propria vita. Alcune si sentono impotenti, come se la loro vita fosse determinata dal destino, dalle azioni degli altri o da fattori esterni su cui non hanno potere. Altre, invece, si sentono in controllo, capaci di influenzare e determinare il proprio destino attraverso le loro azioni.
Ma cosa significa esattamente questa espressione e che importanza assume nella nostra capacità di prendere decisioni? Lo spiega il dottor Stefano Tricoli, psicoterapeuta di orientamento psicanalitico del Santagostino.
Cosa significa locus of control?
L’espressione “locus of control” può essere tradotta come “luogo attraverso cui si esercita un controllo”. In psicologia assume però un significato differente: “un atteggiamento o uno stato mentale attraverso cui si possono influenzare i comportamenti, le azioni e i risultati che ne derivano”.
Questo concetto, teorizzato per la prima volta dallo psicologo Julian B. Rotter nel 1954, è composto da due parti:
- il controllo, ovvero la capacità di indirizzare le azioni così da influenzare la riuscita di un dato accadimento
- il luogo, definito come il posto in cui si definisce il controllo. Un posto che può collocarsi internamente o esternamente rispetto all’individuo.
Si tratta quindi di un costrutto unidimensionale, caratterizzato da due polarità (interiorità ed esteriorità).
Da un lato c’è chi ritiene che i risultati raggiunti siano stati direttamente influenzati dalle proprie capacità; dall’altro chi invece tende a ritenersi controllato da circostanze esterne.
Locus of control interno ed esterno
Seguendo il concetto delle due polarità, esistono due tipi di locus: il locus of control interno e quello esterno.
Le persone con un locus of control interno sono convinte di possedere competenze altamente specifiche che le rendono capaci di raggiungere gli obiettivi prefissati. Credono fermamente che ogni azione comporti delle conseguenze e che, per controllare gli eventi e influenzare gli esiti, sia necessario esercitare un controllo rigoroso. Dimostrano conoscenze, mettono in atto strategie che li aiutano ad affrontare i problemi in modo efficace, e sono pronte a impegnarsi attivamente per cambiare le cose.
Al contrario, le persone con un locus of control esterno attribuiscono la loro situazione e i loro errori a sfortuna, circostanze o fattori esterni. Rinunciano facilmente di fronte alle difficoltà, non si impegnano attivamente a migliorare il loro stile di vita e non pensano di avere le possibilità per cambiare le cose. Mostrano un atteggiamento passivo e poco funzionale nel perseguire i propri obiettivi e tendono a lamentarsi continuamente senza fare nulla.
A volte, però, le persone con un locus of control esterno sono più comprensive verso gli altri: tendono a essere più accomodanti e a evitare comportamenti irrispettosi.
Altre forme di locus of control
Alcune persone, note come ‘bi-loci‘, possiedono entrambi i tipi di locus of control, risultando più abili nel gestire lo stress e le difficoltà:
- sanno quando possono controllare le cose e quando no
- si assumono la responsabilità delle loro azioni
- non si buttano giù per i fallimenti
- imparano dai loro errori e continuano a provare.
Per questo motivo, i bi-loci raggiungono spesso i loro obiettivi con meno stress e ansia.
In psicologia sono stati inoltre realizzati molti strumenti self-report per l’assessment del tipo, oltre che del livello, di locus of control. Nella Psicologia del Lavoro troviamo il Locus of control lavorativo, LOC-L, che include:
- rapporti con i superiori
- aspetto economico dell’attività svolta
- conseguimento degli obiettivi lavorativi
- carriera e caratteristiche del lavoro.
Altre scale presenti in letteratura sono:
- la Health Locus of Control Scale (HLC)
- la Multidimensional Health Locus of Control
- la Mini Locus of Control Scale.
Locus of control interno ed esterno: quali differenze?
Le persone con locus of control esterno si sentono impotenti (teoria dell’impotenza appresa) e pensano quindi di non avere il controllo su ciò che accade loro.
Non riescono a sviluppare le proprie capacità di problem-solving e presentano maggiori criticità nel gestire i sintomi depressivi. Soffrono inoltre di bassa autostima e sensi di colpa, compromettendo il proprio benessere psicologico.
Gli individui con locus of control interno tendono invece ad assumere uno stile di pensiero funzionale al raggiungimento degli obiettivi, sviluppando l’abilità di affrontare meglio lo stress.
È stato però osservato che una bassa autostima e i sensi di colpa possono manifestarsi anche quando c’è un eccessivo sbilanciamento di un luogo di controllo diretto verso l’interno, che porta a un eccesso di responsabilizzazione nei confronti di ciò che accade nelle proprie vite.
Da cosa è influenzato il locus of control?
Il tipo di locus of control è influenzato da diversi fattori, tra cui personalità, cultura e famiglia di origine, oltre che da una serie di rinforzi positivi o negativi che si ricevono nel corso della vita.
Famiglia
La famiglia rappresenta il primo ambiente in cui il bambino inizia a dare significato agli eventi, alle proprie azioni e alle relative conseguenze. Lo sviluppo del luogo di controllo è quindi notevolmente plasmato dallo stile familiare.
Le persone con un locus of control interno spesso provengono da famiglie che valorizzano l’impegno, la responsabilità e la perseveranza nel perseguire obiettivi.
Chi ha un locus of control esterno di solito proviene invece da famiglie con un controllo più basso e un’importanza minore attribuita all’assunzione di responsabilità. È importante notare che il luogo di controllo può modificarsi nel tempo, influenzato dalle esperienze di vita.
Stile genitoriale
Le competenze genitoriali possono incidere notevolmente sull’autostima, sulla fiducia nelle proprie capacità e sulla consapevolezza di poter affrontare efficacemente un insuccesso.
I figli di genitori autoritari o, al contrario, di genitori negligenti potrebbero sviluppare un locus of control esterno. Nel primo caso, i genitori tendono a imporre regole rigide e ad avere aspettative elevate. Di conseguenza, i figli credono che il loro destino sia principalmente influenzato da fattori esterni come le decisioni dei genitori.
Nel secondo caso, i genitori sono spesso emotivamente distanti e non forniscono il supporto necessario alla crescita dei loro figli. I bambini sviluppano così una bassa autostima, dal momento che si sentono trascurati e incapaci di affrontare efficacemente la vita.
Genitori autorevoli stabiliscono invece regole chiare, ma offrono anche supporto e spiegazioni. I loro figli imparano a fidarsi delle proprie capacità e potrebbero avere un locus of control interno, sentendosi maggiormente in grado di influenzare il proprio destino.
Cultura di origine
Anche la cultura di appartenenza gioca un ruolo fondamentale. Nelle culture individualiste, c’è una maggiore enfasi sulla fiducia nelle proprie capacità di influenzare le situazioni.
Nelle culture collettiviste, si valorizza l’interdipendenza e l’armonia con l’ambiente, preferendo adattarsi piuttosto che modificarlo. Il controllo sulla propria vita viene percepito attraverso l’adattamento e l’integrazione con il contesto.
È possibile gestire e cambiare il proprio luogo di controllo?
Per poter gestire e modificare il proprio locus of control bisogna essere consapevoli che tale atteggiamento deve essere riadattato e riconquistato continuamente, a seconda delle situazioni.
Non basta credere di avere il potere di cambiare le cose, È fondamentale sviluppare una motivazione intrinseca, che percepisca le situazioni come modificabili, con obiettivi raggiungibili e opportunità di intervento.
Ciò significa che il locus of control esterno, o interno, deve essere percepito come modificabile e non definitivo.
La psicoterapia può aiutare a esplorare questo concetto, permettendo al paziente di ristrutturare i propri schemi comportamentali.