Il lutto è una risposta naturale alla perdita di una persona cara, ma in alcuni casi può trasformarsi in un disturbo chiamato “lutto non elaborato”.
Cosa si intende esattamente per lutto non elaborato o complicato? Quando può verificarsi e come può essere superato? Approfondiamo questa dinamica psicologica.
Cosa vuol dire lutto non elaborato?
Con l’espressione “lutto non elaborato”, “lutto complicato” o “lutto patologico” ci si riferisce a una condizione in cui il processo di elaborazione e accettazione della morte di una persona rimane bloccato o incompleto.
In altre parole, la persona che vive il lutto non riesce a integrare la realtà della perdita nella propria vita in modo sano e adattivo. Il suo benessere emotivo e la capacità di affrontare il quotidiano sono fortemente compromessi dal pensiero persistente al defunto e dai sentimenti di sofferenza che ne derivano.
Quando non si riesce a elaborare un lutto?
La scomparsa di una persona cara è un evento che ci sconvolge nel profondo. Per un certo periodo, il lutto diventa il fulcro attorno a cui ruotano tutti i nostri pensieri, costringendoci a confrontarci esclusivamente con il nostro dolore. Con il passare del tempo, tuttavia, questo turbamento viene di solito elaborato: la vita raggiunge un nuovo equilibrio e riprende a scorrere come prima, sebbene segnata dalla perdita.
In quali circostanze questo processo viene interrotto? Sono diversi i fattori di rischio che possono complicare il naturale processo di elaborazione di un lutto:
- mancanza di supporto sociale: poter fare affidamento su una rete di supporto emotivo può fare la differenza quando si affronta un lutto. Al contrario, la mancanza di sostegno da parte di familiari, amici o figure professionali può aumentare il rischio di lutto non elaborato
- scarsa autostima: un basso livello di autostima può accompagnarsi a un’assenza di fiducia in sé e nelle proprie risorse nonché a sentimenti di impotenza e disperazione. Tutti elementi che rendono più difficile l’elaborazione del lutto
- sensazione di mancanza di controllo sulle cose: chi tende a percepire gli eventi come controllati da fattori esterni, piuttosto che dalle proprie azioni, può incorrere con maggiore facilità in un lutto complicato
- difficoltà a esprimere le proprie emozioni: le persone che faticano a esternare il proprio vissuto interiore e a dar voce al dolore che provano hanno una più alta probabilità di non superare la perdita di una persona cara
- relazione complicata con il defunto: relazioni conflittuali o non risolte con la persona defunta possono rendere più complesso il processo di lutto, poiché generano spesso emozioni quali frustrazione, rimpianto e senso di colpa
Come capire se si è elaborato un lutto?
L’elaborazione di un lutto è un processo che passa attraverso cinque fasi, secondo quanto teorizzato dalla psichiatra svizzera Elizabeth Kübler Ross. Raggiungere l’ultimo gradino della scala, l’accettazione, significa:
- scendere a patti con la realtà: essere in grado di accettare lo stato delle cose, senza negare il fatto che la persona cara non sia più presente fisicamente
- tornare alla routine quotidiana: gradualmente riprendere le attività quotidiane e tornare alle responsabilità che caratterizzano la vita
- esprimere le proprie emozioni in merito alla morte. Questo può includere piangere, parlare della persona defunta e condividere ricordi senza essere sopraffatti dal dolore
- sviluppare resilienza: elaborare il lutto significa saper affrontare le sfide e le difficoltà della vita, trovare significato e scopo nonostante la perdita subita, senza rimanere bloccati nel passato o nell’idealizzazione della persona scomparsa.
Cosa comporta un lutto non elaborato?
Cosa succede invece quando un lutto non viene elaborato? Ecco i sintomi più comuni di questa condizione:
- il dolore legato alla perdita persiste nel tempo senza diminuire, causando una sensazione costante di tristezza e vuoto emotivo
- vi è un’incapacità di accettare la scomparsa della persona cara, un rifiuto del fatto che non ci sia più
- si è assaliti da sentimenti di ansia, depressione, irritabilità, rabbia o sensi di colpa
- si tende a rimuovere i ricordi legati alla persona scomparsa, a evitare attivamente di pensare o di parlare di lei/lui. Questo può portare a isolarsi dall’ambiente circostante, poiché si evitano le situazioni o le persone che potrebbero rievocare il dolore della perdita, e dunque a sviluppare una maggiore solitudine
- si fatica a tornare alla routine quotidiana, a dedicarsi alle relazioni personali, al lavoro o alla scuola o persino a prendersi cura della propria salute fisica
- in alcuni casi estremi, il lutto può diventare un vero e proprio trauma per chi lo subisce e portare a problemi di salute mentale più gravi come il disturbo da stress post-traumatico.
Cosa fare in caso di lutto patologico
Per poter superare un lutto patologico è imprescindibile, innanzitutto, saper riconoscere e accettare la propria condizione emotiva. Solo avendo consapevolezza dei propri sentimenti e delle proprie reazioni al dolore è possibile iniziare un processo di guarigione dal dolore.
Non è necessario affrontare il lutto da soli. Un grande aiuto può arrivare dal sostegno di familiari, amici che possono offrire ascolto, comprensione e supporto durante questo momento difficile.
Quando il dolore del lutto è insopportabile al punto da interferire con la realtà quotidiana, e anche il supporto della propria rete sociale non sembra essere sufficiente a lenire questa sofferenza, è importante cercare assistenza da parte di un professionista della salute mentale. Uno psicoterapeuta potrà fornire gli strumenti più adeguati per elaborare il lutto e riscoprire una nuova progettualità di vita.
Prendersi cura di sé stessi, infine, è fondamentale durante il processo di elaborazione del lutto. Questo può voler dire seguire uno stile di vita sano ed equilibrato e dedicarsi ad attività e interessi che portano gioia e svago.
(28 Febbraio 2024)