L’esaurimento nervoso (nevrastenia): cos’è, come si manifesta e come affrontarla

Questa condizione è legata al concetto di stress e può comportare la perdita di energie, sia fisiche sia mentali, da parte di chi ne soffre

L’esaurimento nervoso (nevrastenia): cos’è, come si manifesta e come affrontarla

L’esaurimento nervoso, noto anche come nevrastenia, è una condizione caratterizzata da un’estrema stanchezza mentale e fisica, spesso causata da stress cronico o sovraccarico emotivo.

I sintomi più comuni includono affaticamento, irritabilità, difficoltà di concentrazione e problemi di sonno.

Che cos’è l’esaurimento nervoso?

Il termine “esaurimento nervoso” non è un termine medico, ma una formula linguistica popolare. Spesso viene utilizzata per definire la condizione di una persona che dopo un po’ di tempo, o talvolta anche di colpo, perde ogni energia. Trattandosi di un termine popolare, tuttavia, è possibile trovarne accezioni differenti.

In questo articolo cercheremo di capire:

  • quali sono le manifestazioni principali di questa condizione
  • le possibili cause
  • le strategie per affrontarla
  • le differenze con i disturbi depressivi.

L’esaurimento nervoso e la sua classificazione

Nessun testo medico ufficiale, che tratti delle malattie mentali e dei criteri diagnostici, come il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), menziona o definisce l’esaurimento nervoso.

Questo termine è un’espressione colloquiale che non corrisponde a una diagnosi specifica nella psichiatria moderna. Condizioni come il disturbo d’ansia generalizzato, la depressione o il burnout presentano sintomi simili, ma hanno criteri diagnostici ben definiti.

Quali sono i sintomi dell’esaurimento nervoso? Come fare per riconoscerlo?

I sintomi dell’esaurimento nervoso (o nevrastenia) possono variare, ma in genere includono:

  • Affaticamento mentale e fisico persistente
  • Irritabilità e tensione emotiva
  • Difficoltà di concentrazione
  • Problemi di sonno (insonnia o sonno non ristoratore)
  • Mal di testa e tensione muscolare
  • Sintomi somatici come palpitazioni o vertigini

Per riconoscerlo, è utile osservare un cambiamento significativo nella capacità di gestire lo stress quotidiano, associato a una sensazione di stanchezza mentale costante. È consigliato cercare supporto medico o psicologico per una diagnosi accurata.

Esaurimento nervoso: i sintomi fisici

Una seconda condizione medica a cui infatti è associabile il termine “esaurimento nervoso” è un disturbo somatoforme indifferenziato. Si tratta di un’etichetta diagnostica che inquadra un disturbo mentale con associata una condizione di sofferenza corporea.

La nevrastenia e le tre fasi di risposta allo stress

Una condizione medica vicina a quella dell’esaurimento nervoso è quella legata al concetto di stress. Nello specifico, la trattazione di Selye (1976) in merito alle tre fasi della risposta allo stress:

  • allarme
  • resistenza
  • esaurimento.

La fase di allarme

Con questo termine si fa riferimento al processo psicofisiologico che si attiva nel momento in cui riteniamo necessario gestire uno stressor. Lo stressor è un elemento stressante esterno o interno all’organismo. La prima reazione è quella di attivare uno stato di allarme in grado di produrre modifiche sia mentali, come orientare l’attenzione verso lo stressor; sia corporee, come eventualmente allontanarsi fisicamente dallo stimolo nocivo.

La fase di resistenza

Una volta che l’allarme cessa, ma lo stressor è ancora presente (eventualmente anche con una intensità minore), entriamo nella fase di resistenza in cui possiamo definire le strategie di risposta. Ad esempio, il pensiero può essere ancora presente quotidianamente, ma meno intrusivo.

La fase di esaurimento

La terza fase è, appunto, quella di esaurimento, che si verifica quando la situazione stressante si protrae nel tempo e i costi del mantenimento di una risposta corporea e mentale diventano insostenibili, producendo quello che può essere definito come “un esaurimento”. Si tratta di un processo non solo mentale, ma anche corporeo. La risposta corporea di allarme, infatti, attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene che, se stimolato a lungo, inizia a produrre ed accumulare cortisolo con conseguenze possibilmente critiche.

Le cause della nevrastenia

Le cause della nevrastenia (o esaurimento nervoso) sono spesso legate a una combinazione di fattori fisici, emotivi e ambientali. Alcuni dei principali includono:

  • Stress cronico e sovraccarico lavorativo: La continua esposizione a situazioni di stress emotivo o fisico, come carichi eccessivi sul lavoro o difficoltà relazionali, può esaurire le risorse energetiche e mentali.
  • Traumi emotivi non elaborati: Eventi difficili, come lutti o perdite affettive, possono contribuire all’insorgere della nevrastenia, specialmente se non affrontati correttamente.
  • Privazione o disturbi del sonno: Il mancato riposo adeguato influisce gravemente sulla capacità del cervello di rigenerarsi, causando un accumulo di fatica.
  • Malattie fisiche: Condizioni di salute croniche o debilitanti, come infezioni o malattie autoimmuni, possono aumentare la vulnerabilità della persona.
  • Sovraccarico cognitivo e tecnologico: L’eccessivo utilizzo di dispositivi tecnologici e l’iperstimolazione costante possono aggravare lo stato di affaticamento mentale.
  • Carenza di supporto sociale: L’isolamento o la mancanza di una rete di sostegno emotivo e relazionale possono contribuire a peggiorare i sintomi, rendendo difficile la gestione dello stress.

Come diagnosticare l’esaurimento nervoso?

Diagnosticare l’esaurimento nervoso richiede una valutazione clinica accurata da parte di uno specialista della salute mentale. Sebbene non sia riconosciuto ufficialmente nel DSM-5, la diagnosi si basa sui sintomi riferiti dal paziente, come affaticamento, ansia e difficoltà di concentrazione.

In questo contesto, viene eseguita una diagnosi differenziale per escludere altre condizioni simili, come depressione, disturbi d’ansia o burnout. Attraverso esami clinici e anamnesi dettagliata, lo specialista può individuare il trattamento più adeguato, basato sulla natura e sull’intensità dei sintomi.

Come superare l’esaurimento nervoso?

Quando ci si sente “esauriti”, o si viene definiti tali, la prima indicazione è di ottenere una valutazione clinica da un medico competente. In questo modo sarà possibile avere, eventualmente, anche una indicazione iniziale sul periodo di riposo che può essere utile prendersi. Soprattutto qualora tra le cause del disagio ci sia un ambiente lavorativo particolarmente stressante.

Per la gestione di condizioni di esaurimento nervoso da stress o di disturbo somatoforme esistono specifici percorsi di supporto psicologico. Questi possono consistere o in un semplice accompagnamento per un periodo stabilito di tempo oppure in percorsi più strutturati di psicoterapia qualora siano ipotizzabili schemi relazionali disfunzionali o strategie di gestione emotiva poco efficaci alla base della condizione di esaurimento.

In ognuna di queste ipotesi, è preferibile affiancare anche un intervento che permetta di alleviare il sovraccarico fisico presente. In questi casi, si può andare dalla promozione di attività motoria all’aumento di attenzione al bilancio nutrizionale, fino ad interventi con tecniche più strutturate. Tra queste possiamo citare il biofeedback, ossia una tecnica che consente di riconoscere e comprendere i propri parametri fisiologici per poi imparare a tenerli sotto controllo e la mindfulness, una pratica che ai principi della terapia cognitiva affianca le tecniche di meditazione allo scopo di incrementare il proprio benessere psico-fisico.

Come aiutare una persona con esaurimento nervoso

Quando qualcuno sta vivendo un esaurimento nervoso è essenziale rendersi disponibili e presenti. Il sintomo principale di un esaurimento nervoso è l’incapacità di funzionare normalmente e può includere l’impossibilità di chiedere aiuto. Chi attraversa un esaurimento nervoso può avere pensieri di autolesionismo o suicidio. In casi estremi è bene cercare un supporto professionale, accompagnare la persona in pronto soccorso o chiamare un’ambulanza.

Ecco alcuni modi in cui puoi aiutare qualcuno a cui tieni che sta avendo un esaurimento nervoso:

  • Crea un ambiente sicuro e tranquillo.
  • Ascolta senza giudizio. Una persona che soffre di un esaurimento nervoso sarà molto più propensa ad ascoltarti se ti avvicini con un atteggiamento calmo e non giudicante.
  • Consiglia il trattamento. Poiché la causa e la gravità di un esaurimento nervoso sono diverse per ogni persona, ricevere una diagnosi da un professionista della salute mentale è fondamentale per il trattamento. Questa crisi di salute mentale non migliorerà da sola, è già abbastanza impegnativa, quindi assicurati che parli con un professionista.
  • Aiuta la persona a cambiare lo stile di vita. A volte alcuni piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza per far fronte allo stress e all’ansia in modo più sano. Assicurati che la persona che ti proponi di aiutare si stia prendendo cura di sé.

Come evitare un esaurimento nervoso? L’importanza della prevenzione

Molti dei migliori consigli di auto-aiuto per l’esaurimento nervoso riguardano cambiamenti nello stile di vita. Sebbene questi suggerimenti possano non prevenire del tutto episodi di stress, ansia o depressione incontrollabili, possono comunque ridurre l’intensità e la frequenza di questi episodi.

  • Impara le strategie per rilassarti. Prova esercizi di respirazione, meditazione, yoga, rilassamento muscolare progressivo (tendendo e rilassando i gruppi muscolari). Esistono davvero molti modi diversi per imparare a gestire lo stress. Trova quello che fa per te e che ti aiuta a calmarti.
  • Prenditi cura di te. Segui una dieta equilibrata, instaura buone abitudini del sonno e cerca di esercitarti quanto più possibile (puoi cominciare anche camminando di più).
  • Evita il consumo di droghe, alcol e una quantità eccessiva di caffeina (caffè, tè, cola e cioccolatini). Questi prodotti possono logorare il tuo corpo.
  • Organizzati e fai delle pause. Riprendi un po’ di controllo sulla tua vita. Puoi anche provare a stilare una lista di cose da fare. Stabilisci le priorità e rivedi i risultati alla fine della tua giornata
  • Cerca consulenza. Fissa un appuntamento con un professionista della salute mentale per imparare nuove strategie per gestire stress, ansia e depressione. Chiedi al tuo consulente informazioni sui gruppi di supporto.

Che differenza c’è tra esaurimento nervoso e depressione?

La depressione è una condizione clinica di disturbo mentale codificabile ed identificabile in episodi depressivi di durata variabile e di ricorrenza differente. Per certificare questi episodi è necessaria una valutazione che includa diversi indicatori di criticità, tra cui possiamo identificare come principali:

  • una ipersonnia (o in alcuni casi anche insonnia)
  • rallentamento psicomotorio
  • perdita di interesse verso attività solitamente considerate piacevoli
  • mancanza di energia o fatica cronica.

Spesso si usa il termine esaurimento nervoso anche per riferirsi “solamente” a quest’ultima condizione, in cui una persona “non ce la fa più” ed appare svuotata di ogni energia.

Dal punto di vista psicopatologico, in estrema sintesi, una depressione si associa ad esempio anche ad una “triade” di pensieri autosvalutanti verso di sé, gli altri e il futuro (Beck, 1979), oltre che ad emozioni non solo di tristezza, ma spesso anche di colpa.

BIBLIOGRAFIA

Beck, A. T. (Ed.). (1979). Cognitive therapy of depression. Guilford press.

Selye, H. (1976). Stress without distress. In Psychopathology of human adaptation (pp. 137-146). Springer, Boston, MA.

Tutto quello che c'è da sapere sull'esaurimento nervoso e i temi correlati

Come gestire lo stress?

Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica del corpo a situazioni percepite come minacciose, difficili o impegnative. Può essere acuto, derivante da eventi specifici e temporanei, o cronico, quando persiste nel tempo.

Lo stress attiva il sistema nervoso, rilasciando ormoni come il cortisolo e l’adrenalina, preparandoci ad affrontare la situazione (risposta “lotta o fuga“). Tuttavia, quando lo stress diventa eccessivo o prolungato, può avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale.

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Che cos'è il collasso psicofisico?

Il collasso psicofisico, o esaurimento psicofisico, è una condizione in cui il corpo e la mente raggiungono un punto di estrema stanchezza e sovraccarico, spesso causato da stress prolungato, pressione emotiva, o sforzi fisici eccessivi.

I sintomi possono includere affaticamento intenso, difficoltà di concentrazione, irritabilità, disturbi del sonno, ansia e sintomi fisici come dolori, vertigini o palpitazioni.

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Il crollo emotivo

Il crollo emotivo è una condizione in cui una persona, sotto forte stress o pressione emotiva prolungata, sperimenta un’esplosione o un esaurimento improvviso delle proprie capacità di gestione emotiva.

Può manifestarsi con crisi di pianto, ansia intensa, irritabilità, senso di disperazione o incapacità di affrontare anche le attività quotidiane. Questo stato è spesso il risultato di un accumulo di emozioni negative, stress o traumi non elaborati.

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Le crisi di pianto: cosa sono e come affrontarle

Le crisi di pianto sono episodi intensi e improvvisi in cui si sperimentano emozioni travolgenti che portano al pianto. Possono essere scatenate da stress, ansia, frustrazione, tristezza o un sovraccarico emotivo. Affrontarle in modo sano è importante per evitare che diventino debilitanti.

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