Coppia

Cos’è la gelosia

Gelosia, un’emozione che spesso diventa “patologica”. I segnali per riconoscere quando è eccessiva e quando è il sintomo di una malattia più grave.

Cos’è la gelosia

La gelosia  è un sentimento che acquista spesso una sfumatura patologica. Nessuna coppia ne è immune. Quali sono i segnali per riconoscerla? E quando la gelosia supera il limite e sfocia nella malattia?

“La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre” scriveva William Shakespeare. Otello, uno dei suoi personaggi più celebri, deve la sua notorietà proprio perché il sentimento di gelosia che si agita in lui è ben conosciuto dalla maggior parte di noi. Capita a tutti prima o poi nella vita di essere gelosi oppure di essere oggetto della gelosia di altri.

Gelosia, cos’è esattamente?

La gelosia è un’emozione innata che ha il compito di tenere unita la coppia per il bene della prole. Questa è la sua funzione evolutiva. La gelosia serve al maschio, non solo umano, per rassicurarsi sulla fedeltà sessuale della partner. E serve alla femmina per garantire la stabilità del rapporto.

Questo sentimento, che interessa sia gli uomini che le donne di qualsiasi età, può comunque manifestarsi in modi diversi. Può essere una gelosia retroattiva, che si focalizza quindi su di un amore del passato, o può essere una gelosia che nasce e si sviluppa tra fratelli.

Cosa si nasconde dietro la gelosia?

La gelosia scatta per il timore di essere traditi e la possibilità di perdere la persona amata. È un attacco al proprio orgoglio, una ferita inferta ai sentimenti, alla parte più fragile e indifesa. Il timore per un tradimento può essere passeggero, oppure può trasformarsi nella convinzione che il partner abbia già tradito (anche in assenza di prove) e possa tradire ancora.

La gelosia nella coppia, riguarda la fedeltà sessuale della compagna per gli uomini, mentre le donne temono più una infedeltà di ordine affettivo. La spiegazione scientifica è che in un tradimento sessuale l’uomo si ritrova nell’ incertezza sulla paternità biologica della prole. Se invece il tradimento è emotivo, le donne corrono il rischio di una rottura della relazione, con la conseguenza di ritrovarsi sole.

Paura di perdere la persona amata

La gelosia come timore di perdere il proprio partner accomuna l’uomo e la donna. Ma è possibile indicare un’altra differenza: le donne tendono a giudicare le rivali in base all’apparenza, mentre gli uomini usano come metro la posizione (stipendio, lavoro, posizione). La gelosia non sembra influenzata dall’età: può interessare le relazioni appena sbocciate e può manifestarsi anche nei bambini.

La gelosia dunque porta con sé una vasta gamma di diverse emozioni: amore, odio, dolore, tristezza, rabbia, vergogna, paura. Allora come si fa a capire se una persona è gelosa in modo ossessivo, e forse patologico?

Il confine tra gelosia “sana” e gelosia “patologica” cambia in base al contesto storico e culturale. A inizio ‘900 la gelosia era socialmente accettabile. Ai giorni nostri, chi risente di questo stato d’animo è considerato possessivo, con scarsa autostima e immaturo. In poche parole, un debole.

Come riconoscere la gelosia patologica?

La gelosia è patologica quando modifica sentimenti, pensieri e comportamenti anche in assenza di prove oggettive dell’infedeltà del partner. Oppure quando si fonda su presupposti come: “Nessuno deve toccare mia moglie! Nemmeno con un dito!”

Il geloso patologico, pur di trovare le prove inesistenti dell’infedeltà, controlla gli spostamenti del partner, il cellulare, il profilo Facebook, gli effetti personali. La preoccupazione per un possibile tradimento diventa un pensiero fisso che tiene in pugno la giornata, e chi patisce questa ossessione si ritrova con una ridotta libertà di azione.

Una profezia che si autoavvera

Il geloso patologico mette in atto comportamenti che servirebbero ad avvicinare a sé il partner: denigrare l’ipotetico rivale, o cercare di far ingelosire il proprio partner. A causa della gelosia ottiene la conseguenza opposta: la stabilità della relazione viene minata, viene perso valore agli occhi del partner, e spesso si riceve un netto rifiuto. La peggiore profezia, l’essere allontanato, rischia di avverarsi.

Quando la gelosia inquina una relazione, ne risente anche l’affetto tra i due individui: il geloso non si comporta più amorevolmente verso l’altra persona, bensì esprime il proprio malessere attraverso ira, minacce e anche violenze, che caratterizzano le relazioni tossiche.

Gelosia: sintomo di un disturbo più grave

La gelosia patologica può anche essere sintomo di un disturbo psichiatrico: a volte si associa a comportamenti violenti verso di sé o altri (fino al suicidio e all’omicidio), all’abuso di sostanze (specie l’alcol), alle psicosi, a patologie neurologiche quali la demenza o il Parkinson. È frequente anche in chi soffre di disturbo di personalità borderline, caratterizzato da problemi interpersonali, impulsività e mancanza di autocontrollo.

La gelosia potrebbe costituire l’ossessione principale di un disturbo ossessivo-compulsivo. I pensieri relativi al tradimento del partner diventano ossessioni incontrollabili, nonostante la loro infondatezza suscitano indebite forme di controllo. La gelosia è legata alla sindrome dell’abbandono e si ritrova nei disturbi d’ansia, nei casi di bassa autostima, nel disturbo di panico, e nei disturbi depressivi.

La sindrome di Otello: cos’è il delirio di gelosia?

La forma estrema di gelosia è quella delirante, osservata spesso nella sindrome di Otello. L’individuo è indubitabilmente convinto di un inesistente tradimento del partner, tanto da rifiutare ogni confronto con la realtà che smentisca questa convinzione.

Nell’insorgenza della gelosia in età adulta, esiste comunque un rapporto tra il tipo di attaccamento sviluppato con i genitori durante l’infanzia. Chi ha avuto genitori poco accudenti e poco presenti, inaffidabili nel soddisfare i bisogni o imprevedibili, da adulto è più predisposto alla gelosia e trova difficile vivere relazioni stabili e basate sulla fiducia. E tutto questo a causa della propria insicurezza e della paura dell’abbandono, che portano alla gelosia e al senso di colpa.

Come gestire la gelosia?

Che cosa può fare chi vive una forte gelosia? Innanzitutto è importante cercare di capire, anche attraverso il dialogo con il partner, se questa sua gelosia rimane entro i livelli “normali”. Le domande cui rispondere sono: “Che effetti ha su di me questo sentimento? Che conseguenze produce sulla mia vita di coppia?”

Gestire la gelosia verso qualcun altro, che sia il proprio partner o un fratello, di solito non comporta delle difficoltà. Ma quando la persona gelosa acquisisce dei tratti ossessivi, allora è il caso di chiedere aiuto a un professionista.

Prima che lo stato emotivo di gelosia diventi ingestibile e rovini delle relazioni sentimentali, è opportuno quindi rivolgersi ad uno psichiatra o uno psicoterapeuta.