Essere non binary significa che la propria identità di genere va al di là delle definizioni convenzionali di maschile e femminile.
In un mondo che pian piano inizia ad apprezzare e valorizzare la diversità in tutte le sue forme, comprendere queste identità complesse diventa essenziale per costruire una società che sia veramente inclusiva e rispettosa.
Ma cosa significa realmente essere non binary? E come capire se questa espressione corrisponde alla propria esperienza personale?
Anche in Italia, come nel resto del mondo, il percorso verso la piena comprensione e accettazione delle identità non binarie è ancora in evoluzione, fra ostacoli e conquiste importanti. In questo articolo, vediamo in modo approfondito cosa vuol dire vivere oltre i limiti di genere tradizionali e quale realtà affrontano le persone non binary nel contesto culturale italiano.
Cosa vuol dire essere una persona non binary?
Essere non binary vuol dire identificarsi in un’area dello spettro di genere che non rientra nei tradizionali e rigidi confini del maschile e del femminile. Questa esperienza di genere sfida la concezione binaria che vede il genere come una dualità inevitabile e immodificabile.
In realtà, il genere può essere meglio inteso come un continuum, con una vasta gamma di identità che esistono al di là (e, a volte, in mezzo a) i poli maschili e femminili.
Per una persona non binary, la propria identità di genere può includere, sovrapporsi o muoversi liberamente tra questi confini convenzionali, oppure distaccarsene completamente. Talvolta, può anche rifiutare l’idea del genere come parte della propria identità, oppure identificarsi con aspetti di entrambi i generi senza però sentirsi appieno né l’uno né l’altro.
Il non binary è un termine ombrello molto ampio e in continua evoluzione, e riflette la diversità delle persone che si identificano in questo modo. Termini come “geneder fluid”, “agender” (senza genere), “bigender” (doppio genere), e molti altri, fanno tutti parte dell’esperienza non binary, ognuno esprimendo sfumature distinte di un’identità di genere che sfida le norme stabilite.
Essere non binary, dunque, è un’espressione autentica e profondamente personale del sé che va oltre le aspettative sociali tradizionalmente associate al concetto di genere. È un’affermazione dell’individuo contro l’idea che il genere possa essere solamente maschile o femminile, invitando a una riflessione più ampia sulle infinite variazioni di identità umana che esistono al mondo.
Come si esprime il non binarismo?
Essere non binary significa non sentirsi a proprio agio con l’etichetta di “uomo” o “donna” che la società assegna sulla base del sesso biologico alla nascita. Il sentimento è quello di essere qualche parte nel mezzo dello spettro di genere, o forse completamente al di fuori di esso.
Questo può includere una varietà di esperienze di genere, che possono variare dal sentirsi di appartenere a:
- entrambi i generi
- nessuno dei due
- un genere del tutto distinto dalle categorie tradizionali.
Le persone non binarie possono esprimere il loro genere in diversi modi:
- attraverso i nomi che scelgono di usare
- i pronomi che preferiscono, come per esempio l’uso ormai diffuso di “they/them” che non deve essere tradotto in italiano con “loro”, ma deve essere inteso come l’inclusione sia del pronome maschile (he/him) che di quello femminile (she/her)
- la presentazione di sé e l’abbigliamento
- le pratiche sociali che riflettono la propria appartenenza di genere.
Alcune persone non binarie possono scegliere di alterare i loro corpi attraverso interventi ormonali o chirurgici per allinearsi meglio con la loro identità di genere, mentre altre no.
Va notato che il non binarismo è diverso per ogni individuo, e le persone non binarie richiedono rispetto e riconoscimento delle loro identità, inclusa la corretta attribuzione dei pronomi e la considerazione delle loro esperienze personali e sociali.
Non binarismo e orientamento sessuale
Il non binarismo si riferisce, come detto, all’identità di genere. L’orientamento sessuale, invece, riguarda da chi una persona è attratta emotivamente, romanticamente o sessualmente. È importante sottolineare che i due concetti sono indipendenti e che l’identità di genere non determina l’orientamento sessuale.
Le persone non binarie, come chiunque altro, possono avere diversi orientamenti sessuali. Possono identificarsi come eterosessuali, omosessuali, bisessuali, pansessuali, asessuali, queer o altri termini che meglio descrivono le loro esperienze individuali di attrazione. Ad esempio:
- una persona non binaria potrebbe sentirsi attratta esclusivamente da uomini o esclusivamente da donne
- un’altra potrebbe essere attratta da persone di qualsiasi sesso o genere, scegliendo di definirsi pansessuale.
- alcuni non provano attrazione sessuale o romantica per nessun genere e possono identificarsi come asessuali.
Dal momento che l’identità non binaria fuoriesce dalle categorie tradizionali di uomo e donna, questo può a volte rendere più complessa l’identificazione o la comunicazione del proprio orientamento sessuale, specialmente in una società che presuppone modelli binari di genere e sessualità.
È essenziale quindi avere un linguaggio inclusivo e una comprensione aperta per riconoscere e rispettare la varietà sia nelle identità di genere che negli orientamenti sessuali, evitando di presumere o imporre etichette e stereotipi che non si adattano o che non vengono scelte volontariamente dalle stesse persone coinvolte.
Essere non binary in Italia: quali ostacoli?
Essere non binary in Italia comporta diverse difficoltà, tra cui, alcune forme di microaggressione e discriminazione come:
- il misgendering: ovvero il riferirsi a una persona usando un linguaggio che non rispecchia la sua appartenenza di genere. Per esempio utilizzare il pronome maschile per una persona che non si identifica come appartenente al genere maschile
- il deadnaming, ovvero l’utilizzo del nome assegnato alla nascita, invece del nome di elezione, per riferirsi a una persona transgender o non binaria.
Le persone non binarie possono anche dover affrontare difficoltà nel trovare lavoro e nell’accesso a visite mediche adeguate.
Non esistono dati ufficiali sul numero di persone non binary in Italia, ma le informazioni disponibili indicano che la legge n. 164 del 1982, che regola il cambio di sesso legale, è considerata obsoleta e non risponde adeguatamente alle esigenze delle persone non binary.
La consapevolezza e la visibilità di queste identità stanno crescendo, anche se il contesto legale e sociale può ancora presentare ostacoli significativi.
Come faccio a capire se sono non binary?
Capire se si è non binary rappresenta un processo di introspezione e, spesso, di esplorazione senza un iter predefinito. Alcune riflessioni possono tuttavia facilitare la comprensione di tale esperienza.
Riflettere sui propri sentimenti rispetto ai termini “uomo” e “donna” può essere un primo passo. Interrogarsi sulla propria identificazione completa, parziale o inesistente con queste categorie può fornire indizi significativi. Per esempio, possono presentarsi situazioni in cui l’etichetta di genere assegnata alla nascita non sembra rispecchiare la propria percezione interna.
La relazione con il proprio corpo e il modo in cui questo è socialmente percepito gioca un ruolo importante. La disforia di genere, che si manifesta come un senso di malcontento verso le caratteristiche fisiche legate al genere assegnato, può essere un segno distintivo dell’essere non binary.
L’espressione di genere, tra cui abbigliamento, acconciature e comportamenti, merita un’analisi attenta. La ricerca di espressioni che sfuggono alla dicotomia maschile/femminile tradizionale può suggerire un’identità al di fuori del binarismo.
L’autoeducazione, tramite la conoscenza e la condivisione di esperienze con altre persone che si identificano come non binary, può dare chiarezza. Interagire con persone della stessa comunità contribuisce a fornire sostegno e comprensione.
Psicoterapia
Un ruolo importante è svolto dalla consultazione di professionisti nel campo della terapia, soprattutto se specializzati in questioni di genere. Essi possono offrire uno spazio sicuro e senza giudizi per esplorare il proprio percorso personale verso la comprensione dell’identità di genere.
Scoprirsi non binary può rappresentare per molti un viaggio verso l’autenticità e la liberazione, sebbene possa comportare diverse difficoltà in un contesto sociale non pienamente accogliente verso le identità di genere non convenzionali.
Affrontare un percorso talvolta complesso ma potenzialmente arricchente, può portare alla pacificazione con la propria identità di genere. Il riconoscimento di questa come diritto fondamentale rappresenta un passo importante verso il benessere personale.
(4 Giugno 2024)