La ciclotimia è un disturbo dell’umore spesso misconosciuto e sottovalutato, caratterizzato da oscillazioni dell’umore che possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana di chi ne è affetto.
L’altalena delle emozioni umane è un fenomeno comune, ma per coloro che soffrono di ciclotimia può trasformarsi in un vero e proprio tormento.
In questo articolo, esploreremo in profondità la ciclotimia, il suo significato e i suoi sintomi, e scopriremo come affrontare questa condizione (grazie anche al sostegno di amici, familiari e professionisti della salute mentale).
Cos’è la ciclotimia?
La ciclotimia è un disturbo dell’umore che rientra nello spettro dei disturbi bipolari. È caratterizzato da un’alternanza di:
- stati di depressione moderata, definibili come episodi depressivi
- stati di euforia ed eccitazione, definiti episodi ipomaniacali.
I dati del disturbo ciclotimico ci permettono di definire questa condizione come piuttosto rara, con un’incidenza di circa lo 0,4% – 0,8% rispetto alla popolazione generale (le donne sembrano soffrirne di più rispetto agli uomini con un rapporto 1,5 a 1).
Tuttavia è necessario tenere in conto una certa inaffidabilità dei dati stessi, dal momento che questo tipo di problema in diverse occasioni passa come inosservato e la sua diagnosi rischia di non essere accurata.
Il disturbo ciclotimico può precedere il disturbo bipolare II, anche se non è affatto scontato un aggravamento.
Storia della ciclotimia
La ciclotimia ha una storia estremamente antica. Il primo a parlarne è stato Areteo di Cappadocia, nel II sec. dopo Cristo, che ha descritto una malattia che si caratterizzava per stati di melanconia e manìa. Nel 1896 lo psichiatra e psicologo tedesco Emil Kraepelin coniò il termine frenosi maniaco-depressiva, ottenendo un consenso pressoché unanime per questa scelta.
Si deve arrivare alla seconda metà del 1900 per avere una distinzione tra disturbi affettivi unipolari e disturbi affettivi bipolari, in Europa, a opera di Jules Angst, Carlo Perris e Karl Leonhard. Il disturbo ciclotimico è attualmente classificato tra i disturbi bipolari.
Come si comporta un ciclotimico?
La persona che soffre di ciclotimia patisce un’oscillazione dell’umore estremamente accentuata e i sintomi possono essere molto variabili.
Le principali manifestazioni d’ipomania sono:
- eccezionale autostima
- eccessivo senso di benessere e felicità
- agitazione e irritabilità nei comportamenti
- facilità nel distrarsi
- incapacità di raggiungere una soglia di concentrazione efficace
- capacità di giudizio ridotta, fino al compiere azioni potenzialmente pericolose.
Accanto alla sintomatologia ipomaniacale, esistono diverse condizioni che ricordano la depressione maggiore, quali:
- variazioni nel peso
- disturbi della sfera del sonno
- sensi di colpa o di inutilità
- tristezza e senso di vuoto
- pensieri suicidari
- lentezza e fatica nel compiere azioni
- perdita di interesse nei confronti delle attività che davano interesse o gioia
- pianto e irritabilità, soprattutto nei soggetti più giovani.
Complicazioni
L’alternarsi di questi stati può stancare molto il soggetto e portare ad emozioni complicate e negative. Le possibilità di sviluppare un disturbo bipolare diventano concrete. Il soggetto può sviluppare dipendenza da sostanze stupefacenti o alcol.
Allo stesso tempo, si registra una tendenza allo sviluppo dei disturbi d’ansia, che rischiano di rendere il quadro comportamentale e psichico del soggetto ancora più complesso e delicato.
Quali sono le cause?
La ciclotimia, così come il disturbo bipolare, non è una patologia che si acquisisce. È una condizione complessa che coinvolge una combinazione di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici.
Non esiste una causa unica o diretta, ma piuttosto una serie di influenze che possono contribuire al suo sviluppo.
Seppur non si tratti di una condizione genetica diretta, l’ereditarietà sembra giocare un ruolo significativo nello sviluppo di tali disturbi. A questa, sono spesso associati cambiamenti nella chimica cerebrale, in particolare nei neurotrasmettitori come la serotonina, la noradrenalina e la dopamina.
Ciò può poi essere aggravato da eventi stressanti o traumatici, traumi cerebrali, abuso di sostanze, variazioni ormonali come quelle legate alla gravidanza, al parto o alla menopausa e altre comorbidità.
Impatto della ciclotimia sulle relazioni interpersonali
Per chi si trova a vivere con un disturbo ciclotimico, comprendere i propri sintomi può risultare difficile.
Durante un episodio ipomaniacale ci si può sentire invincibili, socialmente irresistibili, pieni di energia e con tanti progetti in mente. Il temperamento ciclotimico, in alcune persone, può infatti facilitare il successo lavorativo, stimolando una grande creatività e portando a ruoli di leadership.
Inizialmente questo aspetto può sembrare un vantaggio, ma a lungo andare può portare a conseguenze negative nelle relazioni interpersonali e affettive. Infatti, chi soffre di ciclotimia spesso fa fatica a mantenere amicizie stabili e rapporti familiari sereni.
Inoltre, le persone con ciclotimia vivono spesso con una costante ansia e tensione mentale. Condizione che influenza negativamente la vita sociale, lavorativa e relazionale, portando all’invalidità per un significativo 31% – 40% delle persone con disturbi ciclotimici.
Ciclotimia e relazioni d’amore
La ciclotimia incide spesso anche nelle relazioni romantiche, e molto spesso, in maniera negativa. Non è raro, infatti, che il disturbo possa portare a relazioni tossiche, favorendo crisi ricorrenti e separazioni. Un partner ciclotimico può alternare comportamenti amorevoli con momenti di aggressività e mancanza di empatia.
Non solo. La ciclotimia può determinare anche difficoltà nella sfera sessuale che influenzano la qualità della relazione. L’ipersessualità, ad esempio, è uno dei sintomi secondari dei disturbi dell’umore in generale.
Come capire se si soffre di ciclotimia?
Secondo le indicazioni del DSM-5, si può parlare di ciclotimia quando si verificano le seguenti condizioni:
- gli episodi e i sintomi depressivi si alternano agli episodi ipomaniacali da almeno due anni, quando si tratta di individui adulti; da un anno, se si ha a che fare con adolescenti o tardo adolescenti (ricordiamo che la ciclotimia può avere insorgenza durante l’adolescenza)
- i periodi di stabilità d’umore non vanno oltre i due mesi
- gli ambiti sociali, lavorativi e affettivi sono seriamente compromessi
- i sintomi emersi in sede diagnostica non hanno a che vedere con altri disturbi quali distimia, disturbo bipolare o disturbo depressivo maggiore
- il soggetto non abusa di alcol, sostanze stupefacenti, non presenta dunque dipendenze patologiche né alcuno dei sintomi è riconducibile a cause di natura strettamente fisica.
Come si cura la ciclotimia?
Le persone che soffrono di disturbo ciclotimico hanno a propria disposizione due possibili trattamenti: un trattamento farmacologico, in altri termini l’assunzione di psicofarmaci, e un trattamento psicologico.
Dal punto di vista farmacologico, si può intervenire con: antidepressivi e stabilizzatori del tono dell’umore. Si pensi al litio, non privo di effetti collaterali. Sono impiegati anche stabilizzanti antiepilettici quali valproato, carbamazepina e lamotrigina.
Esistono poi gli antipsicotici di nuova generazione, che sembrano dare buoni risultati per le fasi miste di questo disturbo. La loro posologia deve essere, come in ogni trattamento farmacologico, stabilita dallo psichiatra.
È sconsigliata l’adozione di antidepressivi, il cui uso rischia di accentuare gli stati d’ansia del soggetto ciclotimico.
L’approccio migliore, comunque, è di solito quello che integra psicofarmaci e psicoterapia.
I farmaci, infatti, hanno come obiettivo la remissione dei sintomi, ma devono essere accompagnati da un percorso terapeutico su misura.
Le principali soluzioni terapeutiche prevedono:
- terapia cognitivo-comportamentale
- terapia interpersonale
- terapia interpersonale e dei ritmi sociali
Terapia cognitivo-comportamentale
La terapia cognitivo-comportamentale permette di identificare e correggere i pensieri distorti e i comportamenti poco adattivi, oltre a individuare e gestire i trigger, ossia quei fattori scatenanti che contribuiscono ai sintomi della ciclotimia. Questo approccio terapeutico si concentra sull’analisi dei modelli di pensiero e sulle reazioni comportamentali del paziente, aiutandolo a sviluppare strategie per affrontare in modo più efficace le situazioni che possono scatenare episodi ciclotimici.
Terapia interpersonale
La terapia interpersonale si fonda sull’importanza delle relazioni umane e dell’interazione con l’ambiente esterno per il benessere psicologico. L’obiettivo della terapia è individuare quali dinamiche relazionali e situazioni stressanti hanno contribuito allo sviluppo del disturbo dell’umore e, una volta identificate, trovare soluzioni per affrontarle.
Terapia interpersonale e dei ritmi sociali
La terapia interpersonale dei ritmi sociali è una variante della precedente che, oltre agli obiettivi della terapia interpersonale tradizionale, si concentra sulla stabilizzazione e sull’adattamento dei ritmi biologici e del sonno del paziente in base al suo disturbo dell’umore.
Ciclotimia e prevenzione
Non è possibile attuare una strategia preventiva per il disturbo ciclotimico, ma è sempre possibile prendersi cura di sé attraverso una regolare routine quotidiana, una sana attività fisica per liberare endorfine, la scrittura di un diario emotivo e una corretta gestione del sonno (dormire almeno 8 ore al giorno aiuta a stabilizzare l’umore).
La prognosi, per chi soffre di ciclotimia, può essere buona, a patto che ci si rivolga a un professionista, per una visita, ai primi possibili segni di questo disturbo, e si seguano scrupolosamente la terapia farmacologica e quella psicologica.
Come comportarsi con un ciclotimico?
Vivere con qualcuno affetto da ciclotimia e riuscire a gestire i suoi cambiamenti ciclici può essere molto impegnativo. Ecco alcuni suggerimenti su come affrontare la situazione:
- informarsi sulla malattia e sui suoi sintomi. Comprendere meglio la condizione può aiutare a rispondere in modo appropriato alle esigenze della persona
- Offrire un ascolto empatico e non giudicante. È importante lasciare che la persona con ciclotimia esprima i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni
- Essere sensibili alle variazioni significative nell’umore, senza prendere sul personale i momenti di distanza o irritabilità: Bisogna infatti ricordare che questi sono sintomi della sua condizione
- Offrire il proprio aiuto nelle attività quotidiane. Durante le fasi depressive la persona potrebbe infatti avere bisogno di maggior sostegno.
- Durante le fasi ipomaniacali, la persona potrebbe sentirsi piena di energia e fare scelte impulsive. Nel caso stesse prendendo decisioni rischiose, è essenziale intervenire in modo gentile per aiutarla a riflettere
- Coltivare una comunicazione aperta e onesta chiedendo alla persona come si sente e cosa può aiutarla.
- incoraggiare la persona a seguire uno stile di vita sano. La dieta, l’esercizio fisico e il sonno regolare possono contribuire a gestire i sintomi della ciclotimia.
Aiutare qualcuno con ciclotimia può essere stressante. Per questo è importante prendersi cura di sé, cercando il sostegno di amici, familiari o, se necessario, di un professionista.
La ciclotimia è una condizione gestibile e molte persone vivono vite appaganti nonostante la diagnosi. Il sostegno e la comprensione possono fare la differenza nella vita di qualcuno che vive con questa condizione.
(24 Luglio 2024)