Il nevroticismo è uno dei cinque tratti della personalità individuati dal modello tassonomico dei Big Five.
Chi presenta il tratto di carattere del nevroticismo può sperimentare di frequente emozioni come ansia, gelosia, oppure rabbia. Inoltre, reagisce più velocemente a situazioni e stimoli che aumentano il suo livello di eccitazione o stress (arousal), riscontrando una maggiore fatica a calmarsi o a tornare a uno stato più rilassato.
Ma cosa può dire la psicologia, con maggiore dettaglio, di chi presenta un punteggio elevato in questo tratto della personalità?
Che cosa si intende per nevroticismo?
Il termine nevroticismo indica uno dei tratti principali della personalità, almeno se ci si attiene al modello teorico dei cosiddetti Big Five.
Secondo questa teoria tassonomica, potrebbero essere ipotizzabili 5 tratti di personalità:
- apertura mentale
- coscienziosità
- estroversione
- amabilità
- nevroticismo.
Quest’ultimo può avere la seguente definizione tendenza all’instabilità emotiva e alla risposta intensa alle emozioni negative come ansia, preoccupazione, rabbia e gelosia. Per la verità, non c’è ancora accordo, in modo univoco, sulla definizione di nevroticismo, che è considerato anche:
- tendenza ad un facile arousal, cui corrisponde una lentezza spiccata nell’abbandonare la condizione di arousal
- generica instabilità emotiva, mancanza di adattamento o negatività
- mancanza di autocontrollo e ridotta capacità di gestione dello stress psicologico, inclusa la tendenza al recriminare.
Caratteristiche di una persona che soffre di nevroticismo può essere, in definitiva, una inclinazione maggiore della media alla instabilità emotiva e al vivere sentimenti quali:
- ansia
- paura e rabbia
- gelosia, invidia e frustrazione
- senso di colpa
- solitudine e umore depresso.
Chi ha un indice alto di nevroticismo, inoltre, è un soggetto a rischio d’insorgenza di diversi disturbi mentali come dipendenze da sostanze o disturbi dell’umore.
Come funziona la mente di chi ha il tratto del nevroticismo?
Secondo studi condotti da Robert Klein e Michael Robinson nel 2019, il tratto del nevroticismo è sì associato a un’instabilità emotiva, ma è anche correlato ad una scarsa resilienza. Dal punto di vista clinico gli individui con un alto punteggio in questa dimensione tendono a essere impulsivi, preoccupati e a vivere frequenti sbalzi d’umore. Questo tratto aumenta il rischio di problemi di salute mentale e difficoltà nelle relazioni.
Gli aspetti cognitivi sono tuttavia meno compresi. I ricercatori hanno scoperto che le persone nevrotiche evidenziano “sistemi di controllo mentale più rumorosi e caotici”, dimostrati da prove di monitoraggio che coinvolgono il tracciamento un bersaglio sullo schermo. Inoltre, secondo gli studi il nevroticismo sarebbe correlato a una minore precisione nel compito di monitoraggio, indipendentemente dalla presenza di un rumore distrattivo.
Le prestazioni inferiori sono associate a esperienze quotidiane più frequenti di stati emotivi negativi, con possibili conseguenze emotive a lungo termine.
Quali sono i sintomi nevrotici?
Le persone con un alto livello di nevroticismo tendono a sperimentare fluttuazioni di umore, irritabilità e una bassa tolleranza alla frustrazione. Inoltre, hanno spesso un basso livello di sopportazione delle critiche e sono facilmente offese.
Alcuni sintomi specifici associati al nevroticismo possono essere:
- cambiamenti di umore frequenti, o alti e bassi emotivi
- ansia eccessiva o cronicamente elevata
- tendenza a soffrire di depressione e tristezza persistente
- preoccupazione eccessiva e pensieri ansiosi
- bassa autostima e dubbi su di sé
- sensibilità elevata alle critiche
- difficoltà a gestire lo stress
- propensione a pensieri catastrofici.
Le persone con un tratto di nevroticismo tendono ad avere una maggiore probabilità di reagire in maniera eccessiva alle situazioni di vita stressanti.
Cosa fare con un nevrotico?
Il neuroticismo è un tratto di personalità che si manifesta con diverse sfumature e, si ricorda, di per sé non costituisce una malattia mentale. Anche se, per chi presenta livelli di nevroticismo elevati, può essere presente una forte sofferenza personale e il comportamento può risultarne influenzato.
Quando si ha a che fare con una persona che presenta questo tratto di personalità in modo marcato, è necessaria molta comprensione, perché si è di fronte ad una difficoltà nel gestire le emozioni e i pensieri negativi. Ascolto ed empatia sono assolutamente doverosi.
È opportuna anche una sospensione del giudizio, perché le persone con livelli elevati di neuroticismo tendono ad essere molto sensibili alle critiche e alle reazioni esterne. Non bisogna mai scordarsi di stabilire dei confini: se i comportamenti nevrotici di una persona mettono a disagio, vanno posti dei confini sani, in modo da poter gestire la situazione in modo adeguato.
A complicare il quadro, va tenuto presente che persone con alti livelli di nevroticismo possono avere difficoltà a chiedere aiuto, o ad ammettere di averne bisogno. E quando esprimono questo bisogno, è bene cercare di essere d’aiuto. Essere d’aiuto significa anche cercare di rafforzare i comportamenti positivi di una persona con neuroticismo, come la capacità di stabilire relazioni significative o di occuparsi di sé stessi, aiutando la persona a non soffermarsi troppo sui pensieri negativi.
La possibilità di un supporto psicoterapeutico
La psicoterapia può essere una scelta molto utile per aiutare chi presenta il tratto di personalità del nevroticismo, così da gestire e ridurre i sintomi associati.
Attraverso la terapia si può lavorare con uno psicoterapeuta per comprendere meglio le radici profonde del proprio nevroticismo. Un lavoro che avviene con l’esplorazione degli eventi passati, delle dinamiche familiari o delle esperienze traumatiche che hanno potuto concorrere allo sviluppo del tratto di personalità.
Lo psicoterapeuta può insegnare alla persona come sviluppare e utilizzare efficacemente strategie di coping per affrontare i sintomi del nevroticismo. Queste strategie possono includere tecniche di rilassamento, di gestione dello stress e di riduzione dell’ansia.
La terapia cognitivo-comportamentale può essere particolarmente utile nel modificare i modelli di pensiero negativi e catastrofici associati al nevroticismo.
(4 Aprile 2024)