I disturbi dello sviluppo sono una categoria di condizioni mediche che influenzano il processo di crescita e sviluppo di una persona, spesso emergono nelle prime fasi di vita.
Questi disturbi comportano sfide nelle abilità cognitive, comportamentali, emotive o sociali e possono variare notevolmente nella loro gravità e manifestazione.
Quali sono i disturbi dello sviluppo e da quali criteri diagnostici sono inquadrati? Da quali cause o fattori di rischio possono essere determinati? e quali approcci terapeutici sono possibili? Quali sintomi manifestano le persone che ne sono affette?
Nell’articolo, le risposte della dottoressa Sara Di Croce, psicoterapeuta psicologa con approccio psicodinamico relazionale del Santagostino.
Come si definiscono i disturbi del neurosviluppo?
I disturbi del neurosviluppo sono una categoria di disturbi psicologici e psichiatrici che si manifestano durante lo sviluppo del sistema nervoso. Si tratta di una tipologia di disturbi che influenzano il benessere di un individuo dal punto di vista:
- cognitivo
- emotivo
- comportamentale.
Questi disturbi, che includono diverse condizioni che saranno affrontate a breve, sono caratterizzati da differenze significative nelle abilità cognitive, nelle capacità di comunicazione e nelle interazioni sociali rispetto alla norma per l’età dello sviluppo.
Spesso perdurano durante l’infanzia e l’adolescenza e possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dell’individuo, compromettendo il suo apprendimento, le relazioni sociali, la salute mentale e la qualità della vita.
Perché si chiamano disturbi del neurosviluppo?
I disturbi del neurosviluppo prendono questa denominazione perché implicano alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso centrale durante le prime fasi della vita, solitamente nella fase prenatale o nei primi anni di vita.
Il termine neurosviluppo evidenzia quindi l’aspetto chiave della disfunzione neurologica sottostante che contribuisce ai sintomi riscontrabili nel paziente. Proprio la comprensione di questo tipo di disturbi è fondamentale per una loro identificazione precoce, così da fornire interventi appropriati per migliorare la qualità di vita delle persone colpite.
Cosa vuol dire neurosviluppo?
Il termine neurosviluppo si riferisce al processo di crescita, maturazione e organizzazione del sistema nervoso centrale di un individuo, che inizia dalla fase prenatale e continua durante l’infanzia e oltre.
Il neurosviluppo coinvolge la formazione delle connessioni neurali, l’acquisizione di abilità cognitive, emotive, sociali e motorie, nonché lo sviluppo di funzioni cerebrali complesse, ed è essenziale per il raggiungimento di tappe cruciali nello sviluppo umano, come il linguaggio, l’apprendimento e le abilità sociali.
Quali sono i disturbi del neurosviluppo per il DSM-5?
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nella sua quinta edizione (DSM-5), include una categoria specifica denominata Disturbi del Neurosviluppo. Ecco alcuni dei principali disturbi ricompresi:
- ASD, Disturbi dello Spettro Autistico. Questa categoria include l’autismo, la sindrome di Asperger e altre condizioni simili. Si rilevano deficit nelle abilità sociali e comunicative, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti
- ADHD, Disturbo da deficit di attenzione, iperattività. Caratterizzato da difficoltà nell’attenzione, iperattività e impulsività. Possono manifestarsi problemi di concentrazione, inquietudine, con ripercussioni sul rendimento scolastico e nelle relazioni sociali
- SLI, Disturbo Specifico del Linguaggio. Implica difficoltà persistenti nella comprensione o nell’uso del linguaggio non spiegate da un deficit sensoriale, cognitivo o da altre condizioni.
- SLD, Disturbo specifico dell’apprendimento. Include disturbi come la dislessia, la discalculia e la disgrafia, che influiscono sulla capacità di apprendimento
- SCD, Disturbo della comunicazione sociale. Caratterizzato da difficoltà significative nella comunicazione sociale, come la comprensione delle sfumature delle conversazioni e la gestione delle relazioni interpersonali
- Disturbo motorio, come ad esempio la disprassia. Riguarda problemi nell’acquisizione delle abilità motorie e nella esecuzione di movimenti coordinati
- Tic. Questi disturbi includono il disturbo da tic cronico e il disturbo da tic transitorio, che comportano la presenza di tic motori o vocali ripetitivi
- Disturbo del controllo degli impulsi e della condotta. Sono inclusi condizioni come il disturbo oppositivo provocatorio (ODD) e il disturbo della condotta (CD), che implicano comportamenti aggressivi, disobbedienti o antisociali.
Perché si manifestano i disturbi del neurosviluppo?
La neurobiologia interpersonale, l’Infant Research, le neuroscienze affettive, la psicologia dello sviluppo e la psicoanalisi relazionale mostrano concordamente la formazione dell’individuo come un processo di sviluppo del sistema complesso mente-corpo-cervello, un processo dinamico-intersoggettivo, inizialmente a due (bambino-caregiver), poi a tre, determinante per il futuro sviluppo sociale e interpersonale dell’essere in formazione.
Questo complesso sistema di cure che ha luogo nella relazione intersoggettiva, che include tutti i livelli dell’interazione reciproca tra sé-altro, è innanzitutto una inter-relazione corporea, uno scambio con un altro sé corporeo, quello del caregiver. I disturbi di personalità del neurosviluppo hanno origine e devono essere compresi come patologia che si sviluppa in questo spazio intermedio, questa regione intermedia tra fisico e psichico, tra un sé in formazione un altro sé.
Alcune delle cause e dei fattori di rischio includono:
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- fattori genetici: alcune condizioni del neurosviluppo sono associate a mutazioni genetiche o anomalie cromosomiche
- infezioni in gravidanza: studi epidemiologici hanno evidenziato un’associazione tra infezioni durante la gravidanza e un più alto rischio di malattie del neurosviluppo, come autismo, schizofrenia ed epilessia
- esposizione a sostanze tossiche: l’esposizione a metalli pesanti come piombo e mercurio, inquinanti atmosferici e altre sostanze chimiche può influenzare negativamente il neurosviluppo
- parto prematuro: i bambini nati prematuramente possono avere un rischio maggiore di sviluppare disturbi del neurosviluppo
- abuso di alcol e farmaci durante la gravidanza: l’uso eccessivo di alcol e l’assunzione di alcuni farmaci durante la gravidanza possono aumentare il rischio di disturbi del neurosviluppo nel bambino
- complicazioni durante la gravidanza e il parto: alcune complicazioni durante la gravidanza e il parto, come la mancanza di ossigeno al cervello del bambino, possono contribuire allo sviluppo di disturbi del neurosviluppo.
Quali approcci terapeutici sono previsti?
Per affrontare efficacemente tali disturbi, è fondamentale adottare un approccio terapeutico specializzato, attentamente calibrato sulle singole necessità sia del paziente che della sua rete familiare.
Tra i numerosi modelli terapeutici impiegati per la gestione dei disordini del neurosviluppo, si può indicare l’importanza degli interventi comportamentali, come l’applicazione dei principi comportamentali nell’Analisi Applicata del Comportamento (ABA), con l’obiettivo di agevolare l’integrazione sociale e il progresso individuale.
Le terapie psicoeducative si pongono anch’esse come passaggio fondamentale, concentrandosi sulla promozione delle competenze che consentono al bambino di acquisire autonomia e di partecipare appieno alla vita personale e sociale. Inoltre, la riabilitazione logopedica è essenziale per prevenire e curare eventuali problemi legati al linguaggio, alla comunicazione, alla voce e alla sordità, mentre la psicoterapia può rivelarsi un valido strumento per trattare le questioni psicologiche connessi ai disturbi del neurosviluppo.
In alcune circostanze, i farmaci possono essere prescritti per alleviare i sintomi associati a questi disturbi, sintomi quali iperattività o ansia. Infine, le terapie incentrate sullo sviluppo e apprendimento mirano a promuovere la crescita e l’educazione del bambino, sempre tenendo in debito conto le specificità legate al disturbo in questione.
La collaborazione con un team di professionisti esperti risulta essenziale per elaborare un piano di trattamento su misura, ritagliato sui bisogni del paziente. La scelta della strategia terapeutica più appropriata si fonderà natura e intensità del disturbo, sulle esigenze individuali e sulla disponibilità di risorse e supporto.
(29 Settembre 2023)