Le funzioni cicliche che regolano il nostro organismo stanno riscuotendo sempre maggior interesse nella comunità scientifica e poche settimane fa le recenti scoperte sui ritmi circadiani hanno vinto il Nobel per la medicina. Quali sono allora i rischi per la nostra salute psicologica, ora che torniamo all’ora solare e che inizia della stagione fredda?
L’inverno sta arrivando. Una frase che i fan di Game of Thrones hanno imparato a temere e che nasconde in effetti una grande verità. Il campanello d’allarme suona l’ultima settimana di ottobre col ritorno all’ora solare: sessanta minuti di sonno in più, in cambio di sempre meno ore di luce. Per alcune persone, questo momento dell’anno può essere traumatico e a risentire maggiormente del cambiamento sono i mattinieri (le cosiddette allodole), con effetti sull’umore e sulla produttività. Ma non solo: l’arrivo della stagione fredda può scatenare un peggioramento dei sintomi in chi soffre di ansia e depressione.
I ritmi circadiani
Gli esseri viventi sono essenzialmente “ritmici” e l’Homo Sapiens non fa eccezione. Si chiama cronobiologia la branca scientifica che si occupa dei fenomeni ciclici negli organismi viventi e che negli ultimi 40 anni ha studiato le leggi che governano il comportamento del sistema circadiano, il grande orologio biologico di 24 ore che regola il nostro ritmo sonno-veglia, la nostra temperatura corporea e altre funzioni fisiologiche.
La scoperta più interessante derivata da queste indagini fu che, sebbene calibrato sull’alternanza giorno-notte, il sistema circadiano umano è endogeno e cioè in grado di produrre il proprio ritmo “internamente” anche in assenza di stimoli esterni. Come questo accada a livello biologico è stato recentemente spiegato da Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young, che per i loro studi sui meccanismi biologici alla base dei ritmi circadiani hanno vinto il Nobel per la medicina 2017. Il fatto che il nostro corpo sia un orologio perfetto e autonomo non significa però che non possa essere turbato da elementi esterni: quando l’ambiente è disallineato con il nostro ritmo interno, la nostra salute fisica e mentale ne risente. Basti pensare al jet lag: quando viaggiamo in un paese con un fuso orario diverso, il nostro corpo continua per giorni a seguire il proprio orologio interno prima di adattarsi.
Le malattie dell’umore
Come molte delle nostre funzioni biologiche, anche le attività ormonali e cerebrali che regolano il sonno e l’umore hanno una ritmicità non solo giornaliera ma anche mensile e annuale, che se alterata può danneggiare in alcuni casi la salute psicologica. È stata dimostrata per esempio una stretta correlazione tra la depressione e i ritmi biologici: si chiama Sad (Sindrome affettiva stagionale) la forma di depressione che si manifesta periodicamente con i cambi di stagione, soprattutto con l’arrivo dell’inverno (ma per alcune persone anche d’estate). La depressione, in generale, è caratterizzata infatti non solo da malessere, pessimismo, sensi di colpa e apatia, ma anche da diversi sintomi riconducibili ai ritmi circadiani: insonnia, mancanza di appetito e oscillazione della gravità dei sintomi nel corso della giornata. Numerosi studi hanno individuato nell’esposizione alla luce un fattore determinante per la manifestazione dei sintomi depressivi, al punto da indicare la terapia della luce come la più efficace per questa patologia.
Il cambio di stagione
Alcuni consigli per ridurre gli effetti negativi del cambio di stagione:
- Chiediti se hai un profilo da gufo o da allodola: se non sei mattutino, non dovresti risentire del ritorno all’ora solare.
- Se sei un’allodola, può essere utile andare a letto un po’ più tardi nei giorni precedenti al cambio dell’ora e alzarti un po’ dopo la domenica, sfruttando l’ora in più e allenandoti gradualmente al cambiamento.
- Le alterazioni ormonali di questi cambiamenti vengono attenuati dall’attività fisica aerobica, particolarmente consigliabile in questo periodo.
- Importante curare l’alimentazione: mantenere uno stile alimentare fatto di pasti leggeri e non cedere alla fame improvvisa che in questo periodo è frequente perché indotta da un meccanismo neurobiolgico.
- Se sei particolarmente sensibile a questo cambiamento puoi provare a sincronizzare i ritmi circadiani con esposizione, in determinate fasce orarie al mattino presto, a luce brillante indotta da specifiche lampade, con l’effetto di creare un’alba artificiale.