Quando l’amore sfocia in una necessità estrema di controllo, ci troviamo di fronte alla pericolosa spirale della possessività.
La gelosia e la possessività si insinuano nei legami affettivi, alterando la percezione della realtà e minacciando la salute stessa della relazione.
Nel tentativo di svelare i motivi di questa vera e propria dipendenza affettiva, andiamo allora ad esplorare i delicati meccanismi che si celano dietro questo sentimento malsano e capiamo come preservare la libertà individuale nelle dinamiche complesse delle relazioni.
Cos’è la possessività?
La possessività è un atteggiamento o un comportamento che denota un forte desiderio di esclusività e controllo su qualcosa o qualcuno, derivante spesso da insicurezze personali e timori legati alla perdita. Nel contesto delle relazioni interpersonali, la possessività si manifesta quando un individuo mostra un eccessivo attaccamento e bisogno di controllo nei confronti del partner, degli amici o di chiunque altro occupi un ruolo significativo nella sua vita, esibendo comportamenti come la gelosia intensa, la richiesta di costante attenzione e l’ansia riguardo a possibili perdite o tradimenti.
Dall’ossessione di mantenere il controllo sull’oggetto del nostro affetto all’ansia costante dell’infedeltà, la possessività può trasformarsi in una gabbia emotiva che soffoca l’amore.
Come si comporta una persona possessiva?
Una persona possessiva può manifestare vari comportamenti che riflettono il desiderio di controllo e esclusività nella relazione. Alcuni dei più tipici includono:
- Gelosia eccessiva. Una persona possessiva può essere estremamente gelosa, manifestando preoccupazioni costanti riguardo a tradimenti o perdite affettive.
- Controllo delle attività. Cerca di controllare le attività e gli spostamenti dell’altro, provando a limitare la sua autonomia.
- Richiesta di attenzione continua. Ha bisogno di costante attenzione e affetto, spesso chiedendo dimostrazioni frequenti di amore e dedizione.
- Difficoltà nel concedere spazio. Trova difficile concedere spazio all’altro, desiderando essere coinvolta in ogni aspetto della sua vita.
- Paura dell’abbandono. Ha una paura intensa di essere abbandonata e può agire in modi estremi per evitare questa eventualità.
- Possessività materiale. Può estendere la possessività non solo alle relazioni interpersonali, ma anche a oggetti materiali, manifestando una forte attaccamento a cose personali.
- Comunicazione ossessiva. Può cercare comunicazioni costanti, chiamate frequenti o messaggi incessanti per mantenere un controllo costante sulla situazione.
- Difficoltà a riconoscere l’individualità. Ha difficoltà a riconoscere e rispettare l’individualità dell’altro, spingendo per una fusione più che per una partnership equa.
Questi comportamenti possono creare tensioni nelle relazioni e influire negativamente sulla libertà e l’autonomia dell’altro individuo.
Cosa si nasconde dietro la possessività?
La possessività in una relazione può derivare da diverse cause, alcune delle quali possono essere associate a disturbi psicologici specifici. Ecco un’analisi delle ragioni possibili:
- Insicurezza e bassa autostima. La possessività può sorgere da una profonda insicurezza e bassa autostima. Chi ha un’immagine negativa di sé può cercare sicurezza e conferma attraverso il controllo dell’altro.
- Disturbo narcisistico della personalità. Individui con disturbo narcisistico possono manifestare comportamenti possessivi a causa del bisogno costante di attenzione e ammirazione. Vedono il partner come un’estensione di sé stessi e possono reagire in modo eccessivo a situazioni che minacciano il proprio ego.
- Dipendenza affettiva. La dipendenza affettiva è caratterizzata da una paura intensa dell’abbandono e dalla ricerca continua di conferme dall’altro. Le persone con dipendenza affettiva possono diventare estremamente possessive, cercando di soddisfare il bisogno di vicinanza e sicurezza.
- Altri disturbi emotivi e psicologici. Disturbi come l’ansia o la depressione possono ugualmente contribuire alla manifestazione di comportamenti possessivi.
- Esperienze passate di tradimento. Chi ha vissuto tradimenti passati può sviluppare una maggiore sensibilità al tradimento futuro, portando a comportamenti possessivi come misura preventiva.
- Cattiva gestione delle emozioni. Individui che lottano nel gestire le proprie emozioni, specialmente l‘ansia e la gelosia, possono manifestare comportamenti possessivi come modo di fronteggiare le proprie insicurezze.
- Modelli familiari distorti. Crescere in un ambiente familiare in cui esistono dinamiche possessive o disfunzionali può influenzare il modo in cui una persona concepisce le relazioni. Una persona possessiva può ad esempio pensare che il partner debba essere sempre disponibile o condividere ogni dettaglio della propria vita, possono alimentare l’estrema gelosia.
È importante sottolineare che la possessività può essere un sintomo di problemi più profondi e complessi e può sfociare in problematiche importanti come lo stalking o la violenza verbale e, come tristemente noto, condurre persino a omicidi ed atti efferati. Per affrontare la causa sottostante può essere utile un lavoro di auto-riflessione, consapevolezza e, in molti casi, il supporto di professionisti della salute mentale per identificare e affrontare i problemi sottostanti.
Esistono i genitori possessivi?
I genitori possessivi sono coloro che esercitano un controllo eccessivo e invadente sulla vita dei propri figli. Questo comportamento può derivare da diverse motivazioni e può avere un impatto significativo sulla crescita e lo sviluppo dei figli. Tra le caratteristiche dei genitori possessivi vi sono:
- Controllo costante di ogni aspetto della vita dei loro figli, comprese le relazioni sociali, le attività extracurriculari e le decisioni personali.
- Difficoltà nel concedere ai propri figli uno spazio personale e a rispettare la loro privacy.
- Decisioni unilaterali senza coinvolgere i figli nel processo decisionale.
- Eccessiva preoccupazione per la sicurezza e il benessere dei loro figli, spesso al di là delle normali preoccupazioni genitoriali.
- Difficoltà a delegare responsabilità ai propri figli o permettere loro di assumere autonomamente decisioni e rischi.
Le possibili cause di tali comportamenti sono:
- Paura della perdita. Alcuni genitori possessivi possono aver vissuto esperienze passate di perdita o abbandono, portando ad una paura intensa di perdere i propri figli.
- Incertezza e insicurezza. La mancanza di fiducia nelle proprie capacità genitoriali o la presenza di insicurezze personali possono portare al desiderio di controllare ogni aspetto della vita dei figli.
- Aspettative eccessive. Le troppe aspettative rispetto al successo e al comportamento dei figli possono portare a un controllo eccessivo.
- Paura del mondo esterno. Alcuni genitori possessivi possono percepire il mondo esterno come minaccioso e pericoloso, cercando di proteggere i loro figli attraverso il controllo.
- Disturbi emotivi. Disturbi emotivi, come ansia o depressione, possono influenzare il comportamento possessivo dei genitori.
È cruciale per i genitori che riconoscono di avere comportamenti possessivi cercare il supporto di professionisti della salute mentale che, tra le tante cose, potrebbero proporre una terapia familiare per lavorare alle dinamiche della relazione genitore-figlio.
Consigli per essere meno possessivi
Se si desidera ridurre la possessività nelle relazioni, la prima cosa da fare è riflettere sulle proprie preoccupazioni cercando di capire se derivano da ansie personali o se sono fondate.
Sviluppare la propria autostima, lavorando su se stessi e riconoscendo che la fiducia reciproca è essenziale in una relazione sana, è il passo successivo. La comunicazione aperta, infatti, è fondamentale per un rapporto. Parlare sinceramente al partner o alle persone amate può aiutare molto, così come delegare responsabilità e decisioni, consentendo all’altro di partecipare alle scelte, rafforzerà il senso di autonomia nella relazione.
Inoltre, è sempre consigliabile coltivare interessi e attività indipendenti da partner o familiari, poiché avere una vita al di fuori della relazione può contribuire a ridurre la dipendenza eccessiva dal singolo individuo. Sviluppare strategie efficaci per gestire lo stress e partecipare a attività o corsi che favoriscano la crescita personale, per esempio, può aiutare a scoprire e sviluppare nuovi aspetti di se stessi.
Psicoterapia e possessività
Se, malgrado gli sforzi, la possessività influisce significativamente e negativamente sulla propria vita, consultare uno psicologo o un terapeuta, in grado di offrire supporto professionale e valutare il livello di possessività attraverso strumenti diagnostici come la Possessiveness Scale (PS), può essere davvero molto utile.
Il lavoro svolto con uno psicoterapeuta offre infatti l’opportunità di esplorare le ragioni alla base dei comportamenti possessivi, indagando sulle radici più profonde che li hanno innescati. Inoltre, può aiutare il paziente nella costruzione di un dialogo aperto con il partner o i familiari coinvolti nella problematica, offrendo supporto per comprendere come aiutare una persona possessiva e incoraggiando la riscoperta di sé stessi e la consapevolezza dei propri bisogni.
Ciò detto, è fondamentale ricordare che in situazioni di violenza psicologica o fisica, o quando si riconosce la necessità di porre fine a una relazione a causa della possessività del partner, è possibile rivolgersi alle Forze dell’Ordine e a organizzazioni specializzate nella tutela e protezione di chi desidera uscire da una relazione tossica.
(7 Dicembre 2023)