Il calo del desiderio è un fenomeno con cui si confrontano molte persone, specie quelle che formano coppie di lunga data.
Del resto, si dice che il matrimonio sia la tomba della passione. Ma quanto c’è di vero? Se da un lato bisogna comprendere e accettare che un mutamento del desiderio nel tempo sia fisiologico, dall’altro lato è opportuno fare attenzione agli stereotipi riguardo alla vita sessuale di una coppia.
Quando si verifica un calo del desiderio, e perché? Esiste una giusta frequenza di rapporti sessuali in una coppia? Come gestire un calo della libido? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, tenendo a mente le parole di Alexander Lowen: “La sessualità non è un’attività ludica, ma uno stile di vita”.
Come mai si perde la voglia di fare l’amore?
Molti di noi avranno pensato frasi quali: “Non la desidero. Questo vuol dire che non la amo più”; “È normale che non ci sia più desiderio sessuale, e va accettato”; “Capirebbe che per me è importante se mi amasse”; “Ormai non si è più ragazzini”. Chi ha figli sa poi quanto la cura della prole incida sulla intimità di coppia.
Il punto è che la sessualità è una sfera piuttosto complessa, e si basa su quattro variabili fondamentali:
- variabili fisiche, come gli ormoni. Pensiamo a come questi incidono sulla menopausa o su problemi fisiologici come l’endometriosi
- emotività, riassumibile in una frase come: “È importante sentirmi desiderato come uomo”
- variabili relazionali, espresse da pensieri come: “È il sesso è che ci rende intimi”
- cultura:“Il sesso mi è sempre sembrato qualcosa di sporco”.
Il desiderio non accade per magia, ma è strettamente legato a questi aspetti. Basti pensare a come la libido possa calare dopo i 30 anni a causa di una diminuzione del testosterone o possa scattare meno agevolmente dopo i 50 anni, per prossimità all’andropausa.
Tuttavia il sesso va alimentato, richiede impegno e dedizione, perché con il trascorrere del tempo la passione può mutare, determinando una perdita dell’intesa di coppia.
La parola “sesso” è spesso associata a un aspetto prestazionale relativo alla durata dell’atto, alla capacità di procreazione o all’identità. Ci si dimentica invece spesso di un altro suo aspetto fondamentale: il piacere. Accade qualcosa di simile con il cibo, che ci pone di fronte a una scelta: nutrirsi come atto di sopravvivenza o gustare un piatto gourmet. Cosa cambia tra i due modi di gestire il cibo? Semplice: la cura, la qualità del pasto e l’investimento che si ripone nell’attività, perché mangiare bene può dare piacere. E allo stesso modo il sesso.
Cosa determina il calo del desiderio femminile?
Un abbassamento della libido femminile può innanzitutto essere definito:
- situazionale, se è legato solo a un partner o a condizioni ambientali specifiche
- permanente, quando è presente nella donna da sempre
- generalizzato, nei casi in cui si verifica con partner differenti
- acquisito se è legato a esperienze passate, sia culturali che personali, e alle aspettative nutrite verso il proprio comportamento sessuale o quello del proprio partner.
Le cause alla base della diminuzione del desiderio nelle donne possono essere:
- psicologiche: una condizione di stress o di ansia, depressione, fobie sessuali come una educazione familiare di tipo sessuofobico o un’omofobia interiorizzata
- fisiologiche, dovute a variazioni dei livelli di estrogeni
- relazionali, relative cioè a dinamiche di coppia, che possono riguardare una carenza di attrazione fisica o rapporti insoddisfacenti perché fondati su un’inesperienza
- farmacologiche: alcuni farmaci antidepressivi e anticonvulsivanti possono causare un abbassamento della libido femminile. Ad avere un effetto inibitorio ci sono anche alcol e oppioidi
- mediche, legate a condizioni quali vaginite, distrofia vulvare o conseguenze dell’asportazione delle ovaie.
Anche durante la gravidanza, e nel periodo immediatamente successivo al parto, è possibile che la donna attraversi un periodo, del tutto fisiologico, di calo del desiderio.
Quando inizia il calo del desiderio in un uomo?
Il calo del desiderio maschile può dipendere innanzitutto dall’età, poiché con l’avanzare degli anni si verifica un fisiologico abbassamento del livello di testosterone e, con questo abbassamento, diminuisce anche il desiderio di rapporti sessuali.
È possibile che la causa sia più propriamente psichica, come nei casi in cui un uomo o un ragazzo soffrono di depressione. Un terzo fattore è dato dall’assunzione di specifici farmaci che determinano un calo del testosterone, come i farmaci usati per la chemioterapia, la morfina o, ancora, i farmaci utilizzati per contrastare il tumore alla prostata.
Anche alcune patologie croniche possono causare una diminuzione della libido. È il caso di patologie come il diabete o l’artrite. Inoltre possono intervenire problemi prettamente sessuali come l’eiaculazione precoce oppure ritardata o, ancora, una disfunzione erettile.
Per completare questa casistica, va ricordato che anche le difficoltà legate al sonno possono essere un fattore inibente, insieme ai problemi di coppia.
Cosa fare quando si perde il desiderio?
Prima di passare in rassegna alcuni consigli pratici con i quali mantenere vivo l’interesse sessuale verso il partner, vale la pena soffermarsi e indicare alcune scelte che possiamo compiere per aiutare la nostra libido in modo pressoché naturale:
- una prima scelta è quella di cercare di allontanare lo stress e l’ansia attraverso la pratica dello yoga, ad esempio, o con tecniche di rilassamento
- dormire un numero congruo di ore è una seconda scelta alla nostra portata
- possiamo agire positivamente sul desiderio sessuale decidendoci di praticare con regolarità attività fisica e seguire una dieta che tenga conto del giusto apporto di proteine
- cerchiamo di avere sempre delle aspettative reali rispetto agli incontri sessuali, dal momento che la perfezione che a volte ci ritroviamo a inseguire lascia lo spazio all’ansia da prestazione
- nei casi in cui il desiderio sembra essersi allontanato, ricordiamoci che possiamo sempre ricorrere alle nostre fantasie, di ciò che vorremmo esplorare. Spesso non serve nemmeno attuarle, perché il solo dialogo è in grado di agire come innesco per il desiderio. Possiamo esplorare i nostri desideri ricorrendo anche all’ausilio di sex toys, e cercare di pianificare i momenti di intimità, che spesso impegni, distrazioni e la stanchezza ci fanno procrastinare. La pianificazione può innescare l’attesa, e l’attesa il desiderio.
Come fare per far tornare il desiderio?
Non esiste una ricetta valida in ogni caso, ma ci sono almeno dieci punti fondamentali per la cura della sessualità, specie all’interno di una coppia stabile.
Coltivare la consapevolezza di sé
Diventare consapevoli di sé e del proprio corpo, domandandosi che cosa rappresenta la sessualità all’interno della propria vita, cercando di capire se ci sono delle difficoltà. È importante, poi, chiedersi come ci si veda in relazioni stabili: sono soffocanti? Si può farne a meno?
Chiedersi che ruolo ha il sesso nella propria coppia
Alcune coppie si scelgono per alchimia sessuale, mentre altre hanno i capisaldi della relazione nella dimensione affettiva o nella condivisione di interessi. Comprendere le proprie dinamiche di relazione aiuta a vedere sotto una nuova prospettiva eventuali difficoltà sessuali.
Valutare la presenza di disturbi sessuali
Accertarsi che non contribuiscano al calo del desiderio disturbi come dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), squilibri ormonali, secchezza vaginale, disfunzione erettile oppure problematiche legate all’orgasmo. È opportuno eventualmente rivolgersi al proprio medico curante o a uno specialista.
Ricordarsi che il desiderio sessuale non è stabile
Nella vita, e all’interno di in una coppia, la libido può subire delle oscillazioni, specialmente se si presentano situazioni difficili e transitorie come lo stress nel caso di figli piccoli, problemi nel lavoro oppure lutti e difficoltà economiche.
Tutelare lo spazio della coppia
Prendersi del tempo per stare insieme, curarsi del corpo e delle emozioni ed evitare il prolungarsi di stati d’animo come la rabbia o lo stress e di tutti fattori che allontanano dall’intimità sessuale e affettiva.
Mantenere la fiamma accesa, o risvegliare il desiderio
La routine non aiuta il desiderio. Coinvolgere il proprio partner esaudendo, nel rispetto vicendevole, le reciproche fantasie sessuali vuol dire fare del bene alla coppia, non darla per scontata.
Garantirsi spazi individuali e autonomi
Mantenere vivo l’interesse e lo scambio relazionale con il partner significa anche dedicarsi del tempo solo per sé e trovare un equilibrio tra l’identità individuale e di coppia.
Stare lontani dai luoghi comuni
Non c’è una frequenza fissa per gli incontri sessuali, non deve necessariamente accadere una penetrazione perché si parli di sesso. L’unico vero riferimento è la soddisfazione reciproca.
Ricordarsi che il sesso è per tutti
L’avanzare dell’età o l’insorgere di determinate condizioni di salute possono causare cambiamenti nel corpo, e bisogna allora pensare e attuare una rimodulazione della propria sessualità.
Parlare, sempre
Bisogna comunicare sempre, anche se è difficile o se si è arrabbiati. In una relazione il problema del singolo è un problema anche della coppia, specie nell’ambito sessuale. E quando si è in realtà difficoltà si può provare a chiedere aiuto a un professionista psicosessuologo o uno psicoterapeuta.
(10 Settembre 2024)