Gli antidepressivi: quali sono e come funzionano
Gli antidepressivi sono un gruppo di farmaci che trovano impiego nel trattamento soprattutto dei disturbi depressivo-ansiosi. Vediamo quando vengono prescritti, e come funzionano.
Gli antidepressivi sono un gruppo di farmaci che trovano impiego nel trattamento soprattutto dei disturbi depressivo-ansiosi. Vediamo quando vengono prescritti, e come funzionano.
Uscire dalla depressione è un percorso che richiede volontà, sostegno da parte dei propri affetti personali e da parte di una figura professionale. Scopriamo come è possibile affrontare questa condizione.
Per tripofobia s'intende la paura dei buchi. Si tratta di un termine piuttosto recente in letteratura scientifica, e non ancora assurto nel DSM a disturbo vero e proprio. Vediamo da cosa è determinata questa fobia e come si può intervenire per superarla.
La cleptomania è un disturbo caratterizzato dall'impulso incontrollabile di rubare oggetti, nonostante la consapevolezza di mettere in atto un comportamento illegale. Vediamo definizione, cause e trattamenti.
Lavorare sui propri pensieri è cruciale poiché possono influenzare in modo disfunzionale i sentimenti, le emozioni e i comportamenti. Questo è l'obiettivo della terapia ad approccio cognitivo-comportamentale.
Questa condizione di stress legata alla sfera lavorativa può manifestarsi con disturbi d’ansia, sintomi fisici e comportamentali. Saper riconoscere i segnali di allarme è fondamentale per intervenire opportunamente.
I disturbi alimentari sono condizioni che richiedono estrema attenzione, non solo da parte dello psicologo, ma anche da parte della famiglia. Si tratta infatti di disturbi che indicano un forte vissuto di sofferenza da parte della persona.
La depressione, un disturbo che incide negativamente sulla qualità della vita di chi ne soffre, richiede un riconoscimento accurato dei sintomi e una valutazione attenta delle terapie disponibili.
La sindrome di Cassandra porta, chi ne soffre, ad avere pensieri catastrofici e ad essere vittima di profezie autoavveranti. In che modo è possibile rompere questo circolo vizioso per raggiungere la meritata serenità?
Quali sono le origini psicologiche del razzismo? E quali le migliori strategie di “coping” da mettere in campo per affrontare le discriminazioni?