Psicologia del trauma: tutto quello che c’è da sapere

Le persone che sono state esposte a una grave esperienza traumatica possono presentare sintomi diversi ed eterogenei che provocano marcata sofferenza, impotenza, terrore e paura

Psicologia del trauma: tutto quello che c’è da sapere

La psicologia del trauma è una sfera estremamente complessa nello studio della psiche umana. Riguarda molteplici sfaccettature in grado di influenzare il benessere mentale di ciascun individuo.

In questo articolo della Dott.ssa Giacomina Morante, psicologa e psicoterapeuta, referente del Servizio di Psicotraumatologia del Santagostino, cercheremo di capire che cosa sono esattamente i traumi psicologici, quali tipologie di traumi esistono e come fare a superarli.

Definizione di trauma psicologico

La parola “trauma” deriva dal greco, e significa “ferita”, “lacerazione”. In ambito medico “trauma” può essere definito sinteticamente come un danno fisico prodotto da una causa esterna. Molto spesso danni di tipo fisico possono essere traumatici anche sul piano psicologico.

Dal punto di vista psicologico il concetto di stress traumatico è usato per riferirsi agli effetti psichici prodotti da un evento esterno. Si tratta di un qualcosa di inatteso e improvviso, minaccioso per il proprio benessere, di fronte al quale la persona prova impotenza, mancanza di controllo e paura

Un simile evento, per la sua intensità, va oltre le capacità di elaborazione psichica della persona. È come se, a causa dell’elevata carica emotiva, le risorse possedute dalla persona non fossero sufficienti per farvi fronte. Per questo, può provocare notevole turbamento dello stato psichico, con effetti dannosi e duraturi all’interno dell’organizzazione della mente.

L’essere umano possiede un sistema innato di protezione e risposta al pericolo, un sistema complesso e integrato che coinvolge corpo e mente. In genere, le risposte a eventi stressanti quotidiani o pericolosi sono adattive: 

  • allerta
  • fuga
  • attenzione
  • reazioni emotive di rabbia e paura 

Queste mobilitano la persona perché attivi risposte adattive e protettive quando si trova in pericolo o in situazioni di stress. Quando, però, si trova ad affrontare eventi traumatici, come quelli descritti, questo sistema può essere sconvolto. La persona vive la situazione con paura e senso di sopraffazione. Sente di non avere scelta e di non poter reagire.

Quali sono i traumi più comuni?

Poiché la risposta a esperienze stressanti e traumatiche varia molto da persona a persona, è difficile fornire un elenco completo di tutti i tipi di trauma. Tuttavia, è possibile identificare i traumi più comuni raggruppandoli in due principali categorie:

  • esperienze traumatiche di natura estrema, definite grandi traumi o traumi con T maiuscola: sono caratterizzate da una percezione di pericolo per il corpo, attacco al sé e possono provocare morte o minaccia alla integrità del corpo propria o delle persone care. Si tratta di esperienze direttamente vissute o a cui la persona ha assistito. Ne sono esempio catastrofi naturali come terremoti o eventi dannosi e pericolosi provocati dall’azione umana (incidenti, aggressioni, violenze, attacchi terroristici)
  • esperienze traumatiche non estreme, che non riguardano eventi catastrofici o minacciosi per l’integrità fisica, cosiddetti traumi con la t minuscola, nella maggior parte dei casi di natura relazionale (ad esempio esperienze di mancato accudimento emotivo in età infantile o separazioni).

Il Disturbo da stress post-traumatico

I traumi del primo gruppo sono frequentemente associati alla diagnosi di Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) secondo quanto definito dal DSM-5 che è il Manuale diagnostico dei disturbi mentali. 

Il PTSD è un disturbo caratterizzato da risposte di adattamento anomale e persistenti come conseguenze di eventi traumatici, catastrofici o violenti. Queste risposte comprendono: 

  • marcata sofferenza soggettiva
  • ricordi intrusivi e disturbanti
  • umore negativo
  • evitamento di ricordi, pensieri ed emozioni collegati al trauma
  • elevata attivazione fisiologica come irritabilità e disturbi del sonno.

Altri disturbo post traumatici

Il PTSD non è l’unico disturbo che si può sviluppare come conseguenza di un trauma. Le classificazioni diagnostiche in uso in ambito clinico utilizzano l’espressione “disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti”. Includono, tra gli altri, il disturbo da stress acuto e i disturbi dell’adattamento. Nella loro categorizzazione, bisogna inoltre considerare anche caratteristiche specifiche come:

  • l’elevata variabilità delle manifestazioni sintomatiche
  • l’intensità dei sintomi
  • la durata dei sintomi e le risposte che vengono messe in campo per farvi fronte.

In generale possiamo affermare che l’impatto di un trauma sulla vita delle persone può essere notevole e può compromettere il loro funzionamento generale in diversi ambiti (relazionale, lavorativo, sociale e della salute fisica). A seguito di traumi, possono svilupparsi anche altri tipi di disturbi psicopatologici.

Come capire se ho subito un trauma?

Un evento traumatico può lasciare profonde ferite psicologiche. I sintomi del trauma possono variare da persona a persona e manifestarsi in modo diverso nel tempo.
Tuttavia, esistono alcuni segnali comuni che possono indicare la presenza di un trauma:

Sintomi emotivi e comportamentali Sintomi fisici
  • Intrusioni: pensieri ricorrenti, incubi, flash-back dell’evento traumatico che possono manifestarsi in modo vivido e involontario.
  • Evitamento: tendenza a evitare situazioni, luoghi, persone o pensieri che ricordano il trauma.
  • Alterazioni dell’umore: sentimenti di tristezza, ansia, rabbia, colpa o vergogna persistenti.
  • Ipervigilanza: sentirsi sempre in allerta, reazioni esagerate a stimoli esterni.
  • Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti, incubi ricorrenti.
  • Distacchi emotivi: sentirsi distaccati dalle persone care, difficoltà a provare piacere o interesse per le attività che prima piacevano.
  • Cambiamenti nelle abitudini: alterazioni dell’appetito, dell’igiene personale, dell’attività sessuale.
  • Dolore cronico: mal di testa, dolori muscolari, disturbi gastrointestinali senza una causa medica evidente.
  • Fatica cronica: stanchezza persistente anche dopo un adeguato riposo.
  • Problemi fisici: aumento della frequenza cardiaca, sudorazione eccessiva, tensione muscolare.

Come uscire da un trauma psicologico

Come sottolineato nei precedenti passaggi, le persone che sono state esposte ad una grave esperienza traumatica possono presentare sintomi diversi ed eterogenei che provocano marcata sofferenza, impotenza, terrore e paura.

Talvolta si può assistere ad una remissione spontanea di questi sintomi. Altre volte gli effetti possono durare per molto tempo e permanere anche a molti anni di distanza da quando l’evento avverso si è verificato.

Questo accade perché l’esperienza traumatica può venire memorizzata in modo disfunzionale, e divenire la causa di numerose alterazioni nell’esperienza della persona.

  • Si può ricordare l’evento passato (accaduto anche molto tempo prima) come se si stesse verificando “qui e ora”
  • Stimoli ed eventi del presente possono generare risposte emotive o comportamentali simili a quelle dell’evento traumatico
  • L’anticipazione del futuro è disturbante, come se l’evento passato si potesse verificare di nuovo

In questi casi un intervento terapeutico mirato può essere necessario, per ripristinare il benessere psicologico e generale. Altrettanto utili possono rivelarsi interventi di cura integrati, che prevedano anche il coinvolgimento di professionisti di area medica: psichiatri, ginecologi, specialisti della riabilitazione fisica possono essere un valido aiuto nel processo di cura del paziente traumatizzato.