Psichiatria

Disturbo oppositivo provocatorio (DOP): come riconoscerlo e trattarlo

Si tratta di un disturbo del comportamento che colpisce adolescenti e bambini, caratterizzato da rabbia, irritabilità e comportamenti polemici

Disturbo oppositivo provocatorio (DOP): come riconoscerlo e trattarlo

Il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) è un disturbo del comportamento che colpisce i bambini e gli adolescenti, caratterizzato da una difficile gestione delle emozioni.

In questo articolo parleremo di come riconoscere i segni del DOP, le modalità con cui si manifesta e le strategie di trattamento disponibili. 

Come si manifesta il disturbo oppositivo provocatorio?

I bambini con disturbo oppositivo provocatorio presentano alcuni sintomi ben specifici:

  • Rabbia e irritabilità: il bambino reagisce in modo esagerato a situazioni in apparenza banali o di semplice routine
  • Polemica: tende a essere polemico e provocatorio verso figure di autorità o verso gli adulti, come genitori e insegnanti. Sfida apertamente le loro richieste o rifiuta di rispettarle. Questo atteggiamento di sfida può portare a conflitti costanti e a situazioni di ostilità.
  • Offese e vendetta: ha la tendenza a irritare gli altri, accusarli per i propri errori o azioni scorrette. Esprime inoltre un sentimento di vendetta verso coloro che ritiene responsabili delle proprie frustrazioni. 

I comportamenti oppositivi possono variare a seconda dell’età del bambino. Nei più piccoli, possono essere osservati frequenti capricci, mentre durante l’adolescenza il disturbo potrebbe manifestarsi attraverso litigi verbali o fisici con adulti o coetanei.

È importante notare che per diagnosticare tale condizione questi sintomi devono persistere per almeno 6 mesi. I comportamenti problematici possono emergere in diversi ambienti, come la famiglia, la scuola o il contesto sociale.

Cause del disturbo oppositivo provocatorio

Le cause del disturbo oppositivo provocatorio derivano da una complessa interazione di elementi genetici, biologici e ambientali. 

La familiarità per il disturbo sembra aumentare il rischio di sviluppare il DOP. Tuttavia è importante sottolineare che la presenza di fattori genetici non determina automaticamente la comparsa della patologia, ma può costituire un elemento predisponente.

Studi hanno evidenziato che i bambini con DOP possono mostrare compromissioni che alterano le funzioni esecutive e influiscono sul sistema di inibizione del comportamento. Questi fattori biologici possono avere un impatto sulla capacità del bambino di regolare le proprie emozioni, contribuendo allo sviluppo dei sintomi.

Infine, un ambiente familiare caratterizzato da situazioni di instabilità, un’educazione eccessivamente severa o troppo permissiva, a cui si aggiungono abusi o trascuratezza nei confronti del bambino, possono favorire l’insorgenza del disturbo. 

Comprendere queste cause può aiutare i genitori, gli insegnanti e gli operatori del settore a identificare i fattori di rischio presenti nell’ambiente del bambino e ad adottare misure preventive per ridurre l’insorgenza o la gravità del DOP.

Come si cura la DOP?

Riconoscere i comportamenti oppositivi nei bambini è essenziale per una valutazione tempestiva e una diagnosi accurata del DOP

Se i comportamenti del piccolo diventano una fonte costante di conflitti o se i suoi rapporti interpersonali sono compromessi, è consigliabile consultare un professionista.

La cura del disturbo oppositivo provocatorio si fonda su interventi psicosociali ed educativi che coinvolgono non solo il bambino, ma anche i genitori e la scuola.
L’obiettivo principale è quello di fornirgli gli strumenti necessari per comprendere e gestire le proprie emozioni, al fine di migliorare la sua capacità di interagire in modo adeguato con gli altri e di adattarsi in ambito familiare, scolastico e sociale.

Tra le strategie più importanti ci sono:

  • l’educazione dei genitori, mirata all’adozione di strategie più positive e meno frustranti per il bambino. I genitori apprendono a riconoscere i comportamenti positivi del figlio, incoraggiandoli e riducendo l’attenzione su quelli indesiderati. Ciò consente al bambino di sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri atteggiamenti.
  • l’educazione degli insegnanti, con approcci simili a quelli dell’educazione genitoriale ma applicati all’ambito scolastico. Coinvolgere gli insegnanti è importante per creare un ambiente scolastico più comprensivo e favorevole, riducendo le situazioni di conflitto.
  • La psicoterapia familiare, una terapia che agisce tra i membri della famiglia. Si lavora per migliorare la comunicazione e le relazioni, creando un ambiente di supporto e comprensione reciproca. 
  • La psicoterapia cognitivo-comportamentale individuale, trattamento che permette al bambino di identificare e modificare i pensieri che precedono i suoi comportamenti aggressivi. Il bambino impara così le tecniche per gestire la rabbia e le situazioni stressanti.

Sebbene i farmaci siano di solito utilizzati solo in casi gravi o quando vi sono patologie concomitanti come disturbo da deficit di attenzione/iperattività, ansia o depressione, l’intervento psicosociale ed educativo rimane il pilastro fondamentale nella cura del DOP.

É importante ricordare che ogni trattamento del DOP richiede sempre la supervisione e la guida di professionisti qualificati, come psicologi, psichiatri o terapisti familiari. Il supporto e la collaborazione della famiglia e della scuola sono fondamentali per il successo della terapia, permettendo al bambino di sviluppare nuove competenze comportamentali e di costruire relazioni più positive e significative con gli altri.