L’attaccamento evitante è un modello di relazione che si sviluppa nei primi anni di vita, in risposta alle interazioni con i genitori o le figure parentali.
Si caratterizza per una distanza emotiva e una preferenza per l’indipendenza nelle relazioni affettive.
Insieme alla dottoressa Bellavia, psicologa e psicoterapeuta di Santagostino Psiche, esamineremo cosa comporta l’attaccamento evitante, le sue cause e come affrontarlo.
Che cos’è l’attaccamento evitante?
L’attaccamento evitante è uno dei quattro modelli identificati nella teoria dell’attaccamento di John Bowlby. È caratterizzato dalla tendenza a non cercare conforto o supporto dai genitori o caregiver durante l’infanzia.
Nello specifico, esistono quattro stili di attaccamento:
- attaccamento sicuro
- attaccamento ansioso-ambivalente
- attaccamento insicuro evitante
- attaccamento disorganizzato.
L’attaccamento evitante può derivare da interazioni poco sensibili o poco rispondenti alle esigenze emotive del bambino, creando un ambiente in cui il bambino impara a non fidarsi degli altri e preferire la solitudine.
Quali sono le cause alla base dell’attaccamento evitante?
L’attaccamento evitante, come detto, si sviluppa in risposta alle interazioni con le figure di attaccamento primarie durante l’infanzia. Alla sua base ci sono esperienze in cui i bisogni emotivi del bambino non sono adeguatamente considerati e soddisfatti. Durante l’infanzia, fase fondamentale dello sviluppo, se i genitori o le figure di attaccamento non rispondono in modo coerente e adeguato alle richieste di affetto del piccolo, questo può sviluppare una sensazione di sfiducia e imparare a evitare di dipendere dagli altri.
Le cause più comuni alla base dell’attaccamento evitante includono:
- mancanza di sensibilità e risposte inadeguate alle esigenze emotive del bambino: i genitori negano o minimizzano le emozioni del bambino; oppure offrono conforto solo in alcune occasioni
- scarsa empatia
- stress familiare non gestito: la presenza di conflitti familiari, divorzio o separazione non affrontati in modo adeguato
- mancanza di risposte alle esigenze fisiche.
Come si manifesta l’attaccamento evitante in un bambino?
I bambini con attaccamento evitante tendono a essere autonomi e indipendenti, evitando aiuto o conforto dai genitori e minimizzando l’importanza delle relazioni intime. Possono mostrare resistenza emotiva, evitare il contatto fisico e preferire giocare da soli anziché con altri bambini.
Quando separati dai genitori, possono dimostrarsi indifferenti o minimizzare l’importanza della separazione, senza provare ansia o preoccupazione per la loro assenza.
I bambini evitanti, inoltre, possono sembrare autosufficienti, distanti e disinteressati all’affettività e a stabilire relazioni sociali strette con i coetanei. Potrebbero avere difficoltà a esprimere apertamente i propri bisogni e le proprie emozioni.
Come si comporta una persona con attaccamento evitante? I sintomi e segnali più comuni
In età adulta, coloro che hanno sviluppato un attaccamento evitante possono presentare alcune caratteristiche comuni. Possono, ad esempio:
- evitare l’intimità emotiva e limitare l’espressione delle loro emozioni. Possono sentirsi a disagio nel condividere i propri sentimenti o nel cercare supporto emotivo dagli altri
- sviluppare un’indipendenza e autosufficienza eccessive, preferendo affrontare le difficoltà da soli, senza chiedere aiuto
- avere difficoltà a fidarsi degli altri: mostrando scetticismo riguardo alle intenzioni degli altri e temendo la vulnerabilità che potrebbe derivare dalla fiducia reciproca
- minimizzare le relazioni interpersonali, cercando di mantenere una certa distanza nei rapporti affettivi, ed evitando un eccessivo coinvolgimento o legami troppo stretti
- avere paura dell’impegno affettivo o relazionale
- avere difficoltà nell’esprimere affetto o a mostrare apertamente il proprio amore. Il contatto fisico, come abbracci e baci, potrebbe essere limitato
- reagire negativamente alle richieste di intimità, o sentirsi sopraffatti quando gli altri cercano di avvicinarsi.
Che partner sceglie un evitante?
Tenendo conto che le preferenze in fatto di partner sono assolutamente soggettive, è possibile delineare alcune tendenze che potrebbero emergere negli adulti con attaccamento evitante.
Gli adulti che hanno sviluppato questa tipologia di attaccamento potrebbero preferire partner indipendenti che rispettino la loro necessità di spazio e autonomia e relazioni meno impegnative o informali che non richiedano grandi risorse emotive. È molto probabile che scelgano per esempio, persone che evitano apertamente il coinvolgimento.
Come superare l’attaccamento evitante?
Superare l’attaccamento evitante richiede consapevolezza, esplorazione e cambiamento dei modelli di pensiero e comportamento. Le strategie utili includono:
- sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e dei propri modelli di relazione. Riflettere sulle esperienze passate e identificare i modelli ricorrenti può aiutare a comprendere meglio le dinamiche di attaccamento
- lavorare sulla comprensione e sull’accettazione delle proprie emozioni, sia positive che negative, può favorire una maggiore apertura emotiva
- cambiare le proprie convinzioni disfunzionali riguardo all’intimità e alla dipendenza: pensieri come “Non posso fidarmi degli altri” o “La dipendenza è debolezza” possono essere esaminati criticamente e sostituiti con pensieri più adattivi
- migliorare le abilità relazionali: questo può includere imparare a comunicare apertamente, a esprimere i sentimenti, a gestire i conflitti e ad ascoltare gli altri in modo empatico. La psicoterapia può essere un’utile risorsa in questo contesto.
- creare nuove esperienze di attaccamento positive per sovvertire i modelli negativi. Costruire relazioni sicure e di sostegno può contribuire a rafforzare una visione più positiva delle connessioni intime
- cercare supporto psicologico: la consulenza psicologica, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può essere molto efficace nel supportare il cambiamento degli schemi di attaccamento. Un professionista può aiutare a sviluppare strategie per affrontare i modelli di comportamento disfunzionali
- impegnarsi nell’auto-miglioramento, inclusa la crescita personale, l’educazione emotiva e lo sviluppo delle proprie passioni e interessi, può contribuire a costruire una base più solida per relazioni più appaganti.
Come comportarsi con un evitante?
Interagire con persone con attaccamento evitante richiede comprensione, pazienza e rispetto per le loro esigenze emotive. A questo proposito, è possibile seguire alcuni suggerimenti:
- rispettare il loro spazio personale: le persone con attaccamento evitante tendono a valorizzare la propria indipendenza e ad avere bisogno di spazio emotivo. Rispettare il loro bisogno di autonomia e non forzarli a condividere più di quanto non vogliano può aiutare a costruire un rapporto di fiducia
- essere pazienti e dare loro il tempo di sentirsi a proprio agio: non bisogna forzare la vicinanza emotiva, ma aspettare i loro tempi
- comunicare chiaramente: è utile evitare ambiguità, preferendo messaggi chiari e diretti
- favorire la costruzione graduale di fiducia: la fiducia, come già detto, può essere un elemento critico per le persone con attaccamento evitante. Costruirla gradualmente dimostrando coerenza, rispetto e supporto nei momenti di bisogno può essere utile per instaurare un clima di sicurezza e confidenza
- essere disponibili quando necessario: anche se le persone con attaccamento evitante potrebbero non cercare spesso supporto emotivo, è importante essere disponibili quando ne hanno bisogno. Essere presenti in modo affidabile può contribuire a rafforzare la sicurezza nelle relazioni
- evitare il confronto diretto in situazioni di conflitto, e optare per un approccio più collaborativo. La discussione aperta e rispettosa può essere più efficace nell’affrontare le divergenze
- creare un ambiente sicuro in cui la persona evitante si senta sicura e accettata è fondamentale. L’accettazione può contribuire a creare un terreno fertile per un cambiamento graduale dei modelli di attaccamento.