Meteoropatia. Cos’è e come curarla?

Il cambio di stagione può portare cambi di umore e sintomi anche fisici che sono segnale di un disagio importante. E in queste circostanze si parla di meteoropatia, o disturbo affettivo stagionale. Una condizione che può essere gestita anche con supporto psicologico.

Meteoropatia. Cos’è e come curarla?

La meteoropatia è un disturbo che si manifesta, nei cambi di stagione, con sonnolenza, stanchezza, irritabilità e un tono dell’umore alterato.

Clinicamente viene definita disturbo affettivo stagionale, e può verificarsi tanto nei mesi freddi quanto nelle stagioni calde, per poi sfumare e scomparire durante la primavera. A volte può sfociare anche in un episodio depressivo, nei casi particolarmente complessi o in chi presenta già familiarità con disturbi di tipo psicologico.

Ma per quali ragioni i cambiamenti stagionali possono contribuire all’alterazione dell’umore? Ci sono anche sintomi fisici di cui tenere conto? E quali rimedi o cure permettono di controllare la meteoropatia?

Cos’è la meteoropatia?

La meteoropatia può essere definita come una sindrome che si manifesta con sintomi di tipo psichico e fisico, in concomitanza con i cambiamenti meteorologici. Cambiamenti quali temperatura, luce, umidità. Il significato di questo termine arriva direttamente dalla sua etimologia: dal greco “meteora” (fenomeni celesti) e “pathos” (dolore, sofferenza, malattia).

Si tratta di un disturbo particolarmente diffuso. Alcuni studi indicano come ne soffra 1 cittadino europeo su 3, mentre in Italia sono interessati 18 milioni di persone.

Nei manuali di psichiatria, la meteoropatia prende il nome di Disturbo Affettivo Stagionale (SAD, Seasonal Affective Disorder), termine coniato nel 1984 da Norman Rosenthal, che per primo ne ha formalizzato la descrizione. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V) questo disturbo è citato come Disturbo Depressivo Maggiore Ricorrente con andamento stagionale, come è ad esempio la depressione estiva.

Una condizione che si manifesta in diverse stagioni

Da un punto di vista strettamente psicologico, i resoconti dei pazienti e la letteratura scientifica mostrano l’esistenza di due tipi di meteoropatia:

  • invernale, e più comune. Colpisce fino al 5 per cento della popolazione mondiale ed è caratterizzata da depressione, stanchezza e spossatezza nei mesi più freddi, aumento dell’appetito con ricerca soprattutto di carboidrati, aumento di peso e sonnolenza eccessiva
  • estiva, che causa invece ansia, irritabilità, perdita di appetito, insonnia e, nei casi più estremi, aumento delle fantasie suicidarie. Quest’ultimo quadro, più raro e meno studiato (interessa infatti solo l’1% della popolazione), può portare chi ne soffre a identificare con maggior difficoltà l’origine dei propri disturbi.

Cosa vuol dire essere meteoropatici?

Durante il cambiamento climatico, le persone meteoropatiche possono avvertire irritabilità e nervosismo, possono esperire una maggiore difficoltà nel concentrarsi, patiscono sonnolenza e tendono a isolarsi socialmente.

È altrettanto possibile che si abbia un calo dell’umore che può sfociare in un un vero e proprio episodio depressivo, con sintomi fisici quali:

  • debolezza fisica e mentale
  • ipertensione
  • cefalea
  • dolori articolari e muscolari
  • difficoltà di respirazione
  • pesantezza di stomaco.

Possono esserci anche sintomi cardiovascolari come palpitazioni o dolori allo sterno.

Quanto dura la meteoropatia?

I sintomi indicati durano in genere uno o due giorni e diminuiscono quando il tempo cambia nuovamente. Se i cambiamenti climatici si susseguono con rapidità, solitamente i disturbi calano di intensità ogni volta, in una sorta di processo di adattamento.

Chi è più colpito da meteoropatia?

I soggetti più a rischio risultano essere le donne, come spesso accade per i fenomeni psicopatologici: le ricerche dimostrano che esse sono colpite con una prevalenza pari a circa il doppio rispetto a quella che interessa gli uomini.

Le persone di mezza età sono i soggetti più facilmente colpiti, ma anche i bambini possono essere a rischio. I ricercatori ritengono inoltre che questo disturbo possa avere una componente genetica: i soggetti con Disturbo Affettivo Stagionale, infatti, hanno un aumentato tasso di familiarità per depressione, disturbo bipolare o lo stesso Disturbo Affettivo Stagionale.

Chi ha già un disturbo dell’umore risulta più vulnerabile e alcuni fattori negativi della vita quotidiana legati, per esempio, ai ritmi stressanti, alla crisi economica e lavorativa.

Perché si soffre di meteoropatia?

La meteoropatia invernale è causata da difficoltà nella regolazione dei livelli di serotonina, un neurotrasmettitore responsabile della stabilizzazione dell’umore, e all’aumentata produzione di melatonina con il diminuire delle ore di luce. Questi cambiamenti fisiologici portano alcuni soggetti a sentirsi maggiormente assonnati e privi di energie con l’accorciarsi delle giornate.

Per quanto riguarda la meteoropatia estiva le cause sono meno chiare: si pensa che chi ne soffre sia maggiormente sensibile al calore, ma non è ancora del tutto stabilito se si tratti di calore o di luce. Questo collegamento è supportato da studi che mostrano come i soggetti con depressione tendano ad avere temperature corporee più elevate durante la notte e che l’assunzione di antidepressivi sia associata a temperature cerebrali e corporee più basse.

I disturbi estivi, infine, risultano avere maggior prevalenza nelle regioni del mondo più calde.
Secondo uno studio recente le calde temperature estive ridurrebbero il comportamento prosociale, rendendo le persone meno cooperative le une con le altre. La ricerca ha analizzato il comportamento di dipendenti di un negozio e studenti di college chiusi in spazi chiusi con temperature alte, dimostrando che il caldo rende meno disponibili, collaborativi e aperti alle relazioni. A influenzare il comportamento in tal senso sarebbe non tanto il caldo, quanto il livello di umidità.

Come si cura la meteoropatia?

Gli specialisti concordano sull’importanza di trascorrere del tempo all’aria aperta. Il primo consiglio quindi è quello di cercare di ritagliarsi ogni giorno, a prescindere dagli impegni, del tempo libero da trascorrere all’aperto. Meglio se in mezzo alla natura. Questi momenti possono essere l’occasione per mantenersi fisicamente attivi, ad esempio correndo e andando in bici anche se piove e fa freddo o, al contrario, fa particolarmente caldo.

Fare attività sportiva con qualsiasi condizione meteorologica favorisce infatti la resistenza ai cambiamenti atmosferici, facendo sì che nessuna condizione possa più spaventarci. Per quanto allenare resistenza e flessibilità sia importante, non bisogna neanche dimenticare la propria indole e le proprie preferenze. Possibilmente, un soggetto con meteoropatia invernale dovrà cercare di rendere la propria casa luminosa e fare vacanze in posti caldi, chi invece patisce l’estate dovrà fare attenzione a vivere e lavorare in ambienti adeguatamente climatizzati e andare in ferie in località in cui le temperature non siano troppo elevate.

Nei casi più complessi, i rimedi possono prevedere l’assunzione di antidepressivi, sotto stretta indicazione medica, o iniziare un percorso di psicoterapia. L’indirizzo cognitivo-comportamentale può essere estremamente utile.