I disturbi del comportamento: quali sono e come intervenire

I disturbi del comportamento interferiscono significativamente con la qualità della vita della persona e con il suo funzionamento sociale e lavorativo. Vediamo quali sono e come si curano.

I disturbi del comportamento: quali sono e come intervenire

I disturbi del comportamento sono problemi psicologici in cui una persona mostra schemi di comportamento persistenti e disfunzionali, spesso in contrasto con le regole sociali o aspettative.

Questi comportamenti possono essere aggressivi, impulsivi o provocatori e interferiscono con la vita quotidiana e le relazioni della persona.

La diagnosi e il trattamento di tali disturbi sono fondamentali per migliorare la qualità della vita della persona e prevenire ulteriori complicazioni. 

In questo articolo vediamo quali sono i disturbi del comportamento e le opzioni di trattamento disponibili. Attraverso una migliore comprensione e un intervento tempestivo, infatti, è possibile affrontare in modo efficace e costruttivo il problema.

Che cosa sono i disturbi del comportamento?

I disturbi del comportamento sono caratterizzati da comportamenti ripetitivi e persistenti che sono inappropriati per l’età della persona, o violano le norme e le aspettative sociali stabilite. Comprendono una vasta gamma di problematiche psicologiche che interferiscono significativamente con la qualità della vita della persona. Inoltre, viene compromessa anche la capacità di interagire in maniera appropriata nei vari contesti sociali, come quelli:

  • familiari
  • sociali
  • educativi
  • lavorativi. 

Le persone con tali disturbi possono manifestare, inoltre, difficoltà nell’autoregolazione emotiva e comportamentale.

Se non trattati, i disturbi del comportamento possono evolversi nel tempo, portando allo sviluppo di condizioni più gravi come il disturbo antisociale di personalità e problemi legati, ad esempio, all’abuso di sostanze.

Quali possono essere i disturbi del comportamento?

I disturbi del comportamento coprono un’ampia gamma di condizioni, che vanno da difficoltà lievi a problemi più seri. I sintomi possono variare notevolmente da persona a persona. 

Qui di seguito, viene presentato un breve elenco che include alcuni fra i principali disturbi del comportamento, riconosciuti dal DSM-5 e rilevati in tutte le fasce d’età, dall’infanzia all’età adulta fino agli anziani:

Caratteristiche e sintomi

Disturbo del comportamento Caratteristiche e sintomi
Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) Caratterizzato da un comportamento antagonista, disobbediente e provocatorio verso figure di autorità. È più frequente in età evolutiva, ma può persistere anche negli adulti.
Disturbo della Condotta (DC) Si contraddistingue per un comportamento che viola i diritti degli altri che può includere:

  • aggressività verso persone o animali
  • distruzione di proprietà
  • frode
  • furto
  • gravi violazioni della legge
Disturbo Esplosivo Intermittente È caratterizzato da esplosioni di rabbia e violenza sproporzionate alle circostanze che le scatenano.

Le persone con questo disturbo possono avere episodi in cui perdono il controllo e agiscono in modo aggressivo. Causano spesso danni a proprietà o lesioni a se stessi o ad altri. Questi episodi sono seguiti da sentimenti di rimorso o imbarazzo.

Disturbi del Comportamento Alimentare Sono caratterizzati da gravi alterazioni nel modo di alimentarsi e nell’immagine corporea. Includono:

Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) Caratterizzato da un persistente modello di disattenzione e/o iperattività-impulsività. Interferisce negativamente con il funzionamento o lo sviluppo.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

Le cause dei disturbi del comportamento sono complesse e multifattoriali. Spesso risultano dall’interazione di fattori:

  • genetici
  • biologici
  • ambientali
  • psicologici
  • sociali. 

Di seguito, vediamo un prospetto dei fattori di rischio che possono predisporre allo sviluppo di disturbi del comportamento.

Tipo di Fattore Condizione Descrizione
Fattori Genetici Predisposizione genetica Studi sugli individui e sulle famiglie indicano che alcuni disturbi del comportamento possono avere una componente ereditaria. Per esempio, la ricerca ha identificato specifici geni che possono essere associati all’ADHD.
Squilibri neurochimici Alterazioni di certi neurotrasmettitori nel cervello, come serotonina e dopamina, possono contribuire a disturbi come i disturbi della condotta e l’ADHD.
Problemi durante la Gravidanza e il Parto Possono influenzare lo sviluppo neurologico del feto:

  • esposizione a sostanze tossiche
  • problemi di nutrizione
  • uso di alcol e droghe durante la gravidanza
  • complicanze del parto
  • nascita prematura
Fattori Ambientali Ambiente Familiare
  • dinamiche familiari problematiche
  • abuso
  • trascuratezza
  • conflitti genitoriali
  • educazione poco coerente
Esperienze di Vita
Condizioni Socioeconomiche
  • situazioni di povertà
  • esposizione alla violenza
  • mancanza di opportunità educative
Fattori Psicologici Temperamento e Personalità Tratti di personalità individuale, come:

  • impulsività
  • temperamento difficile
Stress Psicologico
  • inefficace gestione dello stress
  • ansia
Condizioni Mediche Danni al cervello Le lesioni cerebrali possono interferire con il controllo comportamentale e l’autoregolazione.
Epilessia Alcuni tipi di epilessia possono influenzare il comportamento e aumentare il rischio di disturbi comportamentali.
Deficit sensoriali Alcuni deficit visivi o uditivi possono influire sul comportamento, contribuendo a disagi sociali e comportamentali.

 

Come si riconoscono i disturbi del comportamento? Diagnosi

La diagnosi dei disturbi del comportamento si avvale di una combinazione di:

  • valutazioni cliniche
  • interviste dettagliate
  • test psicologici. 

I professionisti sanitari, tra cui psicologi, psichiatri e pediatri, utilizzano il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) come linea guida per confrontare i sintomi manifestati dalla persona con i criteri stabiliti per specifici disturbi comportamentali. Durante le interviste, il professionista raccoglie informazioni dettagliate su:

  • la storia del comportamento del bambino o dell’adulto
  • le prestazioni scolastiche
  • le interazioni familiari e sociali. 

È fondamentale anche la partecipazione dei familiari per fornire una visione completa del comportamento del paziente in diversi ambienti. Test supplementari possono includere valutazioni neuropsicologiche per escludere altre condizioni mediche che potrebbero influenzare il comportamento. Una diagnosi accurata è fondamentale per determinare il percorso terapeutico più efficace.

Come si curano i disturbi del comportamento?

Il trattamento dei disturbi comportamentali è personalizzato e può variare in base alla specifica condizione da curare e ai bisogni individuali. Gli approcci terapeutici includono spesso la psicoterapia, come:

La terapia farmacologica può essere impiegata per disturbi concomitanti quali ADHD, depressione o ansia, attraverso l’uso di:

Inoltre, interventi educativi e di supporto sono essenziali per sviluppare competenze sociali e comportamentali e per offrire sostegno a pazienti e famiglie. Hanno un’importanza fondamentale, inoltre:

  • le modifiche nell’ambiente abitativo o scolastico
  • la formazione per i genitori
  • le strategie di gestione dello stress e di rilassamento, come meditazione e yoga.

Il monitoraggio continuo dell’andamento del trattamento è vitale, con un’attenzione alla necessità di un follow-up regolare per assicurarsi che il trattamento sia il più efficace possibile.

Terapie e trattamenti

Tipo di Intervento Tipi di Terapia A cosa serve
Psicoterapia Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) Aiuta a identificare e modificare pensieri e comportamenti disfunzionali.
Terapia comportamentale Utilizzata soprattutto nei bambini. Prevede:

  • il rinforzo dei comportamenti positivi
  • l’apprendimento di competenze sociali.
Terapia familiare Coinvolge i membri della famiglia nel processo terapeutico per migliorare la dinamica e il sostegno familiare.
Farmacoterapia Antidepressivi Utilizzati per trattare depressione o ansia.
Stabilizzatori dell’umore Utili in caso di sbalzi emotivi estremi.
Antipsicotici A volte utilizzati per trattare:

  • comportamenti aggressivi
  • gravi disturbi comportamentali.
Interventi Educativi e di Supporto Piani educativi personalizzati Necessari per bambini con difficoltà comportamentali a scuola.
Gruppi di supporto per pazienti e famiglie Fondamentali per condividere esperienze e strategie di coping.
Modifiche Ambientali Adattamento dell’ambiente Sono mirati a:

  • facilitare comportamenti più funzionali
  • ridurre i fattori scatenanti di comportamenti problematici.
Strategie di Gestione dello Stress e di Rilassamento Meditazione e yoga Contribuiscono a controllare i sintomi associati ai disturbi del comportamento.

 

I disturbi del comportamento: tutto quello che c'è da sapere

Cos'è il disturbo oppositivo provocatorio (DOP)

Il disturbo oppositivo provocatorio (DOP) è un disturbo comportamentale caratterizzato da atteggiamenti ostili, provocatori e di sfida nei confronti di figure di autorità, come genitori, insegnanti o altre figure di riferimento.

I bambini e gli adolescenti con DOP mostrano un comportamento persistente di irritabilità, rabbia, aggressività verbale e tendenza a discutere e disobbedire, che va oltre il normale comportamento ribelle e causa difficoltà nelle relazioni familiari, scolastiche e sociali.

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Cos'è il disturbo della condotta (DC)

Il disturbo della condotta (DC) è un disturbo comportamentale caratterizzato da un modello persistente di comportamenti aggressivi, antisociali e violenti che violano i diritti degli altri e le norme sociali. Il DC si manifesta spesso in bambini e adolescenti e può includere comportamenti come bullismo, distruzione di proprietà, furto e violazione di regole importanti, come saltare la scuola o fuggire da casa.

Sintomi principali del DC:

  1. Aggressività verso persone e animali: Comportamenti come bullismo, minacce, risse, e, in alcuni casi, crudeltà verso animali o persone.
  2. Distruzione di proprietà: Atti di vandalismo e danni intenzionali a oggetti o strutture.
  3. Furto e inganno: Rubare, mentire frequentemente o truffare per ottenere vantaggi personali.
  4. Gravi violazioni delle regole: Saltare la scuola, rimanere fuori casa di nascosto, fuggire e comportamenti che vanno contro le regole stabilite dai genitori o dalle autorità.

Cause e fattori di rischio:

Il disturbo della condotta può essere influenzato da fattori genetici, come una storia familiare di disturbi comportamentali o mentali, e fattori ambientali, come un ambiente familiare instabile, l’esposizione alla violenza o relazioni problematiche con figure di riferimento. Anche difficoltà a scuola e problemi di gestione della rabbia e delle emozioni possono aumentare il rischio.

Trattamento:

Il trattamento del DC si basa su un approccio multidisciplinare e spesso include:

  • Psicoterapia: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e la terapia familiare aiutano a migliorare le abilità di gestione delle emozioni e del comportamento.
  • Parent training: Programmi di supporto per i genitori, per insegnare strategie efficaci di disciplina e comunicazione.
  • Interventi scolastici: Programmi di supporto e strategie di gestione comportamentale a scuola.
  • Farmaci: In alcuni casi, i farmaci possono essere prescritti per trattare sintomi associati come irritabilità o impulsività.

Il disturbo della condotta richiede un intervento tempestivo per ridurre i comportamenti problematici e prevenire la loro evoluzione verso problemi più gravi in età adulta, come il disturbo antisociale di personalità.

Cos'è il disturbo esplosivo intermittente

Il disturbo esplosivo intermittente è un disturbo del controllo degli impulsi caratterizzato da episodi di rabbia improvvisa e sproporzionata rispetto alla situazione che li ha scatenati.

Le persone che ne soffrono possono avere scatti di rabbia verbale o fisica, con comportamenti aggressivi come urla, insulti, minacce o anche danni a oggetti e atti di violenza. Questi episodi sono solitamente brevi, durano pochi minuti e sono seguiti da sensi di colpa o vergogna.

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Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono condizioni psicologiche caratterizzate da un rapporto disfunzionale con il cibo, il peso e l’immagine corporea. Questi disturbi si manifestano attraverso comportamenti estremi e malsani legati all’alimentazione e alla percezione del proprio corpo, che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.

Principali disturbi del comportamento alimentare:

  1. Anoressia nervosa: Caratterizzata da una restrizione volontaria dell’assunzione di cibo, paura intensa di ingrassare e una percezione distorta del proprio corpo. Le persone con anoressia mantengono un peso corporeo molto basso e possono mettere in atto pratiche estreme per perdere peso, come l’esercizio fisico eccessivo e il digiuno prolungato.
  2. Bulimia nervosa: Consiste in episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori inappropriati, come vomito autoindotto, uso di lassativi o eccesso di esercizio fisico. Chi soffre di bulimia tende a sentirsi in colpa dopo le abbuffate e prova vergogna per il proprio comportamento.
  3. Disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder): Comporta episodi di abbuffate senza comportamenti compensatori. Le persone con questo disturbo mangiano grandi quantità di cibo in poco tempo, spesso fino a sentirsi molto pieni, e provano senso di colpa e vergogna dopo l’episodio.
  4. Altri disturbi alimentari specifici:
    • Ortoressia: Ossessione per il cibo “sano”, con una rigida selezione degli alimenti.
    • Vigoressia: Preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto muscoloso, spesso legata all’abuso di esercizio fisico e diete iperproteiche.
    • Disturbo da ruminazione: Consiste nel rigurgitare il cibo ingerito per poi risputarlo o rimasticarlo.

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Cos'è il disturbo da deficit dell'attenzione

l disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è un disturbo neuropsichico che si manifesta con difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività.

L’ADHD inizia di solito durante l’infanzia e può persistere anche in età adulta. Questi sintomi interferiscono con la capacità della persona di concentrarsi, completare compiti e mantenere l’attenzione, influenzando così la vita scolastica, lavorativa e le relazioni interpersonali.

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Cos'è la terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un tipo di psicoterapia basata sull’idea che pensieri, emozioni e comportamenti siano interconnessi e che cambiando i pensieri negativi o disfunzionali si possa migliorare il benessere emotivo e modificare i comportamenti problematici.

La CBT è ampiamente utilizzata per trattare una vasta gamma di disturbi psicologici e del comportamento, tra cui depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), fobie, disturbo da stress post-traumatico (PTSD), e disturbi alimentari.

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Cos'è la terapia familiare o sistemica

La terapia familiare è un tipo di psicoterapia che coinvolge i membri di una famiglia per migliorare le dinamiche relazionali, risolvere conflitti e affrontare problematiche che riguardano uno o più componenti del nucleo familiare.

L’obiettivo principale della terapia familiare è promuovere la comunicazione, l’empatia e la comprensione reciproca tra i membri della famiglia, creando un ambiente che supporti il benessere individuale e collettivo.

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