Sono tanti coloro i quali, a seguito di un disagio psichico, decidono di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Fare il primo passo può tuttavia risultare molto difficile. Psicologo, psichiatra o psicoterapeuta? A chi rivolgersi? E verso quale percorso indirizzarsi? Insomma, scegliere un professionista della salute mentale non è affatto semplice.
Nello stesso ambito, infatti, operano due professionisti molto diversi che spesso vengono confusi tra loro: lo psichiatra e lo psicologo-psicoterapeuta. E, tra gli psicoterapeuti stessi, le differenze sono tantissime. Basti pensare che alla fine degli anni ’80 si contavano già più di 460 modelli psicoterapeutici differenti. Come fare, dunque, a orientarsi di fronte a un’offerta così ricca e articolata?
Scopriamolo insieme in questo articolo.
Psicoterapeuta e psichiatra: le differenze
Iniziamo dal principio, e quindi dalla sostanziale differenza tra psichiatra e psicoterapeuta. Queste due figure mediche, infatti, si distinguono per loro preparazione. Lo psicoterapeuta ha una formazione prevalentemente psicologica e si concentra sulla comprensione del problema nella contesto di vita della persona, cerca il significato del disagio e i motivi per cui l’individuo soffre proprio in quella situazione, in quel modo e in quel momento specifico. Lo psichiatra invece ha una formazione medica, e si concentra su eventuali disfunzioni organiche che potrebbero essere all’origine del disagio lamentato.
Già la diversità di questi approcci può orientare una persona a preferire un’ottica “biologista”, che apre a un’eventuale cura farmacologica, oppure un’ottica “esistenziale”, che apre a una cura psicoterapica. Le due strade comunque non si escludono affatto e anzi permettono di ottenere i migliori risultati se integrate. Psicoterapeuta e psichiatra, proprio grazie alla loro diversa formazione, possono collaborare per avere una visione più completa del malessere della persona e decidere insieme le strategie migliori di intervento.
Scegliere tra psichiatra e psicoterapeuta, però, non è sufficiente. Ogni psichiatra, infatti, nonostante il percorso formativo sia univoco (6 anni di medicina e 4 anni di specializzazione in psichiatria), si differenzia da un altro per i propri ambiti di interesse, per aver approfondito argomenti specifici o per la sua predilezione, per esempio, per la monoterapia o l’associazione di più farmaci.
Le differenze tra uno psicoterapeuta e l’altro, poi, sono ancora maggiori, poiché la loro formazione è molto variegata e le tipologie di psicoterapia innumerevoli.
Diverse tipologie di psicoterapia
Le scuole di psicoterapia hanno diversi orientamenti teorici, ciascuno con approcci e metodologie specifiche. Eccone elencate alcune tra le più utilizzate:
- La psicoterapia psicodinamica e/o psicoanalitica si basa sul lavoro dell’inconscio e cerca di esplorare i processi mentali profondi e le dinamiche inconsce che influenzano il comportamento al fine di comprendere e risolvere conflitti interiori e migliorare la consapevolezza di sé.
- La psicoterapia cognitivo-comportamentale si concentra sui modelli di pensiero distorti e sui comportamenti dannosi, cercando di cambiarli attraverso strategie pratiche con l’obiettivo di modificare schemi di pensiero negativi e promuovere comportamenti positivi.
- La psicoterapia interpersonale è una terapia relativamente breve che si concentra sul miglioramento delle relazioni interpersonali e sulla risoluzione di problemi di comunicazione o ansia sociale.
- La terapia familiare o sistemica coinvolge i membri della famiglia in sessioni terapeutiche per affrontare dinamiche e problemi familiari al fine di migliorare la comunicazione e risolvere i conflitti familiari.
- La terapia breve centrata sulla soluzione è un approccio che pone al centro la persona, cercando di identificare le sue risorse e i suoi punti di forza al fine di servirsene per identificare soluzioni pratiche rapidamente. Ottima per promuovere un cambiamento positivo nel minor tempo possibile.
- La psicoterapia esistenziale-umanistica si concentra sulla ricerca di significato e scopo nella vita, esplorando la libertà e la responsabilità individuale con l’obiettivo di aiutare l’individuo a sviluppare una prospettiva più significativa sulla vita.
- La terapia dialettico-comportamentale consiste in un’integrazione di psicoterapia individuale, terapia di gruppo, supporto familiare, coaching e mindfulness, spesso utilizzata per trattare il disturbo borderline di personalità e i pazienti con condotte suicidarie. Utile per migliorare la regolazione emotiva e le abilità interpersonali.
- La terapia Gestalt pone un’enfasi particolare sulla consapevolezza del momento presente, sottolineando l’importanza di esperire e comprendere ciò che accade nel qui ed ora. Si concentra sulle esperienze dirette piuttosto che sull’analisi del passato e promuove l’integrazione di pensieri, sentimenti e comportamenti.
- L’ipnoterapia è un approccio terapeutico che combina i principi della psicoterapia cognitiva con le tecniche dell‘ipnosi. Sfruttando lo stato ipnotico, in cui la persona diviene più suscettibile all’accoglienza di istruzioni terapeutiche, facilitando l’esplorazione di pensieri, emozioni e comportamenti in modi nuovi e più profondi, il terapeuta può lavorare in modo più approfondito sulle dinamiche interne del paziente.
È importante notare che queste sono solo alcune delle molte approcci psicoterapeutici disponibili, e spesso i terapeuti integrano diverse tecniche in base alle esigenze specifiche ci ciascun individuo. La scelta dell’approccio dipende dalla natura del problema e dalle preferenze del paziente.
Perché iniziare un percorso di psicoterapia?
Iniziare un percorso di psicoterapia è una scelta che può essere motivata da diverse ragioni.
La terapia psicologica di certo offre un supporto prezioso per affrontare problemi psicologici come ansia, depressione e stress e relative ricadute. Ma non solo. Aiuta anche a migliorare le relazioni interpersonali, fornendo strumenti per comprendere e affrontare le dinamiche relazionali, a sormontare periodi stressanti e importanti sfide di vita, contribuendo a sviluppare abilità di coping efficaci, o ad affrontare traumi passati e migliorare eventuali disturbi del sonno.
La psicoterapia offre inoltre uno spazio sicuro per riflettere sui pensieri, sentimenti e comportamenti personali, aiutando a comprendersi, migliorando la propria autostima, promuovendo la crescita personale e migliorando le abilità di comunicazione. In poche parole, è un’alleata per il miglioramento generale del benessere psicologico ed emotivo, una risorsa preziosa per chiunque desideri affrontare sfide personali o semplicemente investire nella propria crescita e salute mentale.
Come iniziare un percorso di psicoterapia
Per iniziare un percorso di psicoterapia la prima e più importante cosa da fare è riflettere sui propri obiettivi, sulle proprie preoccupazioni e sui risultati che si desidera ottenere. Una volta deciso di intraprendere questa strada, poi, si può passare alla ricerca dei professionisti che possono essere trovati nella propria zona (tramite raccomandazioni dei medici di fiducia e familiari) o online.
Scelto lo specialista, non resta che chiamarlo o inviargli un’email per verificare se può aiutarci, se ha disponibilità, chiedere informazioni sui costi e fissare un appuntamento iniziale.
Percorso psicoterapeutico: le fasi
Il percorso di psicoterapia inizia con un primo colloquio che può offrire accoglienza, ascolto e comprensione e può essere il contesto ideale per chiedere spiegazioni e informazioni. A volte potrebbero essere utili ulteriori incontri di approfondimento proprio perché è solo sulla base di un’adeguata comprensione della persona e del problema portato che è possibile fornire, a chi la richiede, una proposta di terapia su misura per lui.
È inoltre importante che il progetto di psicoterapia sia condiviso con la persona anche nei suoi aspetti pratici e concreti, in modo che questi possa fornire il suo consenso informato alla terapia. Inoltre, psicoterapeuta e paziente possono definire insieme gli obiettivi del percorso e le modalità della sua realizzazione attraverso la formulazione di un “contratto terapeutico”, che può anche essere modificato in corso d’opera se, come spesso accade durante la psicoterapia dovessero emergere elementi nuovi.
Stabilita e pianificata la frequenza delle sessioni, non resta che mantenere un impegno costante con il percorso terapeutico, applicare quanto appreso e riflettere regolarmente sui progressi e sui cambiamenti nella propria vita durante il percorso di psicoterapia. La coerenza nelle sessioni contribuisce a ottenere risultati più efficaci.
Psicoterapia: come scegliere la cura?
In uno scenario così vasto e complesso, per fare una scelta è importante tenere presenti:
- Le proprie preferenze: è possibile scegliere una strada che si riconosce nelle proprie corde, se si è avuto modo di documentarsi e approfondire la conoscenza di una tematica così complessa. Inoltre, ci sono persone che si sentono più affini a un certo tipo di professionista (per esempio al medico o allo psicologo). Le stesse linee guida suggeriscono che il paziente partecipi alla scelta del tipo di psicoterapia esprimendo la proprie preferenze, i propri dubbi e le proprie ansie a riguardo.
- Le caratteristiche personali: persone inclini all’introspezione potrebbero essere adatte a un percorso psicoterapico più analitico. Per chi si sente disposto verso un lavoro strutturato e operativo potrebbero prestarsi molto bene gli approcci cognitivo-comportamentali. Le variabili che definiscono una data predisposizione sono molte e oggi inizia a esistere una solida letteratura scientifica a riguardo.
- Le tempistiche: oggi sono disponibili approcci che lavorano entro tempi brevi dove possibile (dove cioè il disagio sia circoscrivibile a un sintomo o a un problema principale), come quello cognitivo-comportamentale, quello breve focale e quello dinamico breve, oppure le terapie farmacologiche, con la possibilità di abbinarle a una psicoterapia.
- Le caratteristiche del disturbo: ci sono forme di disagio molto invalidanti (per esempio le fobie) per cui esistono protocolli specifici all’interno dei percorsi cognitivo-comportamentali che permettono di solito una remissione in tempi rapidi; oppure situazioni molto complesse (come alcuni disturbi della personalità) che richiedono metodiche specifiche e particolari, per cui sarebbe importante scegliere una struttura che offra tali possibilità terapeutiche.
Questi quattro punti sono molto importanti per la scelta di un percorso psicoterapeutico personalizzato, un abito fatto su misura. Tuttavia, nella gran parte dei casi, una persona con un disagio psichico non ha un’idea precisa riguardo al tipo di specialista a cui rivolgersi, né ha il tempo o il desiderio di approfondire le differenze per decidere da solo quale strada prendere.
Scelta del percorso psicoterapeutico: a chi rivolgersi?
Un percorso psicoterapeutico, qualsiasi siano i presupposti teorici, è soprattutto una relazione di fiducia e di ascolto.
Teorie e dati di ricerca concordano sul fatto che il rapporto con uno psicoterapeuta comprensivo attivi una serie di risorse relazionali che hanno un effetto terapeutico indipendentemente dai contenuti, sebbene altre variabili legate alla relazione, quali la fiducia nelle capacità del proprio psicoterapeuta di comprendere la propria esperienza, siano risultate più correlate agli esiti del trattamento.
L’efficacia di un percorso psicoterapeutico è quindi l’esito di un insieme di variabili fra cui il modello di intervento (che può essere più o meno adatto alla persona), le aspettative personali (non sempre consapevoli), ma soprattutto la propria esperienza con quel terapeuta in quel momento. Scegliere lo psicoterapeuta adatto è quindi fondamentale e non bisogna avere paura di cambiare o interrompere la terapia se non ci si sente a proprio agio con il professionista che si è scelto.
Ad oggi molti centri specializzati in psicoterapia accolgono specialisti di orientamento e formazione diversa favorendo il confronto e l’integrazione dei differenti approcci. Un primo colloquio con uno specialista di una struttura di questo tipo può aiutare la persona a districarsi in questo ventaglio di possibilità, e supportarla nello scegliere il percorso più adatto a lei.
(22 Dicembre 2023)