L’anorgasmia è una disturbo della sfera sessuale che consiste nell’incapacità di raggiungere l’orgasmo.
Sebbene possa riguardare entrambi i sessi, interessa soprattutto le donne. Questa disfunzione sessuale può essere particolarmente frustrante e spesso porta a sentimenti di inadeguatezza o ansia, che a loro volta possono aggravare il problema.
Molte persone non cercano aiuto a causa dell’imbarazzo o del tabù che riguarda i problemi legati al sesso. Tuttavia, è importante riconoscere che l’anorgasmia è una condizione comune e che esistono molte terapie disponibili per gestirla efficacemente. Vediamo quali sono le più efficaci.
Che cos’è l’anorgasmia e quali sono i sintomi?
L’anorgasmia è l’incapacità di raggiungere l’orgasmo durante un rapporto sessuale, nonostante una stimolazione sessuale adeguata. A differenza di altri disturbi legati alla sfera sessuale, questa condizione non è sinonimo di mancanza di piacere né di impotenza. È caratterizzata, come detto, dalla difficoltà specifica di raggiungere il culmine dell’appagamento sessuale.
La declinazione femminile di questa disfunzione veniva spesso indicata in passato con il termine popolare di frigidità. Questa definizione è stata tuttavia gradualmente abbandonata. È, infatti, connotata da un’accezione dispregiativa e da un’imprecisione semantica, che implica una difficoltà indifferenziata nel lasciarsi andare al piacere sessuale.
L’anorgasmia di per sé non è caratterizzata da sintomi nel senso tradizionale. Tuttavia, può dare luogo, con il passare del tempo, a:
- frustrazione o angoscia
- calo del desiderio
- tensione nella relazione col partner
- ansia da prestazione.
Quali sono i tipi di anorgasmia?
A seconda della modalità con cui si presenta, l’anorgasmia può essere classificata in:
- primaria: si verifica quando la persona non ha mai sperimentato un orgasmo fin dall’inizio della sua vita sessuale. Spesso è associata a inibizioni sessuali e paure profonde. L’anorgasmia primaria può richiedere approcci terapeutici specifici per superare le barriere emotive
- secondaria: riguarda soggetti che hanno in passato sperimentato orgasmi regolari, ma successivamente hanno iniziato a incontrare difficoltà nel raggiungerli. Questo ostacolo può essere legato a cambiamenti nella sfera sessuale o a problematiche di natura sessuale già esistenti
- situazionale: si manifesta quando il soggetto ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo solo in specifiche situazioni o con determinati tipi di stimolazione. In questo caso, la condizione può essere reversibile. In una donna, per esempio, spesso una combinazione di stimolazione clitoridea e vaginale può facilitare il raggiungimento dell’orgasmo
- generalizzata, quando è sempre presente, indipendentemente dalle modalità del rapporto sessuale
- coitale, in cui l’ostacolo al raggiungimento del piacere si verifica tramite il coito, mentre viene meno con stimolazioni manuali o orali.
Perché non si riesce a provare piacere durante un rapporto?
Le cause dell’anorgasmia sono complesse e tuttora oggetto di studio. È stata individuata, tuttavia, in particolare per quanto riguarda le donne, una combinazione di fattori fisici e psicologici che possono predisporre a questa disfunzione.
Le cause fisiche dell’anorgasmia possono includere:
- patologie come la sclerosi multipla e il morbo di Parkinson
- assunzione di farmaci che compromettono il raggiungimento dell’orgasmo (antistaminici, antidepressivi, antipsicotici, farmaci per l’ipertensione)
- disturbi ginecologici, come dispareunia, vaginismo e interventi chirurgici
- cambiamenti ormonali e fisici legati all’invecchiamento o alla menopausa, che incidono sulla sfera sessuale
- impatto di sostanze come alcol e tabacco, che possono limitare l’afflusso di sangue agli organi sessuali.
Rientrano invece tra le cause psicologiche:
- ansia da prestazione, che induce a rimuginare oltremodo sulle proprie prestazioni sessuali e sul soddisfacimento del partner
- depressione, associata a un abbassamento della libido
- difficoltà ad accettare il proprio corpo
- stress
- esperienze traumatiche come abusi sessuali
- mancanza di comunicazione e intesa con il partner
- condizionamento da parte di credenze religiose e culturali.
Aspetti sociali e culturali
Le questioni psicosociali giocano un ruolo significativo nello sviluppo dell’anorgasmia. La comprensione e l’accettazione della propria sessualità, insieme all’educazione sessuale ricevuta, possono influenzare profondamente l’esperienza sessuale femminile.
Le donne, per vari motivi culturali e sociali, possono trovarsi meno a proprio agio nell’esplorare e nell’esprimere i loro desideri sessuali, rispetto agli uomini. Sono, quindi, generalmente meno consapevoli di ciò che effettivamente le stimola verso l’orgasmo.
Un’educazione sessuale completa, che va oltre gli aspetti puramente riproduttivi e si estende a temi come il piacere sessuale, l’esplorazione del corpo e la comprensione del consenso, può favorire una maggiore autoconsapevolezza e autostima. Tuttavia, in molte culture, l’educazione sessuale è carente o tabù, specialmente per le ragazze, limitando la loro conoscenza e comprensione della propria sessualità.
Le norme culturali e sociali giocano un ruolo significativo nel modellare l’approccio delle donne alla sessualità. In molte società, esiste ancora un forte stigma sull’espressione del desiderio femminile, che può avere origine da convinzioni culturali che vedono la sessualità femminile come qualcosa da controllare o reprimere. Questo può influenzare in modo significativo la capacità delle donne di provare piacere sessuale e di raggiungere l’orgasmo.
Come trattare l’anorgasmia?
L’anorgasmia, pur essendo una sfida non indifferente per la persona che la sperimenta, non dovrebbe mai essere intesa come impossibilità di provare piacere o soddisfazione sessuale. È fondamentale comprendere che ogni individuo reagisce in modo unico agli stimoli sessuali, e l’anorgasmia può essere affrontata con successo attraverso l’esplorazione, la comprensione delle dinamiche in gioco e un supporto adeguato.
Nelle relazioni di coppia, è cruciale riconoscere l’importanza di soddisfare entrambi i partner, senza trascurare il benessere individuale. La comunicazione aperta e la consapevolezza reciproca possono contribuire in modo determinante a risolvere le difficoltà legate alla sessualità.
L’anorgasmia non è una condanna, ma una condizione che può essere compresa e superata con approcci appropriati.
Terapie e rimedi
Affrontare l’anorgasmia richiede un approccio olistico che tenga conto delle sue molteplici sfaccettature, sia fisiche che psicologiche. Ecco alcune strategie e opzioni di trattamento che possono aiutare a gestire questo fenomeno:
- percorso psicoterapico. Si tratta dell’approccio di elezione per risolvere l’anorgasmia. È mirata a lavorare in profondità sulla persona direttamente interessata dal problema, coinvolgendo, quando necessario, anche il partner. Attraverso la psicoterapia, è possibile esplorare le dinamiche relazionali e affrontare inibizioni, traumi e paure legati all’orgasmo
- terapia di coppia: coinvolgere il partner in un percorso terapeutico può migliorare la comunicazione e risolvere conflitti di lungo corso. La comprensione reciproca delle esigenze e dei desideri sessuali può contribuire a creare un ambiente più favorevole al raggiungimento dell’orgasmo
- supporto medico e terapia farmacologica. In alcuni casi, è consigliabile coinvolgere professionisti medici nella risoluzione dell’anorgasmia. Specialmente quando la condizione è correlata a cause fisiche o a una componente depressiva
- integrazione di approcci complementari. Il ricorso a pratiche come terapia sessuale, mindfulness o esercizio fisico può contribuire a ridurre l’ansia, migliorare la connessione con il proprio corpo e favorire una maggiore consapevolezza sessuale.