Il narcisismo maligno è una condizione psicologica che combina elementi di narcisismo, aggressività, comportamento antisociale e sadismo.
Secondo quanto teorizzato dallo psichiatra e psicoanalista austriaco Otto F. Kernberg nel 1984, il narcisismo maligno può essere identificato infatti come un punto di convergenza tra il disturbo narcisistico di personalità e il disturbo antisociale di personalità.
In termini semplici, si potrebbe definirlo come una forma estrema di disturbo narcisistico di personalità, che associa a un sé grandioso e alla pretesa di onnipotenza il piacere provato nell’incutere timore o dolore agli altri.
Ma quali sono nel dettaglio le caratteristiche di un narcisista maligno? Come comportarsi quando se ne incontra uno? Scopriamolo.
Come si comporta un narcisista maligno?
Il nucleo della sindrome del narcisista maligno è il disturbo narcisistico di personalità, caratterizzato dallo sviluppo di un sé grandioso e anormale. Chi matura questo tratto tende a percepirsi come autosufficiente e a svalutare le persone attorno a sé, ritenendole prive di valore e spesso arrivando a disprezzarle. Alla connotazione narcisista si associano poi tendenze antisociali, dunque comportamenti aggressivi e sadici, in cui a dominare sono sentimenti come la rabbia e l’odio.
Chi sviluppa questo disturbo è definito anche come “narcisista perverso” o “manipolatore perverso”: mostra infatti una tendenza a manipolare, dominare e danneggiare gli altri.
Il comportamento di un narcisista maligno si contraddistingue per i seguenti sintomi:
- grandiosità e seduzione: con un sé patologicamente grandioso, cerca di impressionare gli altri, attirandoli nella sua sfera. Questo si traduce spesso in una presunzione di superiorità e in una totale mancanza di empatia
- atteggiamento intollerante e ostilità: mostra una forte intolleranza verso chiunque non condivida il suo punto di vista o non si conformi ai suoi desideri. Ciò implica continue critiche e comportamenti ostili verso gli altri
- machiavellismo: il narcisista maligno cerca di mantenere un controllo ossessivo sulle situazioni e sulle persone attorno a sé. Per preservare un’apparenza di rispettabilità, può creare alleanze e manipolare gli altri per legittimare i suoi comportamenti sadici. Questo atteggiamento serve a mascherare le vere intenzioni e a dare sfogo ai propri impulsi distruttivi
- aggressività egosintonica: accresce la sua autostima quando può esprimere aggressività verso sé stesso o gli altri. Questa aggressività può manifestarsi sia in modo attivo, attraverso la violenza verbale o fisica, che in modo passivo, mediante manipolazioni sottili
- violenza: il comportamento del narcisista maligno può sfociare in gravi forme di violenza, come la violenza domestica, l’abuso infantile, la molestia sessuale, lo stalking e, in casi estremi, persino l’omicidio
Quando il narcisismo diventa pericoloso?
Il narcisismo di un soggetto può diventare pericoloso quando la sua stabilità viene minacciata, quando cioè si scontra con un’umiliazione, un rifiuto, la messa in discussione del suo potere e della sua reputazione o la frustrazione di ciò che desidera.
La mancanza di empatia e di senso di colpa lo rendono incapace di gestire queste circostanze in modo sano e lo portano a rispondere con rabbia, desiderio di vendetta e aggressività verso coloro che percepisce come avversari o minacce.
Perché si diventa narcisisti maligni?
Le cause che concorrono allo sviluppo di una personalità narcisistica maligna affondano nel vissuto infantile.
La psicoanalisi suggerisce che la mancanza di affetto e attenzione adeguati durante l’infanzia sia un fattore chiave. Individui che abbiano sperimentato un’eccessiva o una carente gratificazione possono sviluppare tratti narcisistici. Nel primo caso, possono maturare un Io grandioso, nel secondo il costante desiderio di essere ammirati.
Altri fattori come critiche costanti o abusi emotivi possono influire, favorendo la comparsa di atteggiamenti narcisistici come meccanismo difensivo contro ulteriori vulnerabilità emotive.
A questo proposito il narcisista maligno spesso adotta difese narcisistiche per proteggere la propria vulnerabilità. Può, per esempio, proiettare i propri difetti sugli altri, idealizzare sé stesso e screditare gli altri per compensare il senso di superiorità di cui si ammanta e che nasconde, in realtà, una notevole fragilità interiore.
Chi sono le vittime del narcisista maligno?
Le persone che possono diventare vittime di un narcisista maligno possono variare, ma includono principalmente i seguenti tipi:
- individui vulnerabili, fragili e con bassa autostima sono le prede privilegiate del narcisista maligno, che sfrutta le loro debolezze per alimentare il proprio senso di potere e superiorità, creando un ciclo tossico di dipendenza e abuso emotivo
- persone desiderose di amore e approvazione hanno maggiori probabilità di cadere nella rete di un narcisista attratte dalle lusinghe e premure che questi abilmente mette in atto in una prima fase, per poi finirne manipolate. Le relazioni con un narcisista maligno seguono infatti spesso il modello di love bombing, vedono cioè il narcisista riempire l’altra persona di attenzioni e manifestazioni amorose così da legarla a sé instaurando una vera e propria dipendenza affettiva
- chiunque metta in discussione l’autorità o i tratti grandiosi del narcisista può suscitarne la rabbia e l’aggressività, poiché si sottrae all’atteggiamento di prostrazione che questi si aspetterebbe.
Come difendersi da un narcisista maligno?
Affrontare un narcisista maligno richiede consapevolezza e, soprattutto, un approccio basato sulla protezione della propria salute mentale. Solo conoscendo i tratti disfunzionali che contraddistinguono questo genere di personalità e avendo a cuore il proprio benessere psicologico è possibile liberarsi dal giogo della manipolazione.
Il primo passo è riconoscere i segnali del narcisismo maligno. Imparare a identificare i comportamenti manipolativi, gli atteggiamenti egocentrici e la mancanza di empatia è cruciale per intervenire sulla situazione e mettersi al riparo da potenziali pericoli.
Il secondo passo è prendersi cura di sé: stabilire dei confini chiari che proteggano il proprio spazio personale e limitino l’influenza nociva del narcisista. Riuscire in questo intento può essere difficile, specie qualora il rapporto tossico con il soggetto manipolatore abbia leso la propria autostima o non si disponga di abilità di coping efficaci per affrontare il problema.
Diventa allora fondamentale chiedere aiuto: cercare il sostegno di amici e familiari, che possano offrire comprensione, vicinanza e supporto emotivo per gestire i momenti difficili, e, cosa ancor più importante, rivolgersi a un professionista della salute mentale.
Intraprendere un percorso psicoterapeutico consentirà infatti di prendere coscienza delle proprie esigenze psicologiche e di comunicarle in modo assertivo. Ritrovare i propri punti di forza e sviluppare risorse interiori per gestire al meglio lo stress permetterà così di raggiungere l’equilibrio emotivo e mentale necessario per non ricadere nelle dinamiche manipolative del narcisista maligno.
(8 Gennaio 2024)