L’amnesia dissociativa è una forma di amnesia indotta da un disturbo psicologico.
Diversamente da altre tipologie di amnesia, causate da una condizione medica, la sua peculiarità sta proprio nell’essere provocata da eventi traumatici o stressanti.
Quali possono essere le sue cause e come si manifesta? In che modo può essere trattata? Risponde la dott.ssa Ilaria Bellavia, psicologa e psicoterapeuta di Santagostino Psiche.
Che cos’è un’amnesia dissociativa?
L’amnesia dissociativa è una tipologia di amnesia, cioè perdita della memoria, causata da traumi o stress emotivi intensi. A differenza dell’amnesia legata a cause fisiche, l’amnesia dissociativa comporta una disconnessione tra la mente e le esperienze personali, portando a vuoti di memoria che possono riguardare periodi variabili da pochi minuti a diversi anni.
L’amnesia dissociativa riguarda informazioni che fanno parte della memoria autobiografica e della coscienza e che difficilmente verrebbero dimenticate, come:
- aspetti della propria identità personale e familiare
- luoghi vissuti
- esperienze passate
- relazioni
Si tratta spesso di informazioni relative a eventi traumatici, come abusi e violenze, che, pur non essendo accessibili alla coscienza, continuano a influenzare il comportamento della persona colpita da amnesia. Il soggetto che sperimenta questo fenomeno dissociativo, per esempio, pur non ricordando l’episodio che l’ha scatenato, può agitarsi se torna sul luogo dell’accaduto.
Quali possono essere le sue cause?
Le cause dell’amnesia dissociativa sono spesso legate a esperienze traumatiche o stressanti che superano la capacità di elaborazione emotiva di un individuo. Questi eventi possono includere:
- abusi fisici o sessuali
- violenze
- stupri
- contesti di guerra
- incidenti gravi
- calamità naturali
- perdita improvvisa di persone care
- problemi finanziari.
In alcuni casi, l’amnesia dissociativa può essere scatenata da conflitti interiori profondi, come:
- senso di colpa represso
- difficoltà relazionali irrisolte
- sentimento di orrore per aver compiuto gesti criminali.
La manifestazione del disturbo può quindi essere una forma di difesa psicologica per evitare di affrontare questi dissidi interni.
Le persone che hanno subito abusi infantili o hanno vissuto in ambienti familiari disfunzionali possono essere particolarmente vulnerabili allo sviluppo di amnesia dissociativa. In queste situazioni, infatti, l’amnesia può servire come meccanismo di coping per proteggere l’individuo dall’ansia e dall’angoscia associate alle esperienze traumatiche.
Come capire se si soffre di amnesia dissociativa?
Come si è detto, la manifestazione più evidente dell’amnesia dissociativa è una perdita di memoria non assimilabile a una normale dimenticanza. Un’incapacità di ricordare eventi specifici, periodi di tempo, aspetti della propria identità e storia personale o di quella di altre persone.
A seconda del modo in cui si manifesta, l’amnesia dissociativa è detta:
- localizzata, se il soggetto non è in grado di ricordare un evento specifico o un periodo di tempo limitato, spesso correlato a traumi o stress
- selettiva, se la persona dimentica solo alcuni aspetti di un evento traumatico o alcune parti di un periodo della propria vita
- generalizzata, se il paziente perde la propria identità e memoria autobiografica, non riuscendo a ricordare informazioni fondamentali come chi sia, dove sia stato o cosa abbia fatto. Questo tipo di amnesia è raro, tende a verificarsi in situazioni profondamente traumatiche o stressanti, per esempio tra i reduci di guerra, vittime di aggressioni sessuali o soggetti che sperimentano un conflitto interiore o stress severo
- sistematizzata, se il soggetto dimentica tutte le informazioni relative a un ambito specifico (una persona in particolare, la propria famiglia…)
- continua, quando il paziente dimentica ogni nuovo evento, nel momento in cui accade. In genere questo tipo di amnesia insorge improvvisamente.
Reazioni all’amnesia e complicazioni
I pazienti con amnesia dissociativa sono solitamente consapevoli dei propri vuoti di memoria o lo diventano con il tempo, quando si accorgono di non riuscire a ricordare aspetti o eventi circa i quali li interrogano altre persone.
Possono reagire a questa consapevolezza con confusione e angoscia o, al contrario, con distacco e indifferenza. In molti casi hanno dei flashback, come accade nel disturbo da stress post traumatico. Alcune persone finiscono per sviluppare questo disturbo, quando vengono a conoscenza dei motivi che hanno provocato la loro amnesia.
Sono comuni sintomi depressivi e comportamenti autodistruttivi, anche suicidari.
In casi rari e particolarmente gravi, può verificarsi quella che è definita fuga dissociativa. Si tratta di una manifestazione estrema, caratterizzata dalla perdita improvvisa e temporanea dell’identità e della memoria autobiografica, che vede una persona allontanarsi dalla propria casa e dai luoghi abituali. Questo allontanamento può durare alcune ore, diversi giorni o addirittura mesi:
- quando è di breve durata, la fuga può apparire come un allontanamento momentaneo
- quando è di lunga durata, il soggetto può viaggiare a lungo senza una meta precisa, assumendo spesso una nuova identità, un nuovo lavoro e un nuovo stile di vita. Durante questo periodo, non ha alcuna consapevolezza della propria identità passata o delle proprie relazioni personali.
Mentre è “in fuga”, il soggetto può comportarsi normalmente o apparire solo leggermente confuso.
L’episodio dissociativo si conclude quando il paziente si rende conto di trovarsi in una situazione senza saper spiegare come sia arrivato fin lì. Nella maggioranza dei casi, è consapevole della propria identità e del proprio passato, solo raramente non ne conserva alcun ricordo.
La fuga dissociativa può essere considerata una soluzione radicale a situazioni di forte stress e disagio, tramite cui la mente cerca di proteggersi dalla sofferenza separandosi dalla propria identità e dalla realtà circostante.
Quanto dura l’amnesia dissociativa?
La durata dell’amnesia dissociativa può variare da un individuo all’altro e a seconda di diversi fattori, tra cui la gravità della causa che ha scatenato il disturbo, l’accesso di un trattamento adeguato e le caratteristiche personali della persona coinvolta.
In molti casi, l’amnesia dissociativa è transitoria e può risolversi grazie a un intervento psicoterapeutico che favorisce il recupero dei ricordi perduti. Tuttavia, in alcuni casi, l’amnesia può persistere per periodi più lunghi, comportando una significativa compromissione della routine quotidiana e delle relazioni sociali.
Le forme più gravi di amnesia dissociativa, come la fuga dissociativa, come si è visto, possono comportare episodi prolungati di perdita dell’identità e della memoria, della durata di giorni, settimane o persino mesi.
Come riconoscere un episodio dissociativo?
L’amnesia dissociativa si qualifica come disturbo dissociativo e come tale viene diagnosticata sulla base dei criteri esplicitati dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5):
- incapacità di ricordare informazioni personali rilevanti, soprattutto legate a eventi traumatici o periodi di stress, che in condizioni normali non verrebbero dimenticate
- ripercussioni del disagio provocato dall’amnesia in ambito sociale o lavorativo.
La diagnosi differenziale è posta con disturbi causati dall’effetto di farmaci o da condizioni quali demenza, abuso di sostanze, lesioni cerebrali traumatiche, crisi epilettiche parziali complesse, disturbo da stress post-traumatico o altri disturbi dissociativi.
La valutazione del caso è duplice:
- medica, basata su esami come la risonanza magnetica per escludere cause strutturali, l’elettroencefalogramma per valutare la presenza di disturbi convulsivi, e analisi del sangue e delle urine per escludere l’effetto di sostanze tossiche
- psichiatrica, fondata su test psicologici mirati a comprendere meglio la natura dell’esperienza dissociativa.
Come funziona il disturbo dissociativo?
La caratteristica dei disturbi dissociativi è la disconnessione tra coscienza, percezioni, emozioni, memoria e degli aspetti dell’identità di una persona.
Come si cura l’amnesia dissociativa?
Il trattamento dell’amnesia dissociativa è fondato sulla psicoterapia: lo strumento chiave per aiutare il paziente a gestire i sintomi legati al disturbo e a recuperare i ricordi perduti. Un ambiente sicuro e di supporto come quello fornito da un professionista della salute assicura infatti le condizioni ideali per accompagnarlo in questo percorso.
Attraverso la terapia, il paziente può esplorare i traumi o i conflitti emotivi che hanno contribuito allo sviluppo dell’amnesia e apprendere strategie per affrontarli in modo efficace.
Tecniche di recupero della memoria, come l’ipnosi, possono essere utilizzate qualora la perdita della memoria sia grave o qualora il recupero dei ricordi debba avvenire in tempi brevi. Queste pratiche, talvolta farmaco-indotte, richiedono la massima attenzione e delicatezza, dal momento che la rievocazione degli eventi traumatici o stressanti che hanno scatenato il disturbo può risultare sconvolgente per il paziente. I ricordi rimossi recuperati tramite queste pratiche dovranno essere confermati da terze parti per essere reputati attendibili.
Una volta che la perdita di memoria è stata colmata, la terapia prevede l’analisi delle cause all’origine dell’amnesia e la risoluzione dei problemi che ne sono conseguiti.
In alcuni casi, accanto al percorso riabilitativo, possono essere prescritti farmaci per trattare i sintomi associati all’amnesia dissociativa, come l’ansia o la depressione.
Infine, non bisogna dimenticare l’importanza del coinvolgimento della famiglia e della rete sociale del paziente nel processo di recupero. Il sostegno emotivo e pratico da parte dei propri cari può aiutare la persona a superare le difficoltà legate al disturbo e a sviluppare strategie di coping efficaci.
(12 Febbraio 2024)