Perché le persone assumono tabacco, sotto forma di sigaretta, sigari o altri prodotti derivati?
La domanda è tutto fuorché oziosa. Il tabagismo è una dipendenza di tipo patologico e, nonostante i danni provocati dal fumo siano ampiamente riconosciuti, per ragioni di ordine cognitivo e psicologico, raramente il fumatore ha una seria percezione del rischio legato al fumo di sigaretta.
Ma cos’è esattamente il tabagismo? Quante sigarette servono affinché si sia considerati fumatori?
Soprattutto, quali sono le cause psicologiche del tabagismo, e in che modo è possibile risolvere questo tipo di dipendenza?
Che malattia è il tabagismo?
Il tabagismo è una vera e propria dipendenza patologica, caratterizzata dal consumo compulsivo e reiterato di tabacco, nelle sigarette e nei suoi prodotti derivati.
Oltre agli effetti fisici negativi, come il cancro ai polmoni e problemi cardiovascolari, il tabagismo può diventare una profonda sfida psicologica. La dipendenza dal tabacco può essere alimentata da fattori emotivi, sociali e comportamentali, che rendono difficile per una persona smettere di fumare.
Spesso è necessario affrontare sia gli aspetti fisici che quelli psicologici per superare questa dipendenza e migliorare la salute generale.
L’OMS definisce fumatore chi ha affermato di avere fumato almeno 100 sigarette nell’arco della propria vita. Il fumatore quotidiano fuma almeno una sigaretta al giorno, l’occasionale è colui che dichiara di non fumare tutti i giorni.
Quali sono i sintomi del tabagismo?
Il tabagismo può determinare, come primo dato una serie di patologie di tipo fisico quali:
- bronchite cronica
- broncopneumopatia cronico ostruttiva
- enfisema polmonare
- tosse persistente.
Altri sintomi fisici includono la debolezza muscolare, la sudorazione eccessiva. I fumatori sono, inoltre, più portati a sviluppare malattie cardiovascolari, come arteriosclerosi, angina pectoris, infarto del miocardio
Quali sono gli effetti del tabagismo sulla salute mentale?
Il tabagismo può avere vari effetti sulla salute mentale, tanto a breve quanto a lungo termine. Tra i principali effetti, si possono indicare:
- dipendenza psicologica e fisica. La nicotina presente nel tabacco è una sostanza che determina un’alta dipendenza psicologica. Questa può generare una forte associazione tra il fumo e situazioni specifiche, aumentando la necessità di fumare in determinati contesti stressori
- ansia e stress. Sebbene molte persone fumino per gestire lo stress e l’ansia percepiti, il tabagismo può in realtà contribuire a un aumento dell’ansia stessa. Per di più, i sintomi di astinenza durante i tentativi di smettere possono intensificare temporaneamente l’ansia
- depressione. Alcune recenti ricerche suggeriscono che il tabagismo potrebbe essere associato a un aumento del rischio di sviluppare la depressione. Anche se, va specificato, la relazione tra fumo e depressione è complessa ed è influenzata da diversi fattori
- ridotta qualità del sonno. La dipendenza dalla nicotina può influire negativamente sulla qualità del sonno. La nicotina ha effetti stimolanti che possono interferire con il riposo, e le persone che fumano possono sperimentare disturbi del sonno durante la notte
- declino cognitivo: Studi suggeriscono che il tabagismo potrebbe essere correlato a un aumento del rischio di declino cognitivo e demenza negli anziani.
Quali possono essere le cause psicologiche?
La dipendenza dal fumo può avere diverse cause di natura psicologica. A livello neurobiologico, la nicotina presente nel tabacco agisce sui circuiti cerebrali che regolano le sensazioni di benessere e piacere, perché stimola le vie mesolimbiche dopaminergiche e aumenta il rilascio di dopamina. Questo effetto può creare una gratificazione immediata e un senso di piacere associato al fumo.
Dal punto di vista psicologico, alcune delle cause della dipendenza dal fumo includono:
- condizionamento. L’uso ripetuto del tabacco crea un condizionamento psicologico, per il quale l’individuo associa il fumo a determinati stimoli o situazioni, come il caffè, una pausa lavorativa o il post-pranzo. Questi fattori ambientali possono innescare la voglia di fumare e mantenere la dipendenza
- stress e coping: Molte persone fumano come forma di copertura o meccanismo di adattamento per gestire lo stress o la rabbia. Il fumo può essere percepito come un modo per rilassarsi o ridurre l’ansia. Ma, come detto, l’uso del tabacco in realtà può aumentare i livelli di stress a lungo termine
- automedicazione. Alcune persone fumano per combattere la tristezza, la noia o per alleviare i sintomi di disturbi dell’umore come depressione o ansia. Il tabacco può temporaneamente migliorare l’umore, ma alla lunga questa strategia può peggiorare i sintomi e creare dipendenza
- abitudine. Il fumo può diventare un’abitudine quotidiana e un rituale che fornisce una sensazione di normalità e comfort. La dipendenza può quindi svilupparsi a causa dell’associazione del fumo con diverse attività quotidiane.
Né vanno dimenticati gli effetti dell’astinenza dalla nicotina.
In che modo si può risolvere questa dipendenza?
La terapia cognitivo comportamentale (TCC) è una delle terapie psicologiche utilizzate per contrastare e risolvere il tabagismo. Questo approccio si basa sulla individuazione e sulla modifica dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti legati al fumo.
Attraverso tecniche quali la gestione dello stress, la sostituzione di comportamenti dannosi con comportamenti positivi e l’apprendimento di strategie per affrontare le situazioni che scatenano il desiderio di fumare, la TCC può aiutare a smettere di fumare e mantenere l’astinenza a lungo termine.
Un altro approccio utilizzato è la terapia motivazionale. Questa terapia si concentra sull’aumento della motivazione e della consapevolezza personale riguardo ai danni del tabagismo e sui benefici dello smettere di fumare. La terapia motivazionale può aiutare le persone a trovare forza e determinazione per risolvere la dipendenza dal tabacco, anche se possono essere ambivalenti nel prendere questa decisione.
(26 Gennaio 2024)